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24/12/2010 16:27 CEST - L'INTERVISTA

Tania Zamparo, la Miss di Sky

TENNIS - Parla Tania Zamparo, ex Miss Italia ed attuale volto di Sky Sport 24. Un'intervista a 360 gradi, in cui la conduttrice parla della sua carriera, della sua vita e delle difficoltà per emergere. Attualmente impegnata con il rugby, spiega le strategie di Sky anche in merito al tennis. Pensieri e parole sella seconda Miss Italia più "anziana" degli ultimi 30 anni (quando venne eletta aveva 25 anni). Egizio Trombetta

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Tania Zamparo, eletta Miss Italia nel 2000, poi anche attrice e conduttrice televisiva. Dall’agosto del 2008 è una delle conduttrici di Sky Sport 24, il canale di news sportive di Sky Italia e dal novembre 2009 conduce il magazine di Rugby, “Terzo Tempo”, in onda ogni domenica su Sky Sport 2. Tania, accetta di parlare con noi di Ubitennis sulle strategie di mercato Sky, in particolare su quelle riguardanti Tennis. Chiaramente, colgo l’occasione per farle anche un’intervista a tutto campo... La Zamparo non ha certamente poteri sulle strategie aziendali dell’azienda di Murdoch, ma credo che fosse importante sollevare ancora una volta il problema, dal momento che ultimamente non se ne parla più così tanto.

IL VIDEO DELL'INTERVISTA

Lei ha studiato materie umanistiche, quindi posso azzardarmi a menzionarle il principio 80/20 di Vilfredo Pareto. Secondo questo principio, negli ultimi anni rispolverato anche da altri economisti, un’azienda dovrebbe concentrare il massimo dei suoi sforzi su quel venti per cento di prodotti che tirano maggiormente sul mercato. Così facendo ne avrebbe beneficio il business e l’economia dell’intera azienda e di riflesso anche il restante ottanta per cento dei suoi prodotti. Questa strategia ha, ovviamente, un prezzo facilmente intuibile: a subire le conseguenze in termini di investimenti sono il restante 80% dei prodotti. Ecco, secondo me, Sky, segue proprio questo principio sui prodotti di Sport, tanto è vero che in tanti sostengono che il canale Sky Sport 24 dovrebbe chiamarsi Sky Calcio 24… stesso discorso vale per le finestre di sport a Sky Tg 24. Cosa ne pensa? “Beh, sicuramente il calcio è predominante in Italia, non possiamo negarlo, è uno sport bellissimo, è uno sport che appassiona, è uno sport che ha tantissimi tifosi. Chi si abbona a Sky in alta percentuale si abbona proprio per il calcio, però c’è anche tanta gente che si abbona per qualche sport che abbiamo solo noi, come per esempio il Golf. Non sono un esperta di Marketing e non so esattamente quale sia la strategia di Sky, sicuramente di sono persone che studiano queste dinamiche commerciali e se adottano questa linea ci sarà un motivo”

Che impressione ha sullo spazio che Sky concede a sport come il tennis? “Ma dipende dai periodi e a seconda dell’evento sportivo del momento. Per esempio, se c’è Wimbledon il Tg parte con notizie relative a Wimbledon, se c’è la Ryder Cup di Golf, si apre con la Ryder Cup. Ora ci sarà il Sei Nazioni di Rugby e probabilmente avremo il primo servizio che sarà dedicato al Rugby. Certo, il Calcio è una costante…”

Dopo l’unificazione fra Tele+ e Stream gli abbonati di Sky hanno perso in pratica tre tornei del Grande Slam. E’ stata sbattuta la porta in faccia al cosiddetto zoccolo di ex abbonati Tele+ che si abbonavano principalmente per il Tennis. Ora, quei tornei, vengono proposti su Eurosport, che pur essendo un ottimo canale non può permettersi certo di coprire tornei con la qualità che faceva Sky. La tendenza sarà che si risparmierà sempre di più sul tennis? “Il budget di Sky non è illimitato, purtroppo ogni scelta che si fa, di dare spazio ad un evento anziché un altro, risponde a delle logiche. Sky non vuole né perdere abbonati né tantomeno deluderli. Ovviamente non può permettersi di perdere dei soldi. Se l’azienda si rende conto che un determinato investimento non sta rendendo secondo le aspettative quello sport viene tagliato o ne viene tagliata una parte. Avendo Eurosport come partner si è pensato di fare in questo modo”

Ci metta buona parola… “Io mi auguro che gli abbonati di Sky crescano sempre di più e speriamo che ci sia budget per trasmettere tutto il tennis, che è uno sport meraviglioso. Anche perché, io penso, più un determinato sport viene trasmesso con i giusti spazi e più riesce ad appassionare il pubblico e soprattutto il pubblico più giovane dove poter sperare nel campione di domani o anche solamente nel tifoso di domani. In Italia abbiamo visto che dopo un periodo in Italia dove il tennis non è stato trasmesso in spazi adeguati, abbiamo avuto un periodo corrispondente in cui non abbiamo avuto tanti campioni, soprattutto per il tennis maschile”

Lei segue da vicino il Rugby. Ecco, nell’ambiente del Rugby, sport decisamente maschio, che considerazione si ha di uno sport come il Tennis? “Ma i rugbisti sono in competizione più che con il tennis, che hanno un grande rispetto, con il calcio. Ci sono poi tanti rugbisti che si appassionano al Golf. Negli ultimi anni il tennis è diventato uno sport molto più fisico e da ciò ne consegue che i rugbisti si stanno appassionando molto di più a questo sport”

So che lei ha incontrato negli studi di Sky il nostro Filippo Volandri, come le è sembrato davanti le telecamere? “Mi è sembrato un ragazzo molto carino, disponibile, alla mano, anche abbastanza riservato. A livello televisivo l’ho visto bene, secondo me funziona, magari è quello che vuole fare”

Lei aveva sogni da bambina? “Sogni?”

Si, aveva dei sogni? “Né avevo tantissimi, come tutti i bambini, però non erano sogni costanti nel tempo. Magari un giorno sognavo di fare l’infermiera, un giorno sognavo di fare la giocatrice di pallavolo, un altro giorno sognavo di fare la modella, per cui…”

Cosa si sente di consigliare ad una ragazza che ha dei sogni per futuro? “Quello di capire quello che veramente vuole e poi trovare i mezzi per raggiungere il suo obiettivo. Tante ragazze sognano, vorrebbero, ma poi non fanno i passi giusti, non si preparano adeguatamente per arrivare a fare quello che vorrebbero”

Lei ha fatto anche modella, mi dicono non sia proprio una passeggiata fare quel tipo di vita, venire a Milano, a proprie spese, provarci. E’ così? “Si è vero, è dura, ma è anche un’esperienza di vita. Quando l’ho fatto io era un periodo diverso. Parliamo degli anni ’90 quando le modelle erano delle dive come Claudia Schiffer, Cindy Crawford, Naomi Campbell ed Eva Herzigova. Ora le modelle sono viste come le ragazzine magre e anoressiche che magari stentano ad arrivare a fine mese con quello che guadagnano. Ecco, in quel periodo non era così, ma è stato difficile per me trasferirmi dalla mia città a Milano e iniziare a lavorare per un’agenzia completamente da sola. E stata comunque una grande scuola di vita, era proprio quello che in quel momento in quella mia fase di crescita avevo bisogno di fare”

Ma un po’ di supporto della famiglia ce l’ha avuto? “No, devo dire di no, mia madre mi aiutò a trovare una casa alla Bocconi insieme ad altre ragazze che studiavano li”

Mi risulta che in quel periodo, intorno ai diciotto anni, avesse avuto anche dei problemi alimentari, è corretto? “Si, era una fase un po’ delicata. Ho cominciato ad avere questi problemi che non erano tanto legati a quello che facevo ma a problematiche di socializzazione con gli altri, di sicurezze mie personali. Ho fatto un lavoro su me stessa che m’ha portata piano piano, anche con fatica, a capirmi di più e a cambiarmi, quindi di cercare di diventare quello che volevo. In sostanza era il rapporto con me stessa che non funzionava. Migliorando il rapporto con me stessa è sparito questo rapporto difficile che avevo con l’alimentazione. Ho curato alla radice il problema”

Lei è stata Miss Italia nel 2000, poi ha avuto esperienze come attrice e successivamente ha avuto l’opportunità di condurre il Tg di Sky Sport 24. Ha colto le opportunità che le sono capitate o avrebbe gradito fare un altro percorso? “Sono soddisfattissima di quello che sono riuscita a fare perché ho fatto tutto con le mie gambe e senza chiedere aiuti a nessuno. Penso che sia una grande soddisfazione personale. E’ stato molto importante il supporto della mia famiglia e del mio fidanzato che non mi hanno mai ostacolata. Nell’ambiente televisivo di oggi non c’erano tanti ruoli per cui mi sentivo tagliata. Di conseguenza riuscire a fare un percorso che ti porta a diventare una giornalista era la cosa che mi piaceva fare di più”

Non ho avuto il tempo di guardare i dati di tutte le Miss, ma lei nell’ultimo decennio lei dovrebbe essere stata la Miss con l’età più avanzata. Ma non sono tendenzialmente un po’ troppo giovani le ragazze che conquistano la corona? “Dai miei ricordi, l’unica eletta più grande di me negli ultimi trenta anni è stata Nadia Bengala, una ragazza molto bella, siciliana. Anche quando sono stata eletta io ci hanno pensato parecchio, non volevano che una ragazza fosse più grande. La Miss Italia ideale era una ragazza di diciotto, diciannove anni. Ma allora dico: chiudete il concorso a vent’anni , non lo lasciate aperto alle ventisettenni”

Ha pagato il fatto che lei ha sempre dimostrato meno anni? “Ah, grazie! Beh per questo debbo ringraziare la mia mamma. Non lo so se ha inciso”

Può capitare che alcune miss che abbiamo qualche elemento fuori standard e provino a nascondere qualche particolare, qualche misura...Per esempio Maria Perrusi, miss Italia 2009, dichiarò di essere alta 182 cm… “Ah si, credo lei sia almeno un metro e ottantasei. Sicuramente ogni tanto qualcuno nasconde qualcosa. Magari qualcuna dice di essere più alta o più bassa di quello che è. Io penso che se una ragazza è bella e piace, tre centimetri in più o in meno, una taglia in più di seno o una taglia in meno...non sono queste le cose che fanno la differenza. Dicevano che Nicole Kidman era troppo alta, ma è diventata l’attrice più brava degli ultimi dieci anni”

Pensa che sarebbe stata eletta ugualmente la Perrusi se la giuria avesse letto sulla scheda 186 cm? “Ma si, sicuramente… A Miss Italia non guardano ne misure né l’altezza.”

Ok, io non sono d’accordo, ma andiamo avanti. Parliamo di regioni. Lazio e Lombardia conducono con dieci elezioni per parte, poi la Sicilia e via via tutte le altre. Ma possibile che in certe regioni come Abruzzo e Molise non ci siano belle ragazze? Oppure conta il peso politico che ha una determinata regione? “No, non credo conti il peso della regione, nel mio caso, ad esempio, ho partecipato come miss Marche e non sapevano che io fossi di Roma. Credo che conti invece la densità abitativa di una regione”

Lei dichiara di tifare per la Lazio. Come nasce questa passione, come è successo? “Quando sono diventata tifosa, la Lazio stava vivendo un momento magico. Parliamo del periodo ’98, ’99, 2000, la Lazio di Sergio Cragnotti. Tra l’altro il mio primo fidanzato, con cui ci sono stata sette anni, era della Lazio e mi portava a vedere le partite e mi sono appassionata anche per questo”

Se lo aspettava questo inizio di stagione? “Devo dire no. Pensavo che con l’arrivo di Hernanes sarebbe migliorata, avevo visto delle cose positive con l’arrivo di Reja nella seconda parte della stagione scorsa, però non mi aspettavo che sarebbero riusciti ad esprimere un gioco così bello ed efficace. Speriamo che duri”

Farà come la Roma lo scorso anno o c’è il pericolo che si sgonfi a poco a poco? “No, come la Roma lo scorso anno non credo, ma penso che abbia le qualità giuste per arrivare in zona Champions”

Abbiamo parlato di Lazio, non le chiedo nulla sulla Roma, ma vorrei parlare un pochino di Roma città. Lei è di Roma, quartiere Appio Tuscolano. Mi parli del suo quartiere. “E’ un quartiere che ha dei punti molto popolare come Don Bosco e altri molto più residenziali come la zona dell’Appio Claudio. E’ un quartiere dove ci sono diverse tipologie di persone. Ci sono sei punti molto belli come ad esempio il parco degli Acquedotti dove andavo sempre da bambina a correre o in bicicletta. Ha dei punti meno belli come nella Tuscolana dove c’è molto traffico e palazzoni molto alti”

E non ci va più a adesso a correre al Parco degli Acquedotti? “No, purtroppo non ci vado più a correre, dovrei… confesso che sono pigrissima. Ah, un’altra cosa bella: ci sono gli studi di Cinecittà…”

A Scuola dove andava? “Alle elementari sotto casa, la scuola si chiamava Salvo D’Acquisto, era una scuola davanti al parco, bianca, piccola”

Roma una città che soffre più di Milano dal punto di vista sociale oppure no? “Penso che Roma sia una città congestionata, tante delle difficoltà è che si fa fatica a fare anche la cosa più semplice. Prendere la macchina o i mezzi pubblici e andare al lavoro è già uno stress. La città è satura di gente. D’altronde è una delle città più belle del mondo… è normale che ci vogliano andare in tanti”

E come rapporti umani invece, le sembrano più veri a Milano oppure a Roma? “Io credo che non si possa generalizzare. Io ho trovato persone eccezionali sia Roma che a Milano, persone sgarbate e maleducate a Roma e persone sgarbate e maleducate a Milano. Il milanese è un po’ più formale quando inizia un rapporto però è anche più schietto, nel senso che sa dirti di no se è necessario. Per un romano sentirsi dire di no è terribile, invece a volte bisogna anche saperlo fare. Il milanese mantiene la promessa, mentre il romano ha paura di dire di no e ti fa soltanto perdere tempo. Il romano è più confidenziale, rompe il ghiaccio più facilmente”

Le pesa un po’ in certe occasioni di essere Tania Zamparo, ovvero una ex Miss Italia e soprattutto una bella donna? Le capita quando va alla mensa Sky, tanto per fare un esempio, di percepire il brusio che fa intendere che si sta parlando di lei? Le da un po’ di fastidio di stare al centro dell’attenzione? “Si, mi ha sempre dato fastidio. Mi ha sempre dato fastidio il fatto di essere una persona che non tiene a come esce di casa e dal momento che si viene notati per il fatto di non essere in ordine mi ha sempre disturbata un pochino. Io non sono una persona che tiene particolarmente di essere sempre perfetta”

Vabbè poi le doti naturali compensano ad eventuali carenze formali “Grazie, però sa, soprattutto per noi donne, quando si è truccate, pettinate e ben vestita fa un certo effetto, c’è una certa differenza”

Lei ha migliorato molto dagli esordi a Sky sport 24. Ci spiega questo percorso? Come ha fatto per diventare così brava? “Ho studiato… Io non mi ero mai occupata di sport per lavoro, ma solo per interesse personale. Diventare competente per poterne parlare è un’altra cosa. Per questo motivo all’inizio ero molto tesa, avevo paura di non dire abbastanza, di non dire le cose correttamente di non ricordare le cose giuste. E’ stato molto difficile all’inizio perché avevo dei colleghi bravissimi, sapevo che per essere a loro livello e non sfigurare vicino a loro era molto difficile. Leggevo tutti i giorni i giornali, la storia dello sport e così è migliorata anche la mia padronanza e autorevolezza. Il timore di non essere all’altezza contribuisce in negativo ovviamente. All’inizio, anche se una cosa la sapevo avevo paura di dirla perché avevo il timore che detta da me suonasse male”

Come prepara un Tg? “Leggo i giornali, poi prima di ogni turno facciamo una riunione e dove il materiale raccolto dai giornalisti di tutta Italia viene messo a conoscenza di tutti quanti. Molto importante è il lavoro della redazione che prepara una scaletta che il conduttore ha davanti a sè durante il Tg. La scaletta ovviamente cambia e varia a seconda di cosa succede nel momento”

Ci può svelare un aneddoto divertente, non so, un dietro le quinte? “Né sono capitati tantissimi, d’altronde facciamo tante ore di diretta. Succede di tutto, ci sono dei momenti in cui c’è bisogno di allentare la tensione sia con il compagno di conduzione sia con l’ospite e lo devi fare entro i tempi che sta andando in onda un servizio o una pubblicità. A me è successo ad esempio che mi venisse da ridere in diretta dopo che avevo scherzato col compagno di conduzione durante la pubblicità. Dopo un po’ abbiamo sdoganato un po’ questo fatto di scherzare: credo sia carino perché in fondo siamo un Tg sportivo. Fortunatamente di notizie tragiche ne capitano poche. Così facendo il Tg diventa anche un po’ intrattenimento. Penso che se si desidera trattenere lo spettatore non solo per un’edizione ma un po’ più a lungo si debba entrare un po’ in confidenza”

Nelle interviste del passato lei non era affatto disposta ad entrare nella sfera del privato. Vedo che da quando abbiamo iniziato questa intervista ha già nominato tre volte il suo fidanzato. E’ cambiato qualcosa? Ora è più disponibile a parlare del privato? “Io non ho mai utilizzato il gossip per farmi pubblicità, anche se ne mondo dello spettacolo si fa così… ci sono anche dei politici che cercano visibilità facendo parlare di se per un motivo o per un altro. E’ un modo di pubblicizzarsi. Lei mi chieda quello che vuole, magari non le rispondo…”

D’accordo: è’ fidanzata in questo momento? Se si, quando si sposa? “Si sono fidanzata felicemente, quando mi sposo non lo so”

Ma è sempre lo stesso fidanzato che la portava allo stadio a vedere la Lazio? “No, con quel fidanzato siamo stati insieme sette anni”

E’ una tragedia la maledizione del settimo anno “Esatto, poi ci siamo lasciati nel 2002 e adesso sto con un’altra persona con cui sto molto bene: vediamo, c’è in programma di fare qualcosa di importante. Vorrei una famiglia che è stata sempre nei miei sogni. Penso di avere una persona con cui pensare anche a queste cose”
Le chiedo di fare uno sforzo di obiettività. Ai nostri giorni è’ diventato più complicato per un uomo conquistare una donna? “Secondo me no. Io per lo meno ho il problema inverso. Ho tantissime amiche che non riescono a conquistare degli uomini. Hanno il problema di trovare la persona giusta o di riuscire a farsi notare dalla persona per la quale hanno perso la testa”

Lei pensa che le donne ora abbiano aspettative più alte rispetto a venti o trent’anni fa oppure cosa? “No, probabilmente ora siamo semplicemente più attente alla nostra felicità. Di conseguenza sia gli uomini che le donne non si accontentano, e soprattutto si arriva a cercare la persona giusta in un’età non più giovanissima. Una volta il primo amore era quello giusto e ci si sposava a diciotto, venti, ventidue anni, era tutto più semplice, a quell’età incontri il primo amore, hai una passione, ti sposi e va tutto bene. Oggi si ha il primo, il secondo, il terzo, il quarto e il quinto… e ci si sposa dopo i trenta-trentacinque anni”

E’ consapevole, immagino, di quale sia l’andazzo oggigiorno. I rapporti sembrano essere tutti a tempo determinato, come i contratti dei precari. E’ consapevole di questo? E da che dipende? “Per le stesse motivazioni che accennavo poco fa. Una volta c’era una morale che teneva coesi anche quando due coniugi erano scoppiati all’interno…”

Perché succedeva questo? “Perché non c’era il divorzio, perché c’era un controllo sociale che oggi non c’è più. Adesso il divorziare è stato sdoganato, anche dal punto di vista sociale, non è più una disgrazia essere e dire che si è divorziati. Quindi, quando non si è contenti si divorzia. Sicuramente prima c’erano tanti rapporti di tante persone che si vedevano costretti a stare insieme per facciata o perché non c’era il divorzio e magari vivendo una vita infelice”

Ma per lei è meglio adesso? “Sicuramente è meglio adesso. Chiaramente ora è aumentata la responsabilità, quando si cerca un compagno o una compagna bisogna cercare di fare in modo che sia quello giusto, per non stare male dopo”

Le viene il dubbio a volte che essere bella e famosa possa portare a una visione distorta della realtà? Come fa a rimanere in contatto col mondo reale? “Mi sono sempre ritenuta estremamente fortunata. Ho avuto tante fortune e sono stata molto felice. Quando non sono stata felice ho lottato per superare il momento negativo. Ho avuto dei momenti nella mia vita in cui sono stata circondata da persone chemi agevolavano e mi dicevano sempre di si più facilmente che ad altri. Ringrazio gli amici e le amiche che in quei momenti me l’hanno fatto notare, aprendomi gli occhi e magari facendomi soffrire. Mi ricordo perfettamente quegli episodi, uno in particolare nel giorno del mio compleanno nel 2002 una mia carissima amica mi disse: "Non ti accorgi di essere viziata. Sei viziata dalla gente, da chi ti dice sempre di si”

Ai nostri tempi conta più l’apparire o l’essere? “Contano tutte e due le cose e purtroppo l’apparire sta diventando sempre più predominante in questa società sempre più consumistica”

Ma lei all’apparire ci associa anche l’avere? “E’ inevitabile. Tante persone oggi danno molta importanza all’apparenza e al lato economico. Credo fosse così anche in passato, ma in questo tipo di società estremamente consumistica basata sui mercati e basata sul consumo, dove sei prima un consumatore che una persona, sta diventando molto importante quello che hai e come appari”

Tania, cosa fa nel suo tempo libero? “Cerco di tenermi in forma, vedo molta televisione, faccio qualche passeggiata, vedo gli amici, le amiche, il mio fidanzato e la famiglia”

Egizio Trombetta

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker