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02/12/2010 19:56 CEST - LA CURIOSITA'

Serena "morta" per beneficienza

TENNIS - Serena Williams e altre celebrità hanno accettato di "morire virtualmente", ponendo il proprio silenzio nei social network, per un'associazione che raccoglie fondi per la lotta contro l'AIDS: il silenzio delle star, che si sono pure fatte fotografare all'interno di una bara, continuerà fino a quando le donazioni raggiungeranno un milione di dollari. Tutt'altro che di cattivo gusto, l'iniziativa è anzi molto più profonda e geniale di quanto si possa supporre. Riccardo Nuziale

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Sono passati quasi 20 anni da quando il fotografo Andres Serrano sconvolse (per l’ennesima volta) l’opinione pubblica con The Morgue, serie di fotografie scattate in un obitorio aventi come soggetto primissimi piani di persone decedute nei modi più disparati. Persone comuni, ovviamente non indicate con le generalità, ma identificate unicamente con la causa della loro morte, persone prese come “modelli” dal fotografo per la sua riflessione sulla morte stessa.

Molto meno forte a livello visivo, certamente più patinata, ma forse addirittura più potente da un punto di vista concettuale, è la discussa iniziativa promossa da Alicia Keys per l’associazione “Keep a Child Alive”, dove le diverse celebrità che hanno sposato la causa (tra cui, unica sportiva, Serena Williams, che un “coma agonistico” lo sta purtroppo vivendo) si sono fatte fotografare in una bara, annunciando la propria morte virtuale (Facebook e Twitter), con tanto di ultimo messaggio su Youtube, a partire dal 1 Dicembre; tale dipartita rimarrà “in vigore” fino a quando l’associazione, impegnata nella lotta contro l’AIDS in Africa e India, non raggiungerà la cifra di un milione di dollari in donazioni. Niente più contatti, quindi, nei social network per i prossimi giorni.

Interessantissime e pienamente esplicative sono le parole di Leigh Blake, presidentessa dell’associazione, la quale ha affermato che la sensibilizzazione delle cause per beneficienza è sempre troppo passiva ed astratta, dal momento che la morte in sé, imprecisata e senza nome, lascia tutto sommato indifferenti, per quanto siano alte le cifre statistiche delle morti. Il decesso di una persona famosa sarà sempre molto più rumorosa di quella di milioni di sconosciuti che muoiono silenziosamente.

La grandezza di questa campagna, quindi, non sta solo nell’aver posto un silenzio di durata imprecisata alle varie star che hanno accettato l’iniziativa (dopotutto, come ha detto la Blake, basteranno i fan burini di Lady Gaga per raggiungere il milione e “riportare in vita” le celebrità), bensì nell’aver dato uno scioccante supporto iconico a questo messaggio (non) verbale: la morte raggiunge anche chi ci sta vicino e/o amiamo, non solo i “nessuno” raffigurati da Serrano, e poter vedere con i propri occhi la fine del proprio idolo in questo macabro gioco pro beneficienza colpisce molto più a fondo di quanto una superficiale riflessione potrebbe far presupporre. La morte è solo virtuale, sì…ma Facebook e Twitter sono solo virtualità? Di quanto è stata spostata la linea di demarcazione? Impossibilitati a dare una risposta (che non c’è), possiamo solo aggiungere che la morte di Serena & company durerà probabilmente ancora un po’: le donazioni, infatti, sono arrivate a poco più di 160.500 dollari.

LISTA DELLE STAR “MORTE”:
Alicia Keys, cantante
Serena Williams, tennista
Bronson Pelletier, attore
Daphne Guinness, artista
Elijah Wood, attore
Janelle Monae, cantautrice
Jay Sean, rapper
Jennifer Hudson, cantante e attrice
Justin Timberlake, cantante e attore
David LaChapelle, fotografo e video-artista
Khloe Kardashian, star televisiva
Kim Kardashian, star televisiva
Kimberly Cole, cantante
Lady Gaga, cantante
Ryan Seacrest, conduttore televisivo
Swizz Beatz, rapper
Ben Nemtin, Duncan Penn, Dave Lingwood, Jonnie Penn, protagonisti del reality “The Buried Life”
Usher, cantante e attore

Riccardo Nuziale

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker