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15/01/2011 13:28 CEST - Australian Open

Aus Open: la griglia di partenza

TENNIS - Meno 7 giorni l'Australian Open, con Federer logico favorito e Nadal subito alle sue spalle, alla ricerca del Rafa Slam. Più staccato Djokovic, poi tutti gli altri. Il tabellone sarà determinante per stabilire i possibili favoriti. Con la vittoria di Brisbane, Soderling ha soffiato a Murray il numero 4 del seeding. Davydenko da tenere d'occhio nella prima settimana. Wawrinka primo degli outsider. Enzo Cherici

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Prima fila: Federer – Nadal

Come sempre, dipende solo da lui: se gioca come a Londra, non c'è trippa per gatti. Il Federer visto a Doha non è ancora quello delle ATP World Tour Finals, ma poco ci manca. Da un po' di tempo a questa parte, la sua superiorità rispetto al resto della truppa è parsa a tratti persino imbarazzante. Molto istruttive in proposito le lezioni impartite a Murray e Djokovic nel Master di fine anno. L'unico a strappargli un set, in quell'occasione, fu un certo Nadal, non propriamente uno di passaggio. In Qatar, non poteva (e non doveva) ripetersi subito a quei livelli, ma la strada sembra essere quella giusta. È addirittura molto più avanti di quanto non fosse lo scorso anno, quando trovò la forma soltanto a Melbourne, nel corso dell'Australian Open. Tecnicamente, fisicamente e come fiducia, pare davvero essere tornato ai mostruosi livelli del 2006. In questo senso, sembra proprio che Paul Annacone abbia fatto il miracolo. Il tecnico americano ha lavorato su alcuni accorgimenti tecnico-tattici che, se possibile, hanno ulteriormente migliorato la qualità globale del gioco di Roger. Il quale, al solito, ottimo, servizio, ha aggiunto quel velenoso slice da destra che tante soddisfazioni e punti gli sta regalando. I dritto va sempre come un treno, ma è il rovescio il vero colpo in più dello svizzero in questi ultimi mesi. Prima era prevalentemente un colpo tattico, quasi sempre usato per cambiare ritmo nel corso dello scambio. Ora è diventato un colpo aggressivo, capace di far male da qualunque parte del campo e in qualsiasi momento dello scambio. Tatticamente poi, non accetta più di farsi imbrigliare nello scambio. Dopo 3-4 tiri, affonda: o la va o la spacca (e quasi sempre va). Lo si vede anche in risposta, sulla seconda dell'avversario, dove anche il famoso backettino di rovescio è diventato sempre più raro. Per questo motivo, anche la lunga distanza del 3/5 non dovrebbe costituire un grosso problema per lui. I set, qualunque ne sia l'esito, vanno via troppo veloci per questo Federer. Deve stare, piuttosto, attento a non cadere vittima di sé stesso. È risaputo che lui da il meglio quando tutti pensano che è vecchio, finito e via delirando. Nel momento in cui si ferma per specchiarsi, arrivano i dolori. A naso, sembra difficile possa accadere in Australia.

Avete presente il Nadal visto a Doha contro Davydenko? Bene, scordatevelo. Quell'irriconoscibile Rafa debilitato dalla febbre, c'è da giurarci, non lo rivedremo a Melbourne. Troppo importante per lui questo torneo, dove può definitivamente scrivere – e a lettere cubitali stavolta – il proprio nome nella storia di questo sport. Come tutti sanno infatti, in caso di vittoria sarebbe per lui il quarto titolo dello Slam consecutivo. D'accordo, non potremmo parlare di Grande Slam. Chiamiamolo Rafa Slam allora, ma il valore tecnico dell'impresa resterebbe intatto. E se Federer si presenta come logico favorito, attenzione a non sottovalutare il fuoriclasse di Manacor. Fino a prova contraria, il numero uno del mondo è ancora lui. Ha già vinto in Australia (come ovunque), quindi sa benissimo come si fa. In Qatar non credo fosse a più del 60% della forma. Ha una settimana per rimettersi dalla febbre e per trovare poi la condizione nel corso del torneo. In pratica, dovrebbe ripetere (un po' più alla svelta) il percorso che lo ha già portato al trionfo nell'ultimo Us Open. Ricordate? Deludente a Toronto e Cincinnati; così così nei primi turni a New York; ingiocabile nell'ultima settimana. Difficile? Certamente, ma se c'è qualcuno che può farcela quel qualcuno di chiama Rafael Nadal. Il Plexicushion australiano non gli pone troppi problemi, il caldo gli scuce un baffo e la distanza del 3/5 equivale a un invito a nozze. Il resto lo farà lo stimolo per il Rafa Slam. Conclusione: chiunque vorrà vincere l'Australian Open, dovrà fare i conti con lui.
Post Scriptum. Nel caso dovesse vincere i primi tre Slam del 2011, Nadal arriverebbe a 6 titoli consecutivi. Però, non cadendo nello stesso anno, di nuovo non potremmo parlare di Grande Slam. Giusto, sbagliato o bizzarro? A voi l'ardua sentenza...

Seconda fila: Djokovic – Murray

Fosse possibile, organizzerei una terza fila tutta per lui. Credo infatti che Djokovic sia il solo in grado di poter vincere questo titolo, al di fuori del duo Federer/Nadal. Con Roger e Rafa, è l'unico tra quelli in gara ad aver già vinto da queste parti. Inoltre, pur non giocando tornei ufficiali prima di Melbourne, è apparso piuttosto centrato alla Hopman Cup. Come caratteristiche tecniche e come testa, sembra essere quello più attrezzato per contrastare i Fab Two. Ma, per vincere il torneo, temo abbia bisogno dell'aiuto di qualche involontario complice. Traduzione: uno tra Federer e Nadal potrebbe anche batterlo, tutti e due mi sembra molto improbabile (l'unico a farcela in uno Slam è stato Del Potro). E speriamo che gli organizzatori non lo programmino troppe volte sotto il sole cocente, altrimenti le sue possibilità diminuirebbero ancora. Credo sia fondamentale per lui non sprecare troppe energie nel corso dei primi turni, dal momento che più volte in passato è arrivato cotto alle fasi finali proprio per questo motivo. Credo per lui sia meglio incontrare in semifinale Nadal piuttosto che Federer. Dalla semi di New York lo svizzero sembra avergli preso decisamente le misure, mentre magari lui ha proprio voglia di prendersi una rivincita contro Rafa dopo la sconfitta allo Us Open. In ogni caso, il terzo gradino del podio lo assegnerei decisamente a lui.

Credo invece che il ruolo di principale mina vagante, per quel che riguarda le zone nobili del tabellone, debba essere assegnato a Murray. La vittoria di Soderling a Brisbane lo retrocede a quinto favorito del seeding, quindi potremmo avere già a livello di quarti la riedizione della finale dello scorso anno. Nonostante tutto, continuo a preferirlo a Soderling per questo torneo. Lo scorso anno scoppiava di salute, sappiamo com'è andata a finire: sicuramente avrà voglia di spaccare il mondo. Come un anno fa, ha preferito non disputare tornei ufficiali prima di Melbourne. Scelta che ha i suoi pro (meno stress prima dell'appuntamento clou) e i suoi contro (zero agonismo prima dell'appuntamento clou). L'anno passato la scelta ha pagato e soltanto un immenso Federer gli ha impedito di portare a casa il suo primo titolo dello Slam. La domanda però è sempre la stessa: quale Murray scenderà in campo a Melbourne? Quello eccellente dell'edizione passata o la sua pallida controfigura vista all'ultimo Us Open? Ancora poche settimane e lo sapremo.

Terza fila: Soderling – Tsonga

A Londra la quarta posizione del ranking non gli ha portato molta fortuna. Come ho già detto, continuo a preferirgli Murray per questo torneo, ma Soderling continua a crescere e la differenza, in questo preciso momento, è veramente minima. Federer a parte, è forse proprio Murray il giocatore che tecnicamente potrebbe soffrire di più. Lo svedese è in fiducia, ha vinto bene a Brisbane superando agevolmente il detentore Roddick in finale. Inoltre, il suo suo feeling con coach Pistolesi sembra essere davvero ottimo. In definitiva, non credo lo vedremo alzare il trofeo del vincitore, ma non mi stupirei più di tanto nel vederlo in semi o addirittura in finale. Una cosa sola dovrebbe essere certa: non dovrebbe fare troppa fatica a far meglio dello scorso anno, quando al primo turno si fece rimontare due set da Granollers!

Non è ancora tornato lo Tsonga dell'Australian Open 2008 (chissà se lo rivedremo ancora), ma considerati tutti i guai fisici che l'hanno costretto al forfait nella finale di Coppa Davis, si tratta sicuramente di un buonissimo Tsonga. A Doha, contro Federer, pur non dando mai l'impressione di poter vincere, ha mostrato decisamente un ottimo livello di gioco. Lo scorso anno fece semifinale a Melbourne, quindi sarà chiamato ad una prestazione d'una certa importanza se vorrà difendere la sua classifica. Rimango convinto che Cassius sia uno dei pochi in grado di giocarsela (quasi) alla pari con (quasi) tutti i top players. D'accordo, non sarà il massimo della tecnica per i puristi del gioco, ma è in grado di mettere in campo un'energia tale che se trova le due settimane buone può far vedere i sorci verdi a tanti giocatori.

Quarta fila: Davydenko – Roddick

Di una cosa sono certo: la prima cosa che faranno tutti i favoriti appena uscito il tabellone, sarà controllare dove diamine sarà finito Davydenko. Infatti, potremmo benissimo rivedere la semifinale di Doha con Nadal già nella prima settimana e, c'è da giurarci, il numero uno del mondo non farebbe salti di gioia. Intendiamoci, non credo che Kolya possa vincere il torneo o fare finale. Non ce l'ha fatta nei suoi anni migliori, non vedo perché dovrebbe iniziare proprio adesso. Però, come ha anche ricordato pochi giorni fa Federer, la classifica del russo è bugiarda e vale ancora oggi un Top Ten. D'altra parte, uno che pesa come una piuma e tira quelle randellate deve avere delle gambe e un senso dell'anticipo fuori dal comune. A dispetto dei suoi (tanti) detrattori, credo che il suo gioco non sia affatto noioso. Tutt'altro. Gioca un tennis difficilissimo e a volte mi meraviglio di quanto questo giocatore sia così poco apprezzato dai fans. Ma non essendo un personaggio...poveri noi!

Forse la quarta fila la meriterebbe Wawrinka, ma a livello di Slam prendo ancora Roddick. È vero, l'americano non ha saputo difendere il titolo a Brisbane, ma perdere da Soderling ci può abbondantemente stare. Ha talmente tanta esperienza che sicuramente la sua preparazione è stata pensata per essere al top in quel di Melbourne. Chances di vittoria? Prossime allo zero ovviamente. Un quarto di finale sarebbe un signor risultato per lui, in caso di semi potrebbe brindare a champagne. Federer da evitare come la peste, il quarto migliore per lui sarebbe con Djokovic.

Outsider: Wawrinka – Berdych - Gulbis

Non avendolo messo in quarta fila, dopo il successo di Chennai a Wawrinka spetta almeno il ruolo di primo outsider. Bella la vittoria di Chennai, dove in semifinale ha brutalizzato un Berdych troppo brutto per essere vero. Di certo, il momento nero del talento ceco sembra non finire mai, ma dispone del talento necessario per reagire e disputare un buon torneo. Quanto a Gulbis, ogni volta lo metto tra i possibili outsider, ogni volta mi smentisce alla grande. Che sia la volta buona?

Enzo Cherici

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