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21/01/2011 16:32 CEST - AUSTRALIAN OPEN

Roger Federer (21 gennaio)

Roger Federer, trad. di Simone Feola

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Q. Un buon match dopo una battagli di 5 set l’altra notte: felice?

R.F. Certo, significa che la partita con Simon è stata positiva. Non deve apparire come negativa solamente perché è durata 5 set. Di solito quei match ti costringono ad alti livelli per un lungo periodo di tempo. Anche oggi è stata una partita intensa, i primi due set non riflettono quanto il match sia stato duro. Credo sia stato decisivo recuperare da 3 a 1 sotto nel secondo set, poi sono riuscito a vincere 11 game consecutivi, e sono stato in grado di fare cose differenti.

Q. Dopo un match a 5 set Nalbandian si sentiva debole,e ha perso il match successivo in 59 minuti. Anche tu hai giocato 5 set, quale è stata la differenza?

R.F. Lui ha giocato la scorsa settimana, in parte è dipeso da questo. Non ha avuto tempo e giorni per riposare. Inoltre qui con Lleyton ha avuto la partita più difficile, la pressione messa da Hewitt e il pubblico possono portare a questo risultato. Nel match successivo ha affrontato una partita dura su un campo minore, le cose non sono mai così semplici. Oggi io sono felice, sto bene, non è facile recuperare un mach a 5 set, ma ci sono riuscito. Un altro giorno di riposo sono sicuro mi farà bene.

Q. C’è qualcosa ei Gran Slam che ti da la forza per superare match difficili?

R.F. Chiaramente, nella prima settimana, i Slam non puoi vincerli, puoi solamente perderli, forse questo è accaduto a Nlabandian. Se avesse avuto un tabellone più agevole, sarebbe potuto andare molto avanti, ma iniziare con un match così difficile, se non vinci il match successivo, può essere un duro colpo. Questo è successo a lui, ma fortunatamente non a me.

Q. Lo scorso anno a Wimbledon ed ai French Open hai avuto problemi alla schiena. In questo periodo ti stai muovendo come vorresti?

R. F. Si, non ho avuto fastidi alla schiena dopo il match con Simon, cosa che in passato mi avrebbe dato qualche problema. Sono felice di come mi sento, e mi sto muovendo bene, cosa fondamentale per mio tennis oggi, sono molto felice.

Q. Considerati tutti i successi e le tue vittorie, cosa ancora ti entusiasma sul campo? Salvare palle break, servire ace? Un bel passate?

R.F. Un mix di tutto ciò. Giocare un gran tennis come ho fatto oggi. Giocare a rete, variare il mio gioco, fare pallonetti, trovare la tattica giusta. E chiaramente giocare sulla Rod Laver Arena. Ci vuole molta fatica e molti successi per giocare su questi grandi stadi. Per me è un sogno giocare in tutto il mondo nei più grandi stadi che abbiamo.

Q. Che ne pensi di Tomic, e cosa potrà fare domani con Rafa?

R.F. Ad essere onesti non lo so, non l’ho visto giocare abbastanza. Penso e sono sicuro che sarà una bella partita. È bello alla sua età vincere pertit negli slam, per di più a casa sua. Inoltre sarà importante vedere quando sarà giocato il match. È un test interessante, Rafa non ti regala niente.

Q. Vedrai il match?

R.F. Dipende da quando andrò a cena..

Q. Due giocatori sono stati investigati ultimamente per scommesse sulle partite. Qual è la tua reazioe? Sei più rammaricato quando senti parlare di doping o di scommesse? Secondo te cos’è peggio tra le due?

R.F. Sono entrambe un male. È inaccettabile quando atleti, giocano con l’integrità dello sport. Non so se sono più arrabbiato o dispiaciuto. È una pena verso un gioco che ci da tutto. Perché si dovrebbe giocare con esso, on prendi in giro solo te stesso ma anche molti altri giocatori che abbracciano lo sport.

Q. Se un tuo amico facesse una cosa simile, cosa gli diresti?

R.F. Di non farlo.

Q. Per Malisse è stata la prima volta sulla Rod Laver Arena, ha detto di sentirsi in un modo diverso, cosa ricordi della tua prima partita qui?

R.F. Non so, forse era con Clement quando ho perso. Si, è un altro mondo. Un’atmosfera diversa in questi grandi campi, il suono della palla è differente. È una cosa cui ci si deve abituare, non è facile quando sei abituato a campi piccoli, il pubblico molto vicino, e molto più vento. L’atmosfera ti può ispirare o rendere nervoso. Per me è un vantaggio giocarci sempre, so cosa ti aspetta. Ma allo stesso modo, può ispirare giocatori come Xavier a giocare il loro miglio tennis per mostrare cosa sanno fare, è quello per cui si lavora duro. È per questo che è difficile affrontare atleti come Malisse, penso abbia giocato un buon match.

Q. In che modo investi i soldi dei prize money e quelli derivati dagli sponsor?

R.F. Cosa ti aspetti che ti dica un ragazzo Svizzero? (ride)

Q. In un conto in una banca Svizzera?

R.F. Li abbiamo messi in delle banche. Poi penseremo a cosa farne. Ma non te lo dico, no….(ride) scusami.

Q. Sei mai imbarazzato per tutti i soldi che fai? Chiaramente tutti i campioni li fanno. A volte vedi la povertà, stai aiutando con la beneficenza, e con la tua fondazione, ma hai ancora cosi tanto. A volte ti chiedi, come è possibile?

R.F. Si, certo, non mi sarei mai aspettato di guadagnare cosi tanto. Per questo devo ringraziare le vecchie generazioni che hanno lottato quando i prize money non erano così alti. Giocavano solo per amore di questo sport. All’inizio non c’erano media, e un tour professionistico, hanno fatto moltissimo per promuovere questo gioco in tutto il mondo. Questo non lo dimenticherò mai, questo è perché rispetto cosi tanto tutte le leggende. La piattaforma che abbiamo oggi è incredibile. Non ho iniziato a giocare per questo, ma per vivere un sogno provandoci, perché come tu sai potresti fare un po’ di soldi. Spero che nei prossimo 20-50 anni il gioco del tennis possa diventare ancora più incredibile di quanto già non lo sia. So quanto io sia fortunato, e perciò per me è normale dare qualcosa indietro con la mia fondazione e aiutare. Provo a fare del mio meglio. Non è per migliorare la mia immagine, ma è una cosa che ti viene dal cuore.

Q. Relativamente al tennis globale, penso che nei main draw ci sia un alta percentuale di europei e sud americani. Pensi ci sia un modo per l’Australia e l’America di tornare ai tempi d’oro di una volta, nonostante il dominio Europeo? E quale pensi sia la ragione di questo dominio?

R.F. Non ci ho mai pensato veramente. Nel senso, credo che l’America e l’Australia possano “tornare” presto come tardi. Perché gli europei? Non lo so. Suppongo sia una specie di trend, come è stato un trend che America e Australia abbiano avuto grandi giocatori. Credo che questo vada a periodi. Forse i campi più lenti hanno aiutato gli europei, specialmente se pensi alla Spagna. La palla arriva più piano, loro possono imprimergli accelerazione, d’altro canto, un americano come un australiano sono più abituati a giocare su campi veloci dove la palla ti viene incontro. Non sono abituati ad andare loro verso la palla e colpirla, cosa che per gli spagnoli è assolutamente normale. Probabilmente la lentezza delle condizioni di gioco ha aiutato gli europei a crescere giocando sula terra, io stesso sono cresciuto su campi in terra. È per questo che penso che oggi non vedrai mai un giocatore che sa giocare solo su campi veloci. Ormai tutti possono giocare su tutte le superfici.
 

trad. di Simone Feola

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Tratto da: On This Day in Tennis History di Randy Walker