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08/12/2010 11:56 CEST - CIRCUITO ATP

Sogni di Natale per l'anno nuovo

TENNIS - Terminato il 2010, ecco le aspirazioni dei top players per l'anno nuovo. Rafa Nadal punta a confermarsi al numero 1, Federer sogna di riprendersi la leadership e i diretti inseguitori, a partire da Murray e Djokovic, che sognano di inserirsi tra i migliori. Grandi ambizioni per i giovani Dimitrov, Tomic, Harrison, Berankis e Raonic. L'Italia, in attesa di tempi migliori, dovrebbe aggrapparsi a FabioFognini. Karim Nafea.

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Finita la stagione, i tennisti si riposano (poco…) e gli appassionati si disperano, aspettando che il tour ricominci a dar loro qualche motivo per beccarsi, magari proprio sulle pagine di Ubitennis.
Ogni nuovo anno porta in dote da quello appena concluso una bella quantità di punti interrogativi.
Gli spunti del 2010, interessante ma non straordinario, sono tantissimi: da Nadal che vince tre Slam di fila, a Federer che continua a restare competitivo a dispetto dell’orologio biologico, a Djokovic & Murray che sono sempre a ruota ma non piazzano mai l’assolo (soprattutto il secondo). Ma non si parla solo di loro, sono molte altre le domande alle quali si dovrà trovar risposta nel 2011.

1) Rafael Nadal: assoluto dominatore di questa stagione è riuscito ad allontanare prepotentemente i dubbi di inizio anno. Uscito a testa altissima dal Masters avrà l’opportunità di confermare per la prima volta il titolo di numero uno di fine anno. A Gennaio cercherà inoltre di conquistare, con l’Australian Open, il quarto Slam consecutivo.
Dal punto di vista del gioco ciò che ci si aspetta è che dia seguito all’aggressività mostrata nella finale del Masters e che possa rendere ancor più completo e meno difensivo il suo gioco.
In fin dei conti non gli si può chiedere niente più di quanto non abbia fatto in questo 2010.

2) Roger Federer: ha iniziato e chiuso col botto, quello che c’è stato in mezzo, almeno fino a luglio, meglio scordarselo. Però le Finals di Londra lo hanno proiettato nuovamente in una dimensione a lui più consona. Nel 2011 il suo obbiettivo è tornare numero uno. Missione non impossibile se si considerano i 2350 punti recuperati da ottobre fin qui su Nadal. Ciò che più importa però sarà vedere lo svizzero giocare un’intera stagione con l’aggressività degli ultimi mesi. Contati i 29 anni questa svolta potrebbe allungare la carriera dello svizzero per il piacere dei fan.
Oltre a questo, lo svizzero proverà ad allungare a nove la striscia di anni consecutivi con almeno una vittoria in un torneo dello Slam, per seguire la filosofia samprasiana del “uno Slam all’anno, è un buon anno”.

3) Novak Djokovic: il numero tre del mondo ha finito una stagione piuttosto continua (seppur priva di un vero e proprio acuto) con la vittoria in Davis, una di quelle vittorie che può dare una decisa spinta alla carriera di un giocatore. Non che ne abbia troppo bisogno, poiché a ben guardare, l’unico errore di Nole è stato quello di nascere nell’epoca di Federer e di Nadal.
In ogni caso gli si chiede il salto di qualità ulteriore che stiamo aspettando dal 2009. Il Novak degli ultimi mesi sembra sulla buona strada per farlo, ed avere un’alternativa credibile ai primi due non guasterebbe. Sarebbe molto importante per lui vincere un secondo Slam, in modo da dimostrare (se servisse) che l’Australian Open del 2008 non è stato un caso.

4) Andy Murray: non ha vinto uno Slam, non ha vinto le Finals. Dato positivo di questo 2010 è stato quello di battere Federer in finale (2) per la prima volta, però poi lo svizzero lo ha battuto quando più contava. Le risposte che Andy Murray deve dare sono sempre le stesse da qualche anno e questo ha dato il là all’opinione che lo scozzese sia stato sopravvalutato. Buoni propositi per l’anno nuovo sono: avvicinarsi di più alla linea di fondo, essere un po’ più convinto nei momenti decisivi e vincere uno Slam per cancellare i dubbi sul suo talento.

5) Juan Martin Del Potro: Sfortunato. Non c’è altro da dire. Proprio nel momento in cui sembrava essere arrivato al livello dei primi due si è dovuto scontrare con l’infortunio che di fatto gli ha fatto perdere l’intera stagione. Tutto dipende da come è uscito da questo lunghissimo stop; se il fisico e la mente (soprattutto) sono a posto, e lui dice di si, nel 2011 deve ricominciare quello che aveva iniziato nel 2009, anche perché visti i giovani del circuito, potrà essere davvero dominante al termine del regno di Nadal e di Federer.

6) Marin Cilic: il croato ha deluso tutte le aspettative che si era creato nel 2009: non solo non ha migliorato il suo gioco, ma è sembrato anche decisamente regredito. Raggiunta in febbraio la miglior classifica della carriera (n° 9) è andato in caduta libera.
La nuova occasione che il 2011 gli presenta lo deve spronare a completare il suo gioco, migliorando magari il servizio, che è un ottimo colpo ma decisamente sotto la media per un tennista alto 198 cm.
Anche lui dovrà provare agli scettici che i suoi risultati non sono stati un fuoco di paglia.

7) Grigor Dimitrov / Bernard Tomic / Ryan Harrison / Richard Berankis / Milos Raonic: da loro ci si aspetta che battano un colpo nelle alte sfere del circuito, cercando di limare e di perfezionare il loro tennis per competere a tutti i livelli. Dimitrov (erede designato del retaggio di Federer) ha ottenuto buoni risultati nei challenger (ne ha vinti 2) raggiungendo il suo miglior ranking al numero 106. Il lituano Berankis è tra questi quello più solido (al momento) ed è l’unico ad essere nei primi cento del mondo (n° 87), però il fisico (è alto “solo” 175 cm) potrebbe penalizzarlo nei confronti del resto del circuito e dei suoi coetanei. Tomic è molto completo tecnicamente ma gioca in modo troppo attendista per poter competere ad altissimi livelli, deve cercare di farsi più aggressivo in questa stagione. Ryan Harrison è la speranza americana per i prossimi anni e sta svolgendo un buon lavoro cercando di diventare pericoloso in tutte le zone del campo; ciò che gli manca è un po’ di solidità per poter battere i migliori. Raonic è invece molto potente ed è tra questi forse il più pronto per fare già qualche risultato, non fosse che tecnicamente è ancora piuttosto grezzo e non sta facendo tantissimi progressi da questo punto di vista.

8) Robin Soderling: Al termine di quella che è stata la sua migliore stagione, che lo ha confermato nei primi cinque, Soderling si è dovuto separare da Magnus Norman, maggior artefice dei suoi successi. A rimpiazzare Norman, Robin ha chiamato Claudio Pistolesi (anche se al momento in prova per tre mesi). Dal suo 2011 ci si aspetta una buona transizione dalla gestione svedese a quella romana e che riesca con Pistolesi a compiere l’ultimo passo, poco probabile, vincendo uno Slam.

9) Tomas Berdych: Dopo una parte centrale di stagione stratosferica il ceco è vistosamente calato e ha francamente deluso. Si spera che dopo averlo ritrovato non lo si debba perdere di nuovo e che l’ultima parte di stagione sia stata dovuta solo alla stanchezza accumulata in precedenza.
L’anno che viene deve essere quello della conferma, nel quale deve cercare di aggiungere un ulteriore tassello alla sua carriera vincendo qualche grande torneo.

10) Andy Roddick: il buon Andy il cuore ce lo mette sempre, però ormai sembra piuttosto distante dai primissimi del mondo. Avere sempre e comunque tutto il peso del tennis statunitense sulle spalle non lo aiuta ma resta il fatto che a 28 anni è difficile progredire ed anzi, le armi che lo hanno portato ad essere numero uno del mondo, servizio e diritto, sono meno efficaci rispetto al passato, soprattutto il diritto. Forse il 2011 potrebbe staccarlo definitivamente dal treno dei primi, ciò che è certo è che Andy entrerà ed uscirà dal campo come ha sempre fatto: a testa alta.

11) Nikolay Davydenko: rientrato dall’infortunio, non è riuscito a tornare quello di inizio anno. Il discorso è simile a quello di Roddick, più si va avanti e più sembra difficile che riesca a rimanere a ruota, a maggior ragione con un tennis dispendioso come il suo. All’inizio del 2011 dovrà cercare di recuperare le posizioni perse (è numero 22) e vedere se sarà in grado di recuperare un posto nei primi dieci o se si assesterà nei primi venti.

12) Gli Italiani: Ahia! Sarebbe meglio non parlarne, però nel 2011 chi deve cercare di dare risposte sono gli italiani.
Andreas Seppi attualmente numero 52 del mondo probabilmente ha raggiunto quello che gli spetta nella classifica mondiale, difficile immaginarselo molto più in alto. Non è tanto il gioco a penalizzarlo: che piaccia o non piaccia (ed è difficile piaccia) ha un tennis che può dare fastidio (non ai migliori in ogni caso). Ciò che lo fa rimanere “solo” un dignitoso top 50 è l’assoluta incapacità di chiudere le partite e di sfruttare le occasioni. Poco probabile che riesca a fare qualcosa d’importante.
Fabio Fognini è quello più promettente e se nel 2011 riuscirà a darsi un minimo di continuità mentale, affrontando le partite in maniera più solida, potrà cercare quantomeno di diventare numero uno d’Italia e di ottenere qualche buon piazzamento.
Simone Bolelli da quando ha lasciato Claudio Pistolesi non c’ha più preso e si trova al momento fuori dai primi cento del mondo. Il cambiamento deve essere mentale perchè nonostante le delusioni da lui ci si potrebbe aspettare decisamente di più, sicuramente non la top-ten, ma almeno di tornare nei primi cinquanta.
Potito Starace, numero uno italiano (numero 47), si è dimostrato ancora una volta solido come una roccia tenendo letteralmente in piedi (per quanto si possa) la stagione italiana, sia sul circuito che in Davis (nonostante si resti sempre in B). Difficile che riesca a fare qualcosa di meglio sulla soglia dei trent’anni.
Filippo Volandri invece è riuscito a tornare nei primi 100 (nonostante le telecronache) ridando senso ad una carriera che sembrava sull’orlo del baratro. Nonostante anche per sia l’anno dei trenta, il livornese può dare buone soddisfazioni al tennis nostrano sulla terra, a patto che si concentri solo sul tennis, senza distrarsi tra televisione e moda (a meno che non abbia davvero il dono dell’obliquità (cit)). In definitiva tutto quello chi se chiede ai nostri è che cerchino di limitare i danni, aspettando di avere dei giocatori in grado di vincere sul tour.

Karim Nafea

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker