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03/12/2010 19:53 CEST - CURIOSITA'

Sei forte? La rete è più bassa!

TENNIS - Uno studio effettuato da ricercatrici della Purdue University sottolinea che ogni giocatore di tennis valuta la velocità della pallina e l'altezza della rete in base al proprio livello di gioco. Paradossalmente i campioni vedono la palla arrivare più lentamente di un tennista alle prime armi, e percepiscono come più bassa l'altezza della rete..che sia possibile? Francesco Pagani

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Immaginiamo. Stiamo guardando un partita: davanti agli occhi abbiamo due giocatori, due racchette e una pallina che schizza a diverse velocità da una parte all'altra del campo. La domanda è: a quale velocità? Qualcuno potrebbe rispondere che la velocità si misura con i modelli della fisica elementare senza troppe difficoltà. Vero. Ma è anche vero il contrario: ogni tennista, dal principiante al campione, vede la pallina con un velocità diversa da quella effettivamente misurata. Questo è quanto hanno dimostrato Jessica K. Witt e Mila Sugovic, ricercatrici della Purdue University, attraverso uno studio molto interessante: la percezione della velocità della pallina non è uguale per tutti ma dipende da chi la vede. Ogni persona dunque, giocando a tennis, ha una diversa percezione della velocità della pallina in base al proprio livello di abilità e in base a come sta giocando. Inoltre a un giocatore la rete può sembrare essere più alta o più bassa in relazione al proprio livello di bravura. Le scoperte nascono da un esperimento in cui 36 tennisti, suddivisi in base al loro livello di gioco in principianti, intermedi e avanzati, hanno colpito palline lanciate da macchine lancia-palle con diversa velocità (tra gli 80 e i 128 chilometri orari) e diversa rotazione. Dopo ogni colpo ognuno di loro ha cercato di valutare la velocità della pallina utilizzando un apposito programma sul computer. Il risultato è stato alquanto curioso...i giocatori di tutti i livelli hanno giudicato la palla più lenta quando hanno risposto piuttosto che quando la hanno mancata. Inoltre ai giocatori più forti la rete sembrava più bassa.

Il secondo esperimento è stato effettuato virtualmente in laboratorio: 26 persone hanno giocato con racchette di diverse dimensioni e i ricercatori hanno osservato un risultato simile a quello precedente. Quando i giocatori-cavie utilizzavano la racchetta più grande, nel gioco più facile da controllare, credevano che la pallina si muovesse più lentamente della sua effettiva velocità. E' accaduto anche il contrario: giocando con la racchetta più piccola, più difficile da utilizzare, ritenevano che la pallina si muovesse più velocemente. Scoperte analoghe erano state effettuate sempre da J. Witt nel softball (dove la palla sembrava più grande per le giocatrici più esperte), nel golf e nel calcio (la porta sembrava più grande o più piccola in base all'esito del tiro).
Per J. Witt queste nuove teorie ribaltano i tradizionali modi di considerare la percezione: “Per alcuni la percezione è solo un informazione ottica che giunge all'occhio e quindi la stessa informazione dovrebbe sembrare uguale per tutti. Quello che stiamo scoprendo invece è che ciò che un tennista vede dipende dalle sue capacità. Questo spiegherebbe anche l'andamento a volte altalenante della performance di un tennista: se hai fatto un grande scambio vedrai il mondo intorno a te in un certo modo, se sei in crisi lo vedrai in un altro e questo non dipende dalla tua abilità tennistica ma dalla tua capacità di usufruirne.”

La ricerca non si fermerà qui ma andrà ancora più avanti. Uno degli obiettivi è capire l'effetto che un colpo andato a buon fine o un momento di crisi hanno in una performance a lungo termine. Altri esperimenti andranno ad analizzare invece la percezione che i fans hanno mentre vedono un campione giocare e gli effetti si possono avere sulla percezione se la prestazione dell'atleta è positiva o negativa. Queste scoperte ci forniscono forse una risposta a una delle domande che ognuno di noi si è fatto almeno una volta nella vita, osservando una partita di tennis: ma com'è possibile che i campioni abbiano una tale capacità di reazione? E come fanno a giocare il doppio a tali velocità? Beh, le risposte ora le abbiamo. Quella pallina gialla un po' spelacchiata, che a noi sembra una vera e propria saetta, è vista da loro molto più lentamente di noi...non è fantastico?

Francesco Pagani

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