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27/12/2010 19:39 CEST - Rassegna Stampa del 27 Dicembre 2010

Francesca Schiavone è l'atleta dell'anno. Anche nel 2010 è un trionfo rosa (Romeo), "In campo mi sento Picasso geniale e rivoluzionaria" (Semeraro), Al Foro Italico 8-15 maggio tutti i migliori (Palizzotto)

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Rubrica a cura di Daniele Flavi

Francesca Schiavone è l'atleta dell'anno - Schiavone regina. Anche nel 2010 è un trionfo rosa

Gianni Romeo, la stampa del 27.12.2010

Complimenti Francesca, hai fatto tris! Da quando, nel 1978, il nostro giornale per designare l'Atleta dell'Anno si inventò un referendum che era per metà un giochino e per l'altra metà un bel ripasso della stagione appena conclusa, l'albo d'oro parlò quasi sempre al maschile: soltanto quattro «nomination» nell'arco di trent'anni, per il gentil sesso. Ma dal 2008 ecco che lo sport si colora di rosa: Federica Pellegrini, Flavia Pennetta, ora Francesca, una ragazza milanese che in campo sembra un po' napoletana e nelle magiche giornate del Roland Garros, Internazionali di Francia di tennis, ha conquistato il pubblico francese e televisivo con un modo tutto suo, simpatico e garibaldino, di comunicare la gioia La classifica rispecchia le convinzioni, ma anche le emozioni dei giurati (sono i campioni del nostro albo d'oro, i vip, la redazione sportiva del giornale). Vale più il titolo di re del mondo sulla terra rossa dopo lunghi giorni di sfide oppure quello di campione olimpico dello slalom, magia di una mattinata? Mali... Giuliano Razzoli, il II referendum de La Stampa Francesca Schiavone è l'atleta dell'anno Dopo la Pennetta il premio va a un'altra tennista: un trionfo conquistato sulla terra di Parigi. Anche nel 2010 è un trionfo rosa dopo la Permetta, un'altra tennista. vince il premio del nostro giornale. Lo sciatore Razzoli Unico rivale simpatico emiliano dello sci che fa riaffiorare il ricordo di Alberto Tomba, termina appunto di poco alle spalle della Schiavone. Ci sarebbe voluto un primo posto a pari merito, per dirimere la questione. In ogni caso la classifica non mente, in alto ci sono i due azzurri che hanno lasciato il segno più profondo nel 2010 sportivo. Francesca si è guadagnata la prima posizione per almeno due buoni motivi. E' arrivata a toccare il numero 6 della classifica mondiale, mai una donna italiana era .salita così in alto; ha vinto a Parigi, appunto, riportandoci ai tempi gloriosi di Nicola Pietrangeli e Adriano Panatta. Ma c'è un terzo motivo altrettanto valido, per festeggiarla. Non permettendo il nostro regolamento di votare per una squadra (Inter oppure Ferrari oppure la pallavolo femminile da anni al vertice, tanto per esemplificare...), il risultato è anche un riconoscimento per il team azzurro guidato da Barazzuti che è andato a prendersi per la terza volta, questa volta negli Stati Uniti, la Federation Cup, Coppa Davis al femminile. La Schiavone si è arrampicata piuttosto tardi sull'albero della cuccagna dove riescono a salire soltanto i campioni baciati dagli dèi. Ha trent'anni, prima una bella carriera esaltata soprattutto dalla Federation Cup. Non è in assoluto la più brava tennista del mondo, lo è certamente per la grinta, il cuore, la determinazione che sa esprimere. Sono doti che portano lontano. Lo sport rosa è un'onda ormai lunga che da qualche anno tiene a galla l'Italia dei muscoli. Le ragazze di vertice, qualunque sia la disciplina che praticano, si chiamino Federica Pellegrini oppure Tania Cagnotto la tuffatrice o Simona La Mantia la triplista dell'atletica o l'altra Simona, la pallavolista Gioli, sanno esibirsi in tivù o a una sfilata di moda come in campo, sono estroverse, spesso colte, si aprono a ogni discorso senza tabù. Una bella generazione. Abbiamo citato la Pellegrini. Non si stupisca il lettore che per la prima volta si avvicina a queste pagine, se non legge il suo nome. Un'altra regola del gioco impedisce di dare la preferenza a chi ha già vinto nel passato. Come (quasi) sempre latita il calcio, ancorato a un primo posto di Dino Zoff, icona del buon Bearzot mancato pochi giorni fa; il portierone fu l'emblema del successo azzurro ai Mondiali di Spagna 1982. D'altra parte questa non era stagione buona per rivalutare un calciatore. Mondiali disastrosi, campionato e coppe dominate da un'Inter dove l'italiano lo parlano in pochi...

"In campo mi sento Picasso geniale e rivoluzionaria"

Stefano Semeraro, la stampa del 27.12.2010

Francesca, confessi: quante volte al giorno guarda la Coppa di Parigi? «Ogni volta che entro a casa. E la "spio" spesso, anche inconsciamente». " La sua vittoria è stato l'evento sportivo dell'anno. Quando ha capito che poteva entrare nella storia? «Nei quarti, con la Wozniaki, dopo un passante vincente in corsa. Lì ho capito che ero cambiata. E poi nel tie-break della finale». Parigi e Fed Cup sono stati i grandi successi. Il momento più duro? «L'eliminazione a Roma con la Martinez-Sanchez. Roma è un torneo che noi italiane sentiamo molto, mi ha fatto male. Lì ho trovato la forza di reagire». Lei anni fa aveva già sfiorato le top-10: cosa ha trovato a Tirrenia che le ha permesso l'ultimo salto di qualità? «Direi tre cose: equilibrio, ordine e senso sportivo». Una cosa che vorrebbe fare a Parigi 2011 che non ha fatto quest'anno? «Be', una passeggiata per la città in compagnia, in pieno relax». Se avesse dovuto eleggere lei l'atleta del 2010, chi avrebbe scelto? «In Italia il golfista Matteo Manassero, ha compiuto exploit straordinari, è giovane e ha catalizzato l'interesse. A livello mondiale invece Usain Bolt». Lei ama la musica: che colonna sonora metterebbe al suo 2010? «Non un solo cd ma una compilation: un mix di musica italiana e house». La Navratilova ha appena tentato, senza riuscirci, di scalare il Kilimangiaro. Dopo il tennis quale impresa sportiva le piacerebbe tentare? «Mi sono sempre piaciute le moto: quindi direi battere dei record sui circuiti alla guida di auto e moto». È vero che lei a calcio è quasi forte come con la racchetta in mano? In che ruolo giocherebbe nella "sua" Inter? «A calcio non gioco più da tempo, per cui ho perso... il piede! Ma nella mia Inter giocherei ala destra». Nel 2010, per usare una sua divertente metafora, alle rivali in campo ha servito una pizza capricciosa. Ora negli Australian Open cosa sfornerà? «Direi che nel 2011 potrei cucinarne una salsiccia e brie. Molto saporita, si ama osi odia, senza mezze misure». Quest'anno l'Italia è stata grande nel tennis e nel golf: i gusti sportivi degli italiani stanno cambiando? «Credo di sì. E poi, nonostante il calcio prevalga, quando arriva un'impresa sportiva di spicco l'Italia sa supportare e incoraggiare i suoi talenti». Che cosa è rimasto della Francesca bambina nella Schiavone ormai donna di 30 anni? «Abbastanza. Se devo isolare tre cose dico istinto, spontaneità e cocciutaggine». Quale difetto deve avere un campione? «Egoismo e spietatezza. Nessuno in campo ti regala nulla». Un match di tennis è più una battaglia da vincere o un quadro da dipingere? «Un quadro da dipingere». E a lei con quale stile piace dipingere tennis in campo? «Se devo scegliere dico Picasso. Rivoluzionario, geniale, e sempre diverso». La cosa più importante che ha capito su un campo da tennis? «Ho conosciuto me stessa e capito che tutti possiamo diventare quello che vogliamo, se davvero ci impegniamo. Io so da dove sono venuta, ho coscienza di tutta la strada che ho fatto. Ogni momento l'ho vissuto veramente». La cosa più difficile da fare, su un campo da tennis? «Mantenere la concentrazione per tutta la partita. Adesso so farlo». La cosa più importante che le hanno insegnato i suoi genitori? «Il rispetto e la determinazione». Se lei fosse a capo del settore tecnico nazionale. dove cercherebbe i futuri talenti del tennis italiano? «Lascerei che venissero da me per poi donare loro le mie conoscenze». Lei è una grande giocatrice di squadra in uno sport molto individuale. Dopo 3 Fed Cup vinte, un podio ai Giochi di Londra è fra i suoi obiettivi? «Sì, assolutamente. Una medaglia è piena di significato, perché valorizza l'atleta ma anche la sua nazione». Federer e Nadal: con chi andrebbe a cena e si allenerebbe un'ora? «Roger. amo la sua imprevedibilità». Le Williams l'anno prossimo saranno ancora "da corsa" per gli Slam? «La verità? Non ne ho idea. Se ci saranno la competizione sarà ancora più interessante, ma non mi pare una questione vitale. Insomma: chi c'è, c'è». Il regalo più bello che si è fatta per premiarsi di questo super 2010? «Un paio di giorni con il telefono spento e la mia anima libera». Il 2011 che cosa dovrà portare a Francesca Schiavone? «Mattoncini in più per costruire un nuovo pezzo del mio castello». Quando vedremo anche in campo maschile un tennista come lei in Italia? Cosa direbbe a un ragazzino che si affaccia al tennis agonistico? «Non siete contenti di quello che abbiamo vinto quest'anno noi ragazze? Tempo al tempo. A un ragazzino direi di ricordarsi sempre che questo è un gioco e che lo spazio tra le righe è suo». Nel 2011 alla terra di Parigi vorrebbe aggiungere l'erba di Wimbledon o il cemento di Us o Australian Open? «Desidero qualcosa di tutti gli Slam e sono molto curiosa di vivere il nuovo anno che sta per iniziare».

Al Foro Italico 8-15 maggio tutti i migliori

Daniele Palizzotto, il tempo del 27.12.2010

Le brevi vacanze dei tennisti sono agli sgoccioli, il 2011 alle porte. Si parte a Capodanno con i primi incontri della Hopman Cup, tradizionale competizione a squadre di scena a Perth: l'Italia sarà rappresentata da Francesca Schiavone e Potito Starace. Immutate le date degli Slam (Australian Open dal 17 gennaio, Roland Garros dal 22 maggio, Wimbledon dal 20 giugno e Us Open dal 29 agosto), la novità più importante riguarda gli Internazionali d'Italia. Il prossimo anno il torneo romano si trasformerà in un combined event e recupererà l'antica collocazione all'interno del calendario: da sabato 8 a domenica 15 maggio uomini e donne giocheranno insieme sugli 11 campi del Foro Italico. Ci saranno tutti i migliori. Se in campo maschile non si vedono rivoluzioni all'orizzonte, tra le donne regna invece l'incertezza. Serena Williams, fuori gioco dall'ultimo Wimbledon, non ci sarà neppure in Australia. Venus ha superato i 30 anni, la Dementieva si è ritirata, Clijsters ed Henin non sono più giovani. E così il 2011 si preannuncia come una stagione di passaggio: la 20enne Wozniacki cercherà di legittimare la leadership mondiale vincendo uno Slam, in attesa della definitiva esplosione della Azarenka, del ritorno ad alti livelli di Sharapova e lvanovic e della crescita delle giovani. Attenzione, infine, alle date delle competizioni a squadre. L'esordio in Fed Cup della nazionale femminile campione del mondo è previsto per il primo weekend di febbraio in Australia. Gli uomini, confinati invece per l'undicesimo anno consecutivo nel gruppo I Europa-Africa di Coppa Davis, sfideranno dall'8-10 luglio la vincente della sfida Slovenia-Finlandia: in caso di successo, a metà settembre gli azzurri proveranno per la sesta volta a rientrare nel gruppo mondiale.


 

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker