Italiano English Français
HOMEPAGE > > 2011, anno di ritorni

07/12/2010 15:53 CEST - ATP

2011, anno di ritorni

TENNIS - La prossima stagione sarà interessante non solo per vedere gli sviluppi dell'interminabile duopolio con tentativi d'inserimento da parte dei due Fab "illegittimi", ma anche perché saluterà il ritorno di giocatori importanti a lungo fuori dalle competizioni per infortunio. Del Potro potrebbe tornare ad essere il pericolo n.1 per Federer e Nadal, mentre il futuro di Haas, Gonzalez e Karlovic è pieno d'incognite. Riccardo Nuziale

| | condividi

Ad una settimana esatta dalla fine della stagione (Davis permettendo), la proiezione verso un 2011 di grande interesse è d’obbligo. Aldilà dei triti dibattiti iberico-svizzeri, il circuito maschile sarà pronto a riabbracciare giocatori che, per gravi infortuni, non hanno potuto esprimersi al loro massimo o, addirittura, non hanno potuto giocare per gran parte della stagione. Se solo uno di questi sembra proiettato verso un 2011 di spessore, sarà certamente importante rivederli tutti in campo perché, pur con caratteristiche e qualità differenti, hanno lasciato un’impronta importante nel tennis di questi anni. Vediamoli in dettaglio.

Juan Martin Del Potro – senza dubbio il nome più atteso dell’anno prossimo. Sprofondato alla posizione n.259 del ranking ATP per l’ormai celeberrimo problema al polso destro, che l’ha praticamente costretto a saltare il 2010 in toto (ottavi a Melbourne, poi tentativo di rientro a settembre-ottobre a Bangkok e Tokyo, immediatamente bocciato), Del Potro è il giocatore che, dovesse tornare in condizione fisica ottimale, potrebbe spostare (nuovamente) gli equilibri ai vertici; certamente è improbabile che possa ambire ad una leadership regolare, data l’entità del suo tennis (troppo rischioso e dispendioso), ma altrettanto certamente l’argentino ha dimostrato di avere nelle corde la possibilità di battere chiunque, sia perché, quando in giornata, è l’incarnazione tennistica della grandine (esiste attualmente un colpo più devastante del suo dritto incrociato?), sia perché ha poco timore reverenziale nei confronti delle divinità olimpiche, fattore che sta pesando non poco per tutti, Murray e Djokovic compresi. Prima però l’argentino dovrà riscalare la classifica, fattore che a livello psicologico potrebbe influire agli inizi, sia per lui che per gli altri: non essendo testa di serie, infatti, potremmo assistere a primi turni (anche Slam) di fuoco; trovarsi Del Potro ad inizio torneo potrebbe essere traumatizzante e addirittura fatale. Per chiunque. Confessiamo che un primo turno a Melbourne contro un top 5 sarebbe graditissimo.

Tommy Haas – chiamato all’ennesima resurrezione agonistica della propria tormentatissima carriera, l’ora naturalizzato statunitense (è diventato cittadino a stelle e strisce lo scorso gennaio), fermo da febbraio per problemi all’anca destra (che lo ha costretto all’operazione) e crollato in classifica al n. 375, ha recentemente annunciato che non riuscirà a partecipare agli Australian Open. Questa però, ha continuato Haas, non è certo una resa: vuole dare a propria figlia, nata poche settimane fa, l’occasione di vederlo giocare. Come Del Potro, il talentuoso 32enne avrà pochissimi punti in scadenza (due partite vinte a Melbourne e una a San José) e sarà un pericolo pubblico, dovesse ritrovare una buona condizione di fisico e di tennis. Ipotesi tutt’altro che sicura, data la gravità dell’operazione e l’età non più verde del giocatore, ma da appassionati di tennis non possiamo non sperare di ritrovare un Haas competitivo: il suo tennis è infatti tra i più belli e brillanti del circuito, luce pura nei suoi giorni migliori.

Fernando Gonzalez – seppur non tragica come quella di Del Potro e Haas, anche la stagione 2010 di Mano De Piedra è stata decisamente travagliata; dopo una partenza discreta, con ottavi a Melbourne e semifinale a Santiago ed Acapulco, i crescenti problemi fisici l’hanno portato a giocare sempre meno partite (e vincerne ancora meno), portandolo all’attuale 68a posizione mondiale e costringendolo alla decisione di interrompere l’anno anzitempo dopo la sconfitta per ritiro contro il croato Dodig agli US Open. A differenza dei primi due giocatori analizzati, il 2011 sarà per il cileno un anno di attese e difficoltà: l’annuncio di settembre dell’operazione all’anca e il ginocchio destri ha sottolineato un tempo di recupero notevole, otto-nove mesi. Il dubbio è d’obbligo: riuscirà un giocatore non più giovane (è del 1980), che basa il suo gioco sulla (terrificante) potenza, a trovare gli stimoli e la condizione per ritornare ad alti livelli? Onestamente sembra alquanto improbabile.

Ivo Karlovic – anche il gigante croato ha perso diverse posizioni mondiali, non avendo potuto difendere i quarti di finale di Wimbledon ’09. Ora numero 73, Karlovic è fermo da maggio (ultimo torneo giocato Madrid, dove fu sconfitto al secondo turno da Verdasco) per un problema al piede destro. Un vero peccato, perché nei primi mesi del 2010 aveva giocato molto bene: ottavi a Melbourne, quarti a Doha, Zagabria e Memphis, finale a Delray Beach. Se è vero che il gioco del croato è talmente scarno da non lasciare grandi preoccupazioni per il futuro su quella mobilità in campo che non ha mai avuto, non sembra così scontato un suo ritorno alle posizioni raggiunte negli ultimi due anni: un imperfetto recupero del piede destro, comunque fondamentale per il servizio, potrebbe influire pesantemente sull’arma definitiva di Karlovic, soprattutto quanto a sicurezza. Senza contare, poi, che l’ex n.14 del mondo il prossimo anno compirà 32 anni, età che, per un giocatore dotato di così poco talento, potrebbe cominciare a diventare assolutamente rilevante.

Riccardo Nuziale

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

I serbi celebrano la vittoria in Coppa Davis

Quote del giorno

"Voi mi chiedete se io mi sia emozionato a incontrare Maradona. Certo, ma onestamente mi è parso più lui emozionato a incontrare me".

Roger Federer

Accadde oggi...

    5 Dicembre 1982

Definendo la vittoria “l'unico pezzo che mancava alla mia carriera”, Chris Ever Lloyd trionfa nell'Australian Open per la prima volta, battendo Martina Navratilova 6-3 2-6 6-3 in finale.

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker