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02/12/2010 16:06 CEST - IL PERSONAGGIO

Il tennista che leggeva troppo

TENNIS – Janko Tipsarevic è il serbo che non ti aspetti tra i protagonisti dello Us Open. Raggiungendo picchi altissimi, ha superato Andy Roddick e sogna di toccare vette ad oggi inesplorate. La crescita è coincisa con la riduzione delle letture impegnate, che gli avevano affibbiato l’etichetta di “tennista filosofo”.

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Questo articolo è stato scritto il 3 Settembre 2010, all'indomani della vittoria di Tipsarevic contro Andy Roddick allo Us Open. Al turno successivo la sua corsa si è interrotta proprio contro Gael Monfils, suoi avversario nel match inaugurale della finale di Coppa Davis.

Due lingue stanno dominando l’Open degli Stati Uniti. Il francese e il serbo. I galletti stanno infilando un exploit dietro l’altro. L’unico modo per eliminarne qualcuno, almeno fino ad oggi, sono stati i derby. Ma è anche il torneo della Serbia. Dopo un periodo così così, le tre stelle di Belgrado hanno ripreso a macinare. Jelena Jankovic, sia pure tra mille difficoltà, è al terzo turno (dovesse vincere il torneo, tra l’altro, tornerebbe al numero 1 del mondo). Ana Ivanovic ha ripreso a vincere partite con continuità e convinzione. Novak Djokovic sta ritrovando la forma e Flushing, negli ultimi tre anni, ha perso solo contro Roger Federer. Ma c’è un altro personaggio che ha sconquassato il torneo con la sua vittoria su Andy Roddick. Janko Tipsarevic è il tennista filosofo, quello che preferisce letture impegnate al rincitrullimento offerto da web, videogame e telefonini. E’ un bene per la sua personalità, un po’ meno per il suo tennis. Contro Roddick, ma anche in passato, ha mostrato picchi di rendimento altissimi. Con i suoi movimenti compatti e frenetici può mettere in difficoltà chiunque: lo sa bene Roger Federer, messo alla frusta in un eterno match all’Australian Open. “Ma il grande limite della mia carriera sono gli alti e i bassi. Non sono mai riuscito a dare continuità ad un grande successo”. Come due anni fa a Wimbledon, quando superò Roddick prima di cedere a Tursunov. Avrebbe incontrato Schuettler, poi Clement….insomma, poteva andare in semifinale.

Basta letture impegnate
Leggere può essere pericoloso, se fai il tennista ad alto livello. Ti rende troppo intelligente, può portarti all’infelicità. Per questo, Janko ha deciso di darsi una calmata. “Mi sono reso conto che stavo leggendo troppo. Ho iniziato a dubitare di me stesso, della mia vita, della mia professione di tennista. Allora ci ho dato un taglio”. Fenomeno junior (numero 2 ITF nel 2001, anno in cui vinse l’Australian Open), l’abbiamo visto per la prima volta al challenger di Biella di quell’anno, quando gli organizzatori gli diedero una wild card. Perse subito da Hernan Gumy, attuale coach di Gulbis (fu anche l’ultima vittoria in carriera dell’argentino), ma mostrò subito un’intelligenza fuori dal comune. A 17 anni era già maturo, a dispetto di un look stravagante, da perfetto teenager. Tra i professionisti si è confermato un buon giocatore, ma non è mai entrato tra i top 30. Due finali ATP (Mosca 2009 e ‘s-Hertogenbosch 2010) e due ottavi di finale a Wimbledon sono i suoi migliori risultati nel circuito. Questo torneo è la sua grande occasione: troverà Gael Monfils, battuto in tre occasioni su quattro. “Gioca un po’ come Roddick”. Come a dire: se ho battuto Andy, posso ripetermi con Gael. Sotto la guida di Dick Hordoff, saggio coach tedesco, sta lavorando su se stesso per trovare quella continuità inseguita da sempre ma mai afferrata.

"Non ricordatemi per un tatuaggio"
Fino a due giorni fa, era famoso per due motivi: la sconfitta contro Federer in Australia e i suoi tatuaggi. Sul braccio sinistro c’è una scritta, in giapponese. “La bellezza salverà il mondo”, tratta da “L’idiota” di Fyodor Dostoyevsky. Sul braccio destro, sempre in giapponese, ci sono le prime due lettere dei nomi di suo padre, sua madre, suo fratello…ed anche del suo. Ha un terzo tatuaggio sulla schiena, dove troneggia una frase di Arthur Schopenhauer. Tipsarevic, tuttavia, vuole essere visto come un tennista e non come un intellettuale prestato al nostro sport. “C’è stato un periodo in cui ero un divoratore di libri” racconta “Continuo a leggere, ma non più come prima. Credo che la mia fama dipenda soprattutto dal tatuaggio, c’è una frase intrigante ed è una storia che può essere intrigante. Tuttavia non voglio costruire un’immagine con tutto questo. Non credo di essere così profondo, né tantomeno un filosofo. Semplicemente è qualcosa che fa parte della mia vita e che mi piace fare, un po’ come giocare alla Playstation”. Comprendiamo il pensiero, ma leggere Nietzsche non è esattamente la stessa cosa che esaltarsi con Pro Evolution Soccer. E i personaggi come Tipsarevic sono l’eccezione. Negli anni 70 c’era Guillermo Vilas che scriveva poesi3 e componeva canzoni (dignitose secondo alcuni, da buttare secondo altri). Oggi c’è Lionel Messi che ammette di aver letto un solo libro in tutta la sua vita: la biografia di Diego Armando Maradona. Tipsarevic è diverso, ma non gli piace essere definito “intelligente”. “Ma si, voglio evitare che la gente pensi questo…Non voglio dire di essere uno stupido, ma credo di essere nella media. La verità è che non voglio che ci si ricordi di me solo perché ho un tatuaggio particolare”.

“Secondo alcuni la stupidità è una benedizione”
Oltre a un paio di passioni “normali” come lo snowboard e la musica house, Tipsarevic ama leggere Friedrich Nietzsche e Immanuel Kant. Ha iniziato da piccolo, spinto da mamma Vesna, una casalinga rimasta sola in casa quando i figli sono cresciuti e il marito (Pavel, un insegnante) era sempre fuori per lavoro. “A casa si annoiava un po’, allora ha iniziato a leggere questi libri, che spesso frastornano un po’…si, ha un po’ sofferto” ammette Janko, che continua “Chiunque legga libri di filosofia, sa che questa parola significa “Ricerca della Verità”. Molti filosofi hanno avuto una vita miserabile proprio perché cercavano disperatamente la verità. Nella maggior parte dei libri, la verità è deprimente. Allora inizi a farti tante domande, se vale la pena spendere 1000 dollari per un biglietto…Insomma, se sei felice”. Tipsarevic, tuttavia, crede che pensare troppo non sia la risposta giusta. “Non dico che voglio essere stupido, ma secondo alcuni la stupidità è una benedizione. Non conosci niente, non vuoi di più e non hai bisogno di nient’altro”. Ma un conto e non voler essere stupidi, un altro è diventare dipendenti dalla lettura. Tipsarevic ci è andato vicino quando si è avvicinato a Kant. Leggeva una volta e non capiva, leggeva una seconda volta e continuava a non capire. E andava avanti, in un vicolo apparentemente senza uscita. Parlando con Roko Karanusic, giocatore croato con cui condivide una bella amicizia, si è reso conto che stava esagerando. “Adesso ho capito che mai e poi mai bisogna cambiare totalmente la propria vita dopo aver letto un libro. A mio parere, bisogna apprendere dei piccoli insegnamenti e non lasciare che un libro influisca al 100%”. Il nuovo Tipsarevic ha conquistato la bella Biljana Sesevic, conduttrice della TV serba, con cui si è sposato lo scorso 4 Luglio. E ha iniziato un processo verso la continuità, che potrebbe portarlo dove non è mai arrivato. La prossima fermata si chiama Gael Monfils.
 

Riccardo Bisti

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker