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15/12/2010 18:18 CEST - JUNIOR

Sboccia la stella di Lauren Davis

TENNIS - Il Dunlop Orange Bowl, storico torneo giovanile giunto alla 64esima edizione, ha consacrato il talento della giovane americana Lauren Davis, 17enne dal rovescio micidiale che si allena con Beatrice Capra ed è già pronta per il salto tra le professioniste. Molto bene il tennis americano: le giovani interessanti spuntano come funghi. Meno avvincente il torneo maschile, vinto dal britannico George Morgan. Marco Massetani

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La 64° edizione del Dunlop Orange Bowl - l’ultimo prestigioso torneo che come di consueto chiude la serie dei grandi appuntamenti dell’l’ITF Junior World Circuit - si presentava quest’anno al via con un tabellone femminile di ottimo spessore tecnico (5 top ten della classifica mondiale) ed un seeding maschile non certo degno dei grandi eventi di categoria Grade A (sulla scia di quanto già evidenziato nel corso della giapponese Osaka Mayor’s Cup ma in controtendenza per quanto riguarda invece Milano Bonfiglio, che potrebbe tranquillamente candidarsi per un posto nel Grande Slam junior, ipotesi ovviamente impraticabile nella realtà).. Per tradizione l’Orange Bowl – che fu fondato dal mitico Eddie Herr nel 1947 e che all’inizio si giocava sui campi in terra rossa del Flamingo Park di Miami Beach prima del trasferimento nel 1998 sul ‘veloce’ del Crandon Park Tennis Center a Key Biscayne - ha sempre consacrato, proprio in campo femminile, giovani tenniste americane poi salite alla ribalta del tennis professionistico.

Ne è stata la conferma anche l’edizione 2010 che ha visto trionfare una diciassettenne, tale Lauren Davis, che sembra avere il proprio futuro tennistico già scritto. La vittoria della Davis ha fatto notizia non solo perché questa terribile ragazzina di Cleveland - che si allena con il nostro Federico Ricci (insieme a Beatrice Capra) alla Chris Evert Academy - ha viaggiato con un filo di gas verso il titolo (perdendo un solo set nel match di finale) ma soprattutto perché con la vittoria a Key Biscayne è riuscita a realizzare un 'triplete' unico e forse irripetibile (inanellando in tre settimane tre titoli filati quali i Grade 1 Yucatan Cup ed Eddie Herr, oltre appunto al Grade A Orange Bowl). Titoli preceduti, ad ottobre, dagli exploit nel $10.000 di Williamsburg, Usa, e nel $25.000 di Bayamon, Portorico. Il segreto? Lauren Davis possiede ottima tecnica e una mentalità da vincente, tiene in campo con l’autorità di una professionista, sa gestire alla perfezione energie fisiche e nervose, dispone di un rovescio micidiale anche se dovrà migliorare il servizio quando sarà chiamata a confrontarsi seriamente con il tennis pro. Insomma, la Davis è apparsa decisamente di altro livello rispetto all'altra finalista, la connazionale Grace Min, 16 anni di Atlanta, più potente fisicamente ma limitata per colpi e maturità tennistica.

L’altro dato che emerge dal 64° Orange Bowl è che le giovani juniores a stelle e strisce stanno nascendo come funghi, pensiamo anche alla 15enne Madison Keys (altra allieva della Chris Evert Academy) o all’altra promessa classe 1995 Sachie Vickery, una Venus Williams in miniatura che appena aggiusterà la misura dei suoi colpi (bellissimo il dritto) potrebbe diventare devastante non solo tra le juniores. Ha deluso nella settimana di Key Biscayne la campionessa dell'ultimo US Open junior e n° 1 al Mondo, la russa Daria Gavrilova, favorita alla vigilia, che si è trovata la strada sbarrata nei quarti proprio dalla Davis, la quale poi in semifinale si è imposta su un'altra buona giocatrice, la portoricana Monica Puig, che ha vinto nel 2010 il Grade A brasiliano della Gerdau Cup ma che ancora manca di continuità di rendimento.

Come abbiamo detto, il livello del tabellone maschile è apparso nettamente più basso, e lo dimostra la finale tra il britannico George Morgan e l'olandese Jannick Lupescu, due atleti classe '93 che giocano discretamente sul veloce ma che nei grandi tornei junior avevano finora ampiamente deluso. Una bella finale sarebbe stata quella tra il n° 1 Juan Sebastian Gomez, colombiano, vincitore quest'anno dei Giochi Olimpici Giovanili di Singapore e il n° 2 austriaco Dominik Thiem, allenato da Guenter Bresnik, che in Italia ha vinto il difficile Grade 1 di Santa Croce sull'Arno, surclassando per classe e tecnica l’ostica concorrenza dei terribili ‘terraioli’. Gomez è uscito di scena, probabilmente svogliato, al primo turno; Thiem si è arreso nei quarti, ritirandosi dal match contro l'olandese Joris De Loore per stiramento addominale, altrimenti non avrebbe avuto grandi rivali per il titolo. Tra i veri talenti del circuito 2010 che hanno disputato l’Orange Bowl 2010 c'è sicuramente un mancino di Spalato, Mate Pavic, anche lui 17enne, una mosca bianca che gioca alla Ivanisevic, serve and volley sublime, fintanto che riesce a mettere la prima e soprattutto a non innervosirsi. Anche per lui l'Orange Bowl si è chiuso prematuramente ai quarti.

Marco Massetani

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker