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14/01/2011 04:50 CEST - AUSTRALIAN OPEN

Un torneo sempre più credibile

TENNIS - La coraggiosa decisione di abbandonare l'erba ha permesso all'Australian Open di tornare al livello degli altri tre Slam. Tempo permettendo, si parte Domenica notte. Tra gli uomini si dividono il pronostico Federer e Nadal, tra le donne Rino vede bene le belghe. Fiducia per Schiavone e Pennetta. Rino Tommasi

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Non v’è dubbio che l’Australian Open, cui tocca tradizionalmente il compito di inaugurare la stagione tennistica, mantiene intatto il suo valore tecnico ed agonistico malgrado il crollo del tennis australiano, che ha un solo giocatore tra i primi 100 del mondo e nessuno tra i primi 50. E’ opportuno ricordare che il concetto di Grande Slam è nato attribuendo la qualifica di prova internazionale ai Campionati dei quattro paesi (la Gran Bretagna, la Francia, gli Stati Uniti e l’Australia) che fino al 1974 avevano vinto almeno una volta la Coppa Davis. La difficile ed anomala collocazione geografia dell’Australia ha impedito che il loro torneo avesse un campo di partecipazione pari, per completezza, a quello degli altri tre paesi. Di fatto soltanto nel 1983 l’Australian Open ha acquisito dignità organizzativa ed agonistica di grande torneo. Agli australiani bisogna dare atto di avere sacrificato alcune prerogative (in primo luogo la superficie di gioco) che garantivano un indubbio vantaggio ai loro giocatori. Non solo ma sono stati i primi a capire che se volevano mantenere il loro status dovevano non solo abbandonare l’erba ma anche costruire un nuovo e più moderno impianto. Al rilancio del torneo ha poi contribuito la maggiore facilità con cui i tennisti hanno cominciato a viaggiare e la trasferta in Australia non era più un’avventura.

Tutto questo spiega perché il libro d’oro dell’Australian Open dal 1983 in poi può competere per prestigio a valore tecnico con quello degli altri tre tornei. In più gli australiani hanno rapidamente corretto l’errore che avevano commesso nel 1977 cambiando la data del loro torneo che da primo era diventato l’ultimo nel calendario della stagione tennistica. Rimesse a posto le cose l’Australia può permettersi di essere ancora competitiva a livello organizzativo anche se non lo è più a livello tecnico. Detto questo, se la pioggia che ha investito Brisbane non si estende a Melbourne lunedì si comincia. Nadal e Federer si dividono ancora una volta i favori del pronostico. Federer insegue il suo quinto titolo, Nadal il suo secondo come Djokovic che ha vinto in Australia il suo unico Slam. Murray, finalista l’anno scorso, deve per ora preoccuparsi di rimanere tra i primi quattro da dove è uscito l’altra settimana perché è stato scavalcato da Soderling Tra le donne l’assenza di Serena Williams incoraggia le altre pretendenti tra le quali, prima della Wozniacki, improbabile numero uno, scelgo la Clijsters e – perché no ? – la Henin. Al solito il nostro tennis, tradito dagli uomini, si affida , senza illusioni ma con fiducia, a Schiavone e Pennetta ma lamenta la mancanza, in entrambi i settori, di validi rincalzi.

Rino Tommasi

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