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18/01/2011 12:42 CEST - STORIE ITALIANE

Furlan, Bolelli e Tirrenia...vacante

TENNIS – Renzo Furlan è il nuovo coach di Simone Bolelli. Lo seguirà per 20-22 settimane l’anno, ma continuerà a lavorare a Tirrenia a tempo parziale. Per il tecnico veneto è una scommessa importante, ma al Centro FIT cosa succederà? In 7 anni di attività non è uscito un solo giocatore di alto livello, e ad oggi è vacante il ruolo di Direttore Tecnico. Riccardo Bisti

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Dopo tante indiscrezioni, la notizia è ufficiale: Renzo Furlan è il nuovo coach di Simone Bolelli. L’esito era scontato, tanto che persino il sito ATP l’aveva scritto, settimane fa, nella scheda del bolognese. L’annuncio arriva solo adesso perché andava chiarito il ruolo di Furlan, che dal 2004 ricopre il ruolo di Direttore del Centro Tecnico Federale di Tirrenia. Alla fine si è trovato un ibrido, una soluzione tutta all’italiana: Furlan seguirà Bolelli per 20-22 settimane l’anno, mentre per altre 24 continuerà ad operare a Tirrenia. La notizia, comunicata dal sito FIT, ha una mancanza cruciale: non si dice chi è il nuovo Direttore Tecnico del Centro, probabilmente perché non è ancora stato nominato. L’unica certezza riguarda Furlan, sollevato dall’incarico. Lo si evince dal passaggio: “Furlan, che era Direttore Tecnico del Centro, mantiene il suo ruolo nel Board Strategico del Settore Tecnico e si occuperà della preparazione degli atleti di massimo livello”. Insomma, il veneto seguirà Bolelli a tempo pieno ma continuerà a frequentare il quartier generale di Tirrenia, in cui non si occuperà dei giovani ma degli “atleti di massimo livello”, a partire da quella Francesca Schiavone che non manca mai di ringraziarlo e considerarlo il principale artefice dei suoi miglioramenti. Ci sono anche alcune dichiarazioni di Furlan: "I tempi erano maturi per una scelta di questo tipo. Negli anni passati non sarebbe stato possibile perché a Tirrenia c’era tanto lavoro da fare. Ora siamo a buon punto, l’attività è ben avviata, ogni gruppo di ragazzi ha il suo tecnico. Insomma è il momento adatto per fare qualcosa di diverso. Il mio contratto con la Mario Belardinelli (società che, tra le altre cose, gestisce i Centri Estivi, ndr) era in scadenza e con gli organi della Società deputati alle decisioni, nonchè con lo stesso Bolelli, abbiamo valutato di fare questa scelta, anche per dare una mano a Simone che lo scorso inverno si è allenato con noi a Tirrenia, ma non aveva un coach personale. Abbiamo peraltro ottenuto appoggio e sostegno anche dal Presidente Binaghi e dal Consiglio Federale, informati di questa possibile soluzione. Insomma si sono incastrati tutti i pezzi”. Proviamo a delineare i nuovi scenari.

La prima scelta del “Bole”
Simone Bolelli aveva bisogno di un coach dopo la parentesi con Riccardo Piatti. Tornato in ambito FIT dopo che se ne era staccato a seguito dei fatti di Montecatini e la conseguente rinuncia a tesserarsi, ha trascorso gli ultimi mesi del 2010 presso il Centro di Tirrenia. Le voci di un avvicinamento con Furlan erano sempre più insistenti, tanto che lo stesso coach aveva dichiarato alla trasmissione radiofonica “Spazio Tennis”: “Simone ha un talento straordinario, a Tirrenia non ne passano molti così. Stiamo valutando il modo migliore per allenarlo. Potrebbe essere che nel 2011 io possa viaggiare con lui in qualche torneo, continuando a fare il mio lavoro ma con un occhio particolare verso Simone”. Furlan può essere l’uomo giusto per consentire a Bolelli di esprimere tutto il suo talento. I mesi di prova a Tirrenia hanno consentito ai due di conoscersi meglio: Bolelli, evidentemente, crede in questa partnership. Furlan può essere un grande coach. Con la Schiavone ha fatto un lavoro straordinario, e lo ha fatto a modo suo: in silenzio, senza cercare gloria né visibilità. La sfida con Bolelli è altrettanto difficile e affascinante. C’erano solo un paio di perplessità, di cui una è rimasta in piedi. La prima riguarda(va) la disponibilità temporale. Nel comunicato spiegano che Furlan viaggerà per 20-22 settimane. Fino a qualche tempo fa si pensava che Renzo non avesse granchè voglia di tornare a viaggiare dopo anni e anni di fatiche. Nel frattempo ha anche messo su famiglia con la moglie Nathalie Baudone, ex top-100 negli anni 90. Evidentemente la sfida-Bolelli deve averlo intrigato tanto da convincerlo a passare cinque mesi l’anno fuori di casa. La seconda perplessità riguarda il passato di Renzo: nella sua carriera, è stato sempre seguito da Riccardo Piatti, lo stesso che Bolelli ha scaricato lo scorso Ottobre. Nel giustificare la scelta, Bolelli disse che aveva bisogno di qualcuno che lo seguisse a tempo pieno mentre Piatti lo aveva accompagnato per poche settimane. Al di là di questo, è legittimo domandarsi cosa Furlan potrà trasmettere di diverso da Riccardo Piatti. Il precedente della Schiavone, tuttavia, autorizza ad essere ottimisti per un’avventura che vivrà il suo primo atto con il neonato torneo challenger di Courmayeur.

E a Tirrenia che succede?
Il secondo scenario riguarda la Direzione Tecnica del Centro di Tirrenia. Il ruolo è vacante. Oltre a Furlan, lo staff dei tecnici è composto dal coordinatore Giancarlo Palumbo e dai tecnici Gabrio Castrichella (attualmente in Argentina con il quartetto Giannessi-Gaio-Colella-Micolani) e Antonio Cannavacciulo. Nello staff figura anche Eduardo Infantino, la cui collaborazione con la FIT si è allentata (pur restando viva) quando è stato chiamato a seguire Marcos Baghdatis. Appare chiaro che, con Furlan presente a mezzo servizio (e impegnato con gli “atleti di massimo livello”), ci sia la necessità di una nuova figura di riferimento. In attesa di una decisione definitiva, è giusto registrare il progressivo avvicinamento di Umberto Rianna con l’ambito federale. L’attuale coach di Potito Starace era in tribuna a Melbourne durante Schiavone-Parra Santonja, a fianco di Corrado Barazzutti. Un segnale importante, anche se Rianna avrebbe lo stesso problema di Furlan: è già coach di un professionista (il n. 1 azzurro Starace), nonché direttore della Blue Team Tennis di Arezzo. Non è che si corre il rischio non avere un direttore tecnico a tempo pieno, ma….due a tempo parziale? In realtà, un cambiamento a Tirrenia potrebbe essere una buona scelta. Lo dicono i numeri: in sette anni (il Centro ha iniziato a operare nel Marzo 2004), non è emerso un solo giocatore di livello. Fino a qualche tempo fa, si poteva tranquillamente dire che da Tirrenia non fosse uscito un solo giocatore tra i primi 300. Adesso Matteo Trevisan e Thomas Fabbiano hanno superato il simbolico scoglio, ma i risultati sono arrivati quando si sono staccati dalla gestione tecnica FIT: Trevisan, dopo l’infelice parentesi con Infantino, lavora con Fabrizio Fanucci, mentre Thomas Fabbiano è entrato nel giro del guru tedesco Dick Hordoff, tanto da aver effettuato la preparazione invernale…in Kenya, peraltro con gente del calibro di Janko Tipsarevic e Yen Hsun Lu. Gli altri sono ancora lontani: Alessandro Giannessi è appena entrato tra i top 500, mentre il trio del 1992 sta ancora muovendo i primi passi nel professionismo (inutile fare paragoni con Harrison, Tomic, Krajinovic, ma anche con Arguello e Javier Marti). A Tirrenia, nel 2011, orbiteranno anche i 17enni Federico Maccari, Michele Palma e Pietro Licciardi, oltre a due elementi part-time (classe 1995): Matteo Donati e Stefano Napolitano (quest’ultimo è seguito con grande passione da papà Cosimo). Insomma, i risultati latitano e c’è molto da lavorare. La speranza è che vengano prese le scelte giuste, e il prima possibile. 

Riccardo Bisti

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