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18/01/2011 11:22 CEST - Australian Open

Peccato, Romina eri così vicina

TENNIS - Romina Oprandi gioca una partita coraggiosa ma perde 8-6 al terzo con la Kirilenko (entrambe erano ignare dell'assenza del tie break). Tax Garbin, sua nuova allenatrice, non fa il miracolo. La Pennetta vince facile sulla Rodionova, possibile avversaria di Fed Cup. Daniele Malafarina

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La prima italiana a scendere in campo nella seconda giornata dell'Australian Open è Romina Oprandi, nativa di Berna, Svizzera, e portatasi per la prima volta all'attenzione dei media italiani a Roma nel 2006, quando da qualificata raggiunse i quarti dove fu sconfitta da Svetlana Kuznetsova dopo aver avuto un match point a favore. 

Romina sta risalendo la china della classifica dopo aver passato un anno tribolato da problemi fisici. L'anno scorso infatti è risalita dalla posizione 220 dove era scivolata nel 2009 alla 66 dell'inizio di quest'anno. 

Da oggi poi la tennista di Berna si avvale della supervisione di un nuovo coach federale. Tathiana Garbin, ritiratasi ieri dalle competizioni ufficiali e ripartita subito al seguito della nuova assistita.



La partita odierna, contro la testa di serie numero 18, sembra essere fuori dalla portata dell'italiana la quale, nonostante un gioco più vario ed estroso, condito da frequenti palle corte, non possiede il peso o la penetrazione della palla della russa. 

E cosi il primo set scivola via 63 con 3 palle break sfruttate su 7 contro il 5 su 6 della sua avversaria (alla fine il computo sarà di 5 palle break sfruttate su 16 contro le 6 su 9 della Kirilenko).

Il secondo set sembra dover avere stessa sorte, nonostante una maggiore resistenza dell'italiana, quando la russa si porta avanti 53 con break al settimo gioco.

 Qui la Kirilenko rallenta un po' e Romina prende coraggio. Salvato un match point la bella russa si appresta a servire per il match sotto gli occhi del fidanzato Igor Andreev.

Nel game fatidico la Kirilenko sciupa un uteriore match point e la paura si palesa nella forma di 2 doppi falli. 

Inoltre la Kirilenko lamenta un piccolo risentimento alla gamba che la porta a chiedere l'intervento del massaggiatore. Ne approfitta Romina che prima fa il controbreak e poi strappa nuovamente il servizio alla russa per chiudere il parziale per 75. 

Si va così al terzo set dove anche la Oprandi palesa una non perfetta condizione fisica. Infatti sul 4 pari Romina rinuncia ad inseguire una palla buona della Kirilenko subendo il break ed andando al cambio di campo a farsi massaggiare sconsolata.



Potrebbe essere finita ed invece, con la Kirilenko che serve di nuovo per il match, la Oprandi trova la forza di conquistare il controbreak con una perfetta smorzata di rovescio. 

Sul 5 pari Romina fatica a muoversi, i crampi in agguato la costringono ad alzare alcuni pallonetti, cui la Kirilenko risponde con altri pallonetti. Una palla corta della russa per uscire dallo scmbio offre all'italiana una palla del 65, un'altra arriva con una coraggiosa vole di dritto ed il game arriva con un dritto vincente in allungo. 

Servire per restare nel match dopo aver sprecato cosi tante occasioni è difficile e lo sguardo della Kirilenko sull'ennesima palla corta dice tutto. Purtroppo Igor è andato via da tempo.



Sul 6 pari poi la Kirilenko deve chiedere all'arbitro se nel terzo set si gioca il tie break o no. No, ovviamente. Come no? Anche Romina chiede conferma all'arbitro del fatto che nel terzo set si continui a oltranza. Pare sia così in effetti.

La russa si trova probabilmente a domandarsi quanta energia resti ad entrambe.

 Probabilmente poca e questo porta la russa a cercare di chiudere prima possibile. L'italiana però non si muove piu, alza pallonetti e concede palle corte accessibili. Maria breakka e lancia un urlo liberatorio.



Sul 76 ecco che la Kirilenko serve per il match. Di nuovo. Oprandi si trascina per il campo e la russa conquista altri 2 match point, consecutivi. Un servizio vincente questa volta pone fine alla partita dopo tre ore e tre minuti di gioco. Qualche recriminazione per una partita allungata e poi quasi vinta, ma anche la consapevolezza di avere i mezzi per competere con le prime, se non le primissime.

Nel frattempo sulla Margaret Court Arena, Flavia Pennetta, con un'evidente fasciatura alla gamba sinistra, impiegava solo 55 minuti per superare la Rodionova, australiana d'adozione e possibile prossima avversaria di Fed Cup. Le giocatrici che difenderanno i colori della nazionale australiana dovrebbero essere Stosur e Groth. E se questo match doveva dare delle indicazioni sulla possibilità di far giocare la Rodionova, ecco, le ha date.

Daniele Malafarina

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