18/01/2011 21:33 CEST - Australian Open

Safina e Ivanovic che pena!

Safina

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Sono passate poche ore da quando stamattina Dinara Safina si allenava su uno dei campi laterali. Aveva grinta negli occhi, aveva la concentrazione di chi sa che la aspetta un palcoscenico importante, di quelli che solo fino a pochi mesi fa calcava da numero 1 del mondo e che ora affronta da numero 75.

In uno dei peggiori sorteggi possibili il primo turno le aveva messo di fronte Kim Clijsters, probabilmente la vera favorita del torneo. Se la vita fosse una fiaba per Safina questa avrebbe potuto essere l'occasione del riscatto, il principio di una risalita. Ma la vita spesso è crudele. Lunedì lo è stata con Tathiana Garbin che ha chiuso la carriera subendo 60 60 da Bartoli e lo è stata oggi con Dinara Safina, sconfitta con lo stesso punteggio in neanche un'ora. Trattata come una giocatrice qualunque, di quelle che lei stesso, a lungo, ha strapazzato nei primi turni di tutto il mondo.

Non le ha fatto alcuno sconto Kim, com'è giusto che sia ma nessuno tra il pubblico ha gioito di tanta superiorità. Fa male a Dinara perdere in questo modo ma fa male anche al tennis femminile perdere una giocatrice che solo qualche mese fa ne era ai vertici..

Di Dinara colpisce la tristezza dei suoi occhi: "Mi sedevo al cambio di campo e pensavo: Cosa posso fare? Non c'è niente che posso fare contro di lei". C'è un filo di rabbia nella sua voce tremula: "Non è che io non voglia tornare ad alti livelli. Ci lavoro tutti i giorni per farlo. Ma non so più da che punto partire". Arrivati a  questo punto non sono neanche chiari i motivi di questa involuzione: "Fisicamente sto bene. Mentalmente no ma non so dire esattamente il problema altrimenti avrei già trovato la soluzione."

Quasi in contemporanea un'altra ex campionessa usciva dal match più spettacolare del torneo finora, anche lei da sconfitta. Ana Ivanovic ci sta provando da tempo a tornare ad alti livelli. Ha cambiato allenatori, ha cambiato preparatori ma i risultati non arrivano. Oggi è riuscita a rimanere aggrappata con le unghie ad un incontro che si è fatto epico dopo che la serba aveva vinto il primo set 63 e la sua avversaria, la russa Makarova 64 il secondo. Nel parziale decisivo Ivanovic ha annulato 5 matchpoint ma alla fine ha dovuto cedere 10 8 in 2 ore e 46 minuti.

Chissà cosa ne pensa Caroline Wozniacki, che già vive la pressione di essere numero 1 senza aver mai vinto un torneo dello Slam e i cui modelli di riferimento diventano sempre più carriere da non emulare.

Enrico Riva