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12/12/2010 13:19 CEST - Approfondimenti

Contador e l'esempio Gasquet

TENNIS - Il caso Contador riapre, per analogie e precedenti, quello di Richard Gasquet: la sostanziale differenza sta però nell'assunzione (o presunta tale) di sostanze illecite al fine di migliorare le prestazioni. Le federazioni tendono a coprire? E i laboratori della WADA hanno tutti lo stesso livello di competenza e serietà? Serve maggiore severità? Karim Nafea

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Richard Gasquet non è decisamente un esempio da prendere per una carriera sportiva. Infatti se il “materiale” è di prima scelta, ciò che lo dovrebbe sostenere (convinzione e determinazione) non sono all’altezza del compito.


Il buon Richard, invece, potrà d’ora in poi essere fiero, tra le altre cose, di esser stato d’esempio per un altro grande atleta: Alberto Contador.
Il ciclista spagnolo, trovato positivo al Clenbuterol, ed i suoi avvocati, hanno infatti intenzione di usare come difesa il precedente del francese.

Ma facciamo ordine. Tutti ricorderanno che Gasquet era stato trovato positivo alla cocaina durante il torneo di Miami dello scorso anno. A sua difesa aveva dichiarato che le cocaina era presente nel suo organismo a conseguenza di un bacio con una ragazza (Pamela) che ne aveva appena assunta una dose. Con questa “giustificazione” il francese aveva evitato una squalifica, ricevendo solo una sospensione per due mesi e mezzo.


Seguendo lo stesso schema, Contador ha dichiarato di aver ingerito lo steroide (che serve ad aumentare la massa muscolare ed a far perdere peso) per sbaglio mentre mangiava una bistecca contaminata arrivata dalla Spagna (a meno che non sia un nuovo ottimo espediente per rifornire i propri atleti di sostanze proibite (si scherza eh?). La bassa concentrazione riscontrata sarebbe un’ulteriore prova dell’involontaria ingestione e principale motivo del ritardo (due mesi) che c’è stato nel rendere pubblica la positività.

"You can put your hand in the fire and not get burned. If it had been a clear case of doping it would have come out that week. The food poisoning occurred due to a eating a steak that had come from Spain"

“Ci potete mettere la mano sul fuoco. Se fosse stato un chiaro caso di doping sarebbe stato reso pubblico quella settimana. La causa dell’avvelenamento è una bistecca arrivata dalla Spagna” ha dichiarato lo spagnolo.

Le similitudini tra i due casi però finiscono qui.
Il francese, comunque siano andate le cose con Pamela, non ha assunto una sostanza per migliorare le prestazioni, il che rende il suo un caso più legato alla sfera “privata” dell’uomo piuttosto che a quella “pubblica” del giocatore.
Il farmaco trovato nel sangue di Contador invece è molto più specifico e a meno che non sia stato davvero un errore non potrà essere giudicato nello stesso modo.
La cosa più strana della questione è la scelta del laboratorio in cui sono stati fatti analizzare i campioni dello spagnolo. Questi ultimi sono stati inviati ad un centro specializzato di Colonia (uno dei migliori al mondo per trovare il Clenbuterol). Per la prima volta, infatti, i campioni del Tour non sono stati analizzati nei laboratori parigini Châtenay-Malabry (gestito dall’agenzia francese anti-doping, l’AFLD). Questo perché il Tour (evento WADA) non poteva far fare le analisi in un centro gestito dall’anti-doping francese, come risultato della lotta tra la stessa AFLD e la federazione ciclistica internazionale (UCI).

Queste lotte dietro le quinte rinfocolano i sospetti di squalifiche “politiche” e di trattamenti diversi a seconda degli atleti.  Per esempio è stata avanzata anche l’ipotesi che il cambio di laboratorio sia stato attuato proprio per “beccare” Contador perché la quantità di sostanza nel sangue dello spagnolo era molto inferiore alla soglia (circa 400 volte) che i laboratori designati dalla WADA (escluso appunto quello di Colonia) sono in grado di apprezzare. Questo ragionamento da una parte è stato fatto anche per il caso Gasquet, infatti si prese in esame il caso della Hingis, che per un’accusa simile venne punita molto più duramente.

Tutto ciò porterebbe ancora una volta porterebbe a discutere della disponibilità delle federazioni a “coprire” alcuni scandali ed a enfatizzarne altri, ma ancora una volta le conclusioni sarebbero semplici supposizioni.
La cosa che invece va sottolineata è il fatto che alcuni continuino a difendere il ciclista spagnolo “perché la concentrazione era bassissima” ed anzi ne faccia la vittima.
Avendo trovato positivo il campione di Contador (a meno che non riesca a provare la storia della bistecca) tutto ciò che si deve fare è punirlo.
Il problema nella continua clemenza verso questi “inadempienti” è la creazione di pericolosi precedenti ai quali altri si possano appellare in futuro creando una spirale senza uscita.
Perciò nell’immediato si deve cercare di eliminare le ipotesi di “congiure” cercando di fare chiarezza sulla situazione per poter agire di conseguenza.

Karim Nafea

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