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03/01/2011 16:59 CEST - MASTERS 1000

A chi il "Career Masters 1000?"

TENNIS - Sono solo quattro, i soliti, a poter sognare di realizzare l’en plein in tutti i nove ATP Masters. Chi c’è più vicino fra Federer, Nadal, Djokovic e Murray? Allo spagnolo mancano tre tappe sul cemento più Bercy, ed anche Federer ha quattro tasselli mancanti. Anche Djokovic è a quota cinque, mentre Murray potrebbe pagare lo scarso rendimento sulla terra. Chi, tenuto conto dell’età, ha più chances di farcela? Sondaggio fra i lettori. Luca Gennari

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Non si vive di solo Slam. Né, tantomeno, di solo Grande Slam. Certo il sogno di ogni tennista davvero ambizioso resta quello di aggiudicarsi il “Grande Slam”, di trionfare cioè nell’arco dello stesso anno solare (ma credo che i più si accontenterebbero anche di realizzarlo alla Agassi, alla Federer o alla Nadal, cioè in più anni, vero?) nei quattro Majors. Credo che su questo sito non ci sia chi non sappia che si tratta di Australian Open, Roland Garros, Wimbledon e U.S.Open.

Così come tutti sanno che l’ultimo a riuscirci in campo maschile è stato, nell’ormai lontano 1969 (e per la seconda volta) Rod “Rocket” Laver.

Da allora ci hanno provato in tanti e hanno fallito tutti.

A centrare il “Career Grand Slam” sono riusciti invece i “magnifici sette”: in ordine cronologico: Fred Perry, Don Budge, Rod Laver, Roy Emerson, Andre Agassi, per arrivere poi ai giorni nostri con le recenti vittorie di Roger Federer agli Open di Francia nel 2009 e di Rafael Nadal a New York nel 2010.

Ma di Slam e Grande Slam si sa quasi tutto, sono argomenti super-inflazionati.

Allora perché non dedicarsi invece ai nove che compongono l’ATP World Tour Masters 1000 (in passato Masters Series), proprio come amerebbe che si facesse Adam Helfant e l’ATP?

I “1000” li conoscono tutti, ma li ricordo al neofita: Indian Wells, Miami, Montecarlo (unico senza l’obbligo a giocarlo per i top-ten), Roma, Madrid, l’open del Canada (ad anni alterni Montreal / Toronto), Cincinnati, Shanghai (dal 2009), Parigi Bercy.

Si possono vincere tutti i nove tornei nello stesso anno? Pura utopia! Impossibile mantenere un livello altissimo di gioco e forma per tutto l’arco della stagione, in alcuni casi per 9-10-12 giorni consecutivi quando (Miami) si gioca per più di una settimana. Inimmaginabile visti i “ritmi” del tennis di oggi. Il tutto è ancor più complicato dalle diverse superfici: per trionfare su tutte bisogna essere dei fenomeni sul cemento, sulla terra, indoor, outdoor, fenomeni per tutte le diverse velocità dei vari “centrali”.

Il “Carer 1000”, vincere almeno una volta tutti questi nove tornei nel corso dell’intera carriera, invece è già più …realizzabile.

E allora chi tra i tennisti in circolazione c’è più vicino?

Le uniche candidature attendibili sono quelle dei soliti noti: i “Fab Four” (o 2+2, che dir si voglia). Sempre loro. E chi se no? Con Federer e Nadal favoriti sugli altri due. Anche questa, mi si dirà, non è una gran novità. Difatti io non voglio stupire, solo ricordare.

Prima di analizzare uno ad uno questi quattro giocatori e le loro vittorie nei Master 1000, vanno fatte alcune precisazioni. Fino al 2008 compreso l’ultimo Masters (quasi una prova di preparazione al Roland Garros) era Amburgo, ora declassato ad ATP 500 e sostituito da Madrid (che prima si giocava ad ottobre indoor, mentre adesso, oltre ad essere stato spostato in primavera, si gioca sulla terra battuta).

A sostituire il torneo autunnale nella capitale spagnola è arrrivato, come accennato e risaputo, Shanghai.

Ecco la situazione dei quattro principali candidati, oggi come oggi, al “1000 career”.

Roger Federer: lo svizzero ha vinto in totale 17 Master 1000, trionfando anche nei due tornei spariti con la revisione del tabellone del 2009, ovvero Amburgo e Madrid indoor. Non si è mai aggiudicato Montecarlo (dove ha perso tre volte in finale da Nadal nel 2006-2007-2008), Roma (sconfitto da Mantilla nel 2003 e da Nadal nel 2006, in quella che è forse la partita che ha cambiato la storia dei loro incontri, ammesso che la finale appena giocata a Londra non abbia rimescolato le carte), Shanghai (in programma da soli due anni e dove ha perso in finale con Murray quest’anno) e Bercy (dove lo svizzero è sempre uscito prematuramente, con l’unica eccezione di questo 2010, dove si è arreso in semifinale da Monfils sprecando una grande occasione). Federer può senza ombra di dubbio aggiudicarsi Shanghai e Bercy. Paiono invece meno scontate le vittorie a Montecarlo e Roma, dove da anni la fa da padrone l’eterno rivale spagnolo. Le indiscutibili doti tennistiche di Roger però gli lasciano aperte tutte le porte: se trova la settimana giusta (vedi gli “scalpi” raccolti in questa ultima settimana di tennis del 2010) lui è uno dei pochi, se non l’unico che può fermare il maiorchino anche sulla terra.

Riguardo alle possibilità di “en plein” del tennista di Basilea ci sono però alcune incognite: quanto durerà ancora la sua carriera? Chiaro che tutti si augurino che continui il più a lungo possibile. Se la salute lo assiste potrebbe giocare per altri 3-4 anni (oltre le Olimpiadi del 2012). Le motivazioni, al momento, non sembrano mancare.

Più resterà nel circuito, direbbe monsieur La Palisse, più avrà possibilità di vincere i quattro tornei che gli “mancano”. Se poi, visto che come detto non è più obbligatoria la partecipazione al torneo del Principato, d’ora in avanti Federer disertasse il Country Club e Montecarlo, beh il “1000 career” sfumerebbe definitivamente per lui.

 

Rafael Nadal: detiene il record di Master 1000 vinti. E’ infatti a quota 18, uno in più di Agassi e Federer. Anche lo spagnolo ha trionfato a Madrid su entrambe le superfici (sia indoor sia sull’attuale terra battuta) e ad Amburgo prima del declassamento. A lui mancano gli acuti a Miami (dove ha perso in finale nel 2005 e nel 2008), Cincinnati, Shanghai (sconfitto nel suo peggior periodo da Davidenko nel 2009) e Bercy. Tutte prove che si giocano sul cemento. Ma i progressi del tennista di Manacor (confermati anche a Londra) sono tali che nessuno può escludere che _ avendo lui soltanto 24 anni _ non possa trionfare anche in questi tornei che mancano al suo già ricco palmares.

Molto potrebbe dipendere dalla velocità del sintetico di Parigi Bercy. Se anche in futuro dovesse essere così veloce come quello di quest’anno, per lo spagnolo sarà dura. Non sembra favorire la sua partecipazione futura a Bercy neppure il nuovo calendario previsto per 2012 e 2013, una settimana prima del Masters di fine anno. I big già qualificati, infatti, potrebbero disertare la settimana di Bercy _ come Rafa ha già fatto quest’anno nonostante ci fosse una settimana di riposo nel mezzo _ per prepararsi meglio alla più importante rassegna di fine anno.

Djokovic e Murray: i due hanno vinto rispettivamente 5 e 6 Master 1000. Il serbo non ha vinto né ad Amburgo né sul cemento della capitale spagnola e non potrà più farlo. I cinque tornei vinti li ha vinti tutti in città diverse: Indian Wells, Miami, Roma, Canada e Parigi-Bercy. Dell’attuale format dei “1000” gli mancherebbero Montecarlo, Madrid, Cincinnati e Shanghai. Anche per lui, classe ’87, l’impresa non è irrealizzabile. E’un giocatore completo che può vincere ovunque.

Per lo scozzese il discorso è un po’ diverso: le sue qualità sul cemento non si discutono e presto o tardi potrebbe vincere Indian Wells e Bercy (gli altri se li è già aggiudicati). Ma sarà assai più difficile per lui portare a casa anche solo uno dei tre 1000 sul “rosso”. A dispetto della sua lunga permanenza in Spagna la terra battuta sembra continuare a rimanergli “indigesta”.

E se ci divertissimo _ cercando di fare pronostici “pensati” più che da tifosi del proprio beniamino _ provando qui a stilare una graduatoria con chi,a parere di ciascuno dei lettori di Ubitennis, ha più chances di farcela, assegnando nell’ordine i quattro posti: primo X (motivazione da 2 a 10 righe), secondo Y (idem), terzo W (idem), quarto Z (idem)? Tocca a voi.

Luca Gennari

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