Italiano English Français
HOMEPAGE > > Momenti di grande tennis.... e altro

15/12/2010 13:48 CEST - Punti dell'anno

Momenti di grande tennis.... e altro

TENNIS - Difficile scegliere i punti dell'anno, ma ci sono situazioni che in una stagione tennistica rimangono ben impressi nella mente di tutti, non solo per il gesto tecnico ma anche per quello che succede intorno. Abbiamo giocato un po', nel ricordare alcune di queste situazioni. Dal leggendario "tweener" di Federer all'ennesimo show targato Daniel Koellerer. Gianluca Comuniello e Nicola Gennai

| | condividi

Come salvare un match point: Djokovic Federer, semifinale Us Open
NICOLA: Roger è a un punto dalla settima finale consecutiva (!!!) a New York. Il quinto set è stato una battaglia feroce, di intensità rara. Al decimo gioco, però, Nole sente la pressione. Commette un paio di errori di troppo. In un lampo è sotto 15-40 sul proprio servizio. Doppio match point Federer. Il serbo cerca l’ace centrale. Out. Seconda palla. Al corpo dello svizzero, che si fa trovare un po’ impreparato (imbraccinato?) e risponde appena corto. “E allora sai che faccio?”, si dice Nole. “Io tiro a tutto braccio” (rima baciata). Ne vien fuori un punto bellissimo, nel quale Djokovic tira un paio di dritti a occhi chiusi e Federer si difende come meglio non si potrebbe. Da applausi il rovescio in contro balzo col quale Novak spinge definitivamente fuori dal campo Roger per poi chiudere con uno schiaffo al volo. Chapeau per il coraggio, che mancherà invece al marito di Mirka nello scambio successivo. Ma questa è un’altra storia.

GIANLUCA: Fra questo dritto al volo ed il successivo dritto sulla riga Djokovic ha dimostrato che perdere per la quarta volta consecutiva contro Federer a New York non era proprio un'ipotesi da prendere in considerazione. Partita strana, in cui i dubbi sub-coscienti di Federer hanno avuto la loro parte. Mentre si giocavano questi due matchpoint il giornalista tedesco (che però veniva dall'Argentina... boh) seduto accanto a me era già pazzo di gioia “We'll have the dream final! We'll have the dream final!”. Dopo il secondo matchpoint si è accasciato, distrutto dalla doppia consapevolezza che non avrebbe avuto la “dream final” e che portava anche vagamente “zella”(sfortuna).

Come concretizzare un match point: Verdasco Ferrer, ottavi Us Open

N: Nando ha rincorso tutta la partita il suo sibilante (per via dell’ eeeeeeeeeee cha accompagna ogni suo colpo) avversario. Ha recuperato uno svantaggio di due set e ora l’ha costretto al tie break del quinto set. I due sono sfiniti. Gli eeeeeeeee di Ferrer sono sempre più forti, ma è Verdasco ad avere due palle match consecutive. David cerca di spingere per non lasciare l’iniziativa al suo avversario. Lo mette alle corde, lo butta sui teloni. Si avvicina alla rete e gioca una buona voleè smorzata. Nando è lontano. Metri. Potrebbe lasciare che la pallina rimbalzi due volte e giocarsi più riposato il punto successivo. Ma vuole chiudere adesso. Così parte. Il cemento sfrigola sotto le sue scarpe, brucia, si infiamma. Arriva stremato sulla piccola e pelosa sfera gialla. Con un estremo colpo di polso la alza da sotto la rete e la piazza nel sette del campo opposto. Poi si accascia a terra, ebbro di gioia, come se la stanchezza gli fosse arrivata tutta insieme dopo quell’ultimo, magnifico, scatto vincente.

G: “Non fa male, non fa male” gridavano dal suo angolo a Verdasco mentre Ferrer lo riempiva di botte. Non fa male, non fa male. Però faceva male e al povero Nando il centro del ring sembrava lontanissimo ormai. Certo, David non aveva certo una gran faccia anche lui, dopo tutte quelle ore di botte. Sarà per questo che ad un certo punto lascia scoperto un piccolo angolo, un piccolo punto in cui Nando può infilare il suo gancio sinistro. Nando parte. Sa che rischia tantissimo, sa che se non colpisce da ko potrebbero non passare altri treni del genere, ma parte lo stesso e il pubblico lo ringrazia per quella corsa che da sola vale il prezzo del biglietto.

Intermezzo - Il Rafa Furioso: Nadal Berdych, round robin Master di Londra

N: Raramente Nadal perde la testa o si lascia andare a gesti inconsulti quando calca un campo da tennis. Questo è uno dei rari casi. L’arbitro assegna a Berdych un punto che lo spagnolo è sicuro di dover rigiocare, ritenendo di non aver chiamato out una palla (in realtà dalle immagini pare proprio così) che si rivelerà invece buona. Quando Bernardes spiega allo spagnolo la sua decisione, ecco che il nipote di zio Toni va su tutte le furie. Si mette le mani nei capelli, vuole il supervisor, minaccia di non giocare più. Se dall’altro lato del campo non vi fosse Berdych, si potrebbe davvero parlare di furia c(i)eca.

G: “Es una barbaridad”. Rafa veramente fuori di sé. Berdych con la stessa faccia di sempre, ma questa non è una notizia. La scena mi ricorda quella vissuta ad Halle nel 2005, con Federer nella parte di Rafa e Soderling in quella di Berdych. In quel caso però forse Federer aveva un minimo di ragione (Soderling aveva allargato le braccia come ad interrompere il punto e poi invece aveva giocato il passante successivo), qui Rafa si è un po' aggiustato la questione a suo piacimento. Secondo momento dell'anno in cui Nadal va fuori di sé contro un arbitro, il primo era stato a Wimbledon per un coaching.

Come si gioca un tweener: Federer Dabul, primo turno Us Open

N: L’anno scorso era toccato a Djokovic. Ed era un punto di importanza capitale, visto che portò Roger a triplo match point in semifinale. Quest’anno tocca al povero Dabul subire il colpo sotto le gambe dell’ex numero 1 del mondo. Ancora sul centrale di New York. Ancora sotto le luci dei riflettori. Cambia solo il lato del campo e (in parte) la dinamica del punto. Stavolta infatti Federer non passa il proprio avversario a rete, come fece con Novak, ma lo prende addirittura in contropiede da metà campo. Poche settimane dopo la replica con Isner a Shanghai. Non c’è due senza tre insomma.

G: Questo colpo è ovviamente meno importante di quello giocato contro Djokovic nel 2009, ma la difficoltà tecnica era molta di più, perchè Federer gioca in pratica dal telone di fondo campo. Cose belle di questa magia: la faccia di Dabul dopo, il fatto che sia in night session a New York (se una cosa succede in night session agli Us Open è come se succedesse.... di più), la folla che dà di matto già durante il colpo e la faccia di Annacone subito dopo.


Come si gioca dietro il paletto: Murray Cilic, semifinale Australian Open

N: Il punto in sé conta poco. Murray ha già entrambi i piedi in semifinale. Potrebbe anche lasciare correre la bella risposta di Cilic. E invece no. Vuole la magia. Con un paio di falcate lunghissime raggiunge la pallina e la fa magicamente passare tra il paletto che sorregge la rete e il seggiolone dell’arbitro. Avrà al massimo 30 cm di spazio, visto anche da dove è costretto a colpire. La raccattapalle di rosa vestita fa appena in tempo a fare un leggero saltello all’indietro. Il dritto di Andy è infatti un fulmine. Che vale l’ovazione del pubblico e l’applauso, per una volta sincero e gioioso, senza il solito immancabile c’mon, della madre.

G: Povero Andy, ci credo che poi per sei lunghi mesi ha stentato. Dopo questo colpo secondo me si sentiva già Di Caprio sulla prua insieme a Kate Winslet, a gridare “sono il re del mondo!”. Peccato che sotto c'era il Titanic di una finale contro Federer. Scherzi a parte, negli ultimi anni si è ricominciato a cercare quest colpo intorno al palo... per anni sembrava l'avesse fatto solo Mcenroe contro Lendl (dedicato ad Enzo Cherici...)

Come fare un punto a Nadal sulla terra rossa: Verdasco Nadal, finale Montecarlo

N: E’ una di quelle giornate in cui Rafa ributta tutto. Non c’è versi. Per fargli un punto devi sperare che sbagli (hahahahaha). Giocare un vincente, data anche la terra simil sabbia di Montecarlo, è praticamente impossibile. E così tocca fare gli straordinari. Tocca fare il punto tre, quattro, cinque, sei volte. Tocca farsi recuperare due smash. Fino ad inventarsi, dopo averle provate tutte, una smorzata di dritto che non usi praticamente mai. E tutto ciò per una misera palla break in un match nel quale finirai per racimolare un solo gioco in due set. Ma vuoi mettere la soddisfazione di non far toccare la pallina a Nadal?

G: Un punto ancora più bello forse perchè inutile. Partita persa per 6-0, 6-1, partita mai esistita (Panatta dirà: “Mi è sembrato di assistere ad una nuova versione di Borg-Barazzuti, trant'anni dopo”). Però Verdasco si è portato a casa il punto che tutti rivedranno, di quella partita. Son soddisfazioni da raccontare ai nipotini. Però, visto che si parla di Verdasco, più probabile che preferirà raccontarla a qualche nuova fiamma...

Intermezzo – Il Nando Furioso, Verdasco Gasquet, finale Nizza

N: Ci mancava solo un bel bestemmione, poi Verdasco avrebbe davvero fatto il pieno di insulti, offese e ingiurie nel caldo pomeriggio di Nizza. A fargli perdere le staffe è un medical time out che Gasquet chiama quando si trova nettamente sotto nel punteggio. Nando ha alcune palle del 5-1 pesante nel set decisivo. Ma le fallisce. E Richard pare risorgere. Dopo l’ennesima riga colpita dal francesino, Nando esplode. Al cambio di campo comincia un monologo che durerà per alcuni lunghi minuti. Poi ci si mette anche il pubblico. Sembra una scena dell’asilo. Uno (in questo caso molti) che provocano e l’altro che risponde con dei palesi gesti di sfida e con urla belluine. Alla fine Verdasco perde pure la partita. Oltre al danno, pure la beffa.

G: Come fa Gasquet a vincere una partita tirata? Semplice: basta che l'avversario si occupi più di lottare contro il pubblico che contro di lui. Però Verdasco è molto presente in questa classifica, segno che dove c'è lui succede sempre qualcosa.

Come ti gioco il rovescio vincente incrociato: Federer Nadal, finale Master Londra

N: Il punto debole del gioco di Federer è riconosciuto all’unanimità nel suo rovescio. Specie quando gioca contro Nadal gli scambi sulla diagonale sinistra diventano spesso una via crucis più che dolorosa. Ma stavolta no. Sin dal secondo punto del match lo svizzero è deciso a non subire la solita solfa. Ne viene fuori un festival del rovescio vincente incrociato, raccolto opportunamente (vista l’eccezionalità dell’evento) in questo video. C’è solo da scegliere quale sia il più bello. Chi scrive, vista anche l’importanza del punteggio, propende per quello che dà a Roger il break decisivo nell’ottavo gioco del primo set. Ma anche gli altri meriterebbero una menzione speciale a parte. Tu che ne dici Gianluca?

G: Sesto game del primo set, scambio pauroso. Di solito, dopo scambi del genere, il rovescio di Federer andava a farfalle. Qui diventa vincente. E che vincente. Anche quello da te segnalato Nicola, non è niente male e di importanza psicologica capitale. Non so, forse perchè è un colpo nuovo, mai visto contro Nadal, ma sembra di una bellezza veramente inedita. Chissà se riuscirà a portarselo in giro per il mondo, nel 2011. Potrebbe essere, insieme ad un servizio nuovamente efficace e ai piedi sulla riga, l'elisir di seconda giovinezza.

Come ti gioco un colpo no look: Federer Gulbis, quarti Madrid; Nadal Federer, finale Madrid

N: Nello stesso torneo, sullo stesso campo, nel giro di due giorni si vedono due colpi no look. A eseguirli sono il numero 1 e il numero 2 del mondo. Per questo è doveroso metterli insieme, lasciare fuori uno dei due sarebbe davvero ingiusto.
Quello di Roger contro Gulbis è una perfetta finta di corpo, quasi un dribbling calcistico. Lo svizzero guarda chiaramente dall’altra parte al momento di colpire la pallina. Gulbis si sposta e tac, la direzione del colpo è opposta allo sguardo.
Quello di Rafa è la riprova che lo spagnolo ha mano finissima e si districa benissimo anche sotto rete. Federer, come Gulbis, abbocca alla finta e deve subire anche lui l’onta di un punto del genere. Chi di no look ferisce di no look perisce.

Gianluca: Ma chi sono? Magic Johnson? Gli Harlem Globettrotters applicati al tennis? Chissà quanto rode, subire un colpo così... Federer coglie questa occasione per vendiarsi su Gulbis della volée pallonetto che lo aveva tirato matto a Roma. Però poi arriva Rafa...

Titoli di coda: SuperPippo Koellerer, Koellerer Cuevas, challenger Szczecin

N: Che Crazy Dani fosse un giullare, un istrione e anche qualcos’altro che termina per –one lo si sapeva già. In questo caso, però, si è davvero superato. Dopo aver giocato una quantomeno originale voleè stoppata di rovescio ecco che la follia torna ad impossessarsi dell’austriaco. Lo si nota subito. Appena vede che il suo avversario si lancia all’inseguimento della pallina, Koellerer si avvicina al nastro con fare allucinato, nonché allucinante. Il suo sguardo diventa un ghigno, lancia occhiate cattive a Cuevas, lo provoca. Si appiccica alla rete. Sembra quasi ridacchiare di cattiveria mentre l’uruguaiano, un po’ goffamente, si allunga in scivolata e colpisce in pieno il net. La sceneggiata potrebbe finire qui. Macché. Poiché Cuevas non ha raccolto l’evidente sfida, ecco il colpo di teatro. Crazy Dani finge di essere stato colpito dalla racchetta del suo avversario (lontano come minimo un metro). Cade come un sacco di patate sulla terra rossa. Si rotola, si stringe una gamba. Urla di dolore. La metafora parrà brutta, ma visto anche il naso piuttosto arricciato, l’austriaco ricorda un po’ un suino nel fango in questo suo rotolarsi sulla terra con urla annesse. Visto che nessuno se lo fila, dopo un po’ si rialza. Impietosito (la cosa fa davvero pena), l’arbitro alla fine scende dal seggiolone. Dani zoppica addirittura. Le discussioni proseguono, nello sconcerto generale (il bello è che Koellerer riesce a rimanere serio per minuti e minuti).

G: Hai scovato un video che sembra un film di David Lynch. Ha lo stesso clima e la stessa atmosfera della scena di Mullholand Drive in cui le due protagoniste hanno un rapporto sessuale. Anche la siepe inquadrata in primo piano si presta benissimo a fare atmosfera. Pare che Lynch appena viste queste immagini si sia informato sulla possibilità di girare il suo prossimo film tutto con un'unica inquadratura da una siepe, con Koellerer come protagonista. Ci stanno lavorando.

Gianluca Comuniello e Nicola Gennai

comments powered by Disqus
Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Set point in spaccata per la Jankovic

Quote del giorno

"Anche il tuo".

Il cameriere di un ristorante dove si serviva Martina Navratilova, dopo che la tennista gli aveva fatto i complimenti per l'ottimo servizio.

Accadde oggi...

    12 Dicembre 1992

Petr Korda conclude uno dei migliori giorni della sua carriera tennistica battendo il numero 2 del mondo Michael Stich 2-6 6-4 7-6 2-6 11-9 in 3 ore e 48 minuti per vincere la Grand Slam Cup a Monaco di Baviera.

Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker