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22/01/2011 13:52 CEST - Australian Open

Pennetta, una rimonta da favola

TENNIS - Australian Open. Flavia rimonta una partita che sembrava persa. Peer era avanti 6-3 4-2 e palla per andare 5-2 e servire per il match. Sul 6-5 del secondo Shahar ha servito per l'incontro ma non ha avuto matchpoint. La brindisina si è rifugiata nel tiebreak e ha chiuso la partita nel terzo 63 67 64. Lunedì avrà la Kvitova. da Melbourne, Enrico Riva

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A inizio torneo lo aveva definito il suo "Slam peggiore". Nel senso che qui a Melbourne Flavia non aveva mai fatto molta strada. Il suo miglior risultato era il terzo turno, raggiunto nel 2006 e nel 2009. Oggi Pennetta giocava di Sabbath contro l'israeliana Shahar Peer, giocatrice battuta 3 volte nelle prime 3 sfide ma che nelle ultime 2 aveva capito come invertire il trend.

Non è una partita agevole. Peer è la decima testa di serie, ha dalla sua colpi precisi da fondo e una buona mobilità. Non può contare sul servizio, che da sempre l'aria di essere una variabile a lei non dipendente, e oggi sarebbe tanto servito avere un'arma in più per poter chiudere quando la mano trema. Parte bene Peer che salva una palla break nel primo gioco e strappa il servizio a Flavia nel successivo. Nel terzo le scelte tattiche scellerate dell'israeliana e una Pennetta coi piedi ben piantati nel campo e con propensione a prendere la rete riportano tutto sui binari ma è questione di momenti.

Peer gioca più incisiva e concreta. Che sia lei o che sia Flavia a prendere l'iniziativa Shahar il più delle volte sa come portare a casa il punto. E' elegante Peer, con un vestitino viola che riprende vanitosamente il colore delle unghie, scuro abbastanza da assorbire i raggi del sole e darle quella temperatura cui Israele l'ha abituata da sempre.

Qualche problema Shahar se lo crea sempre quando conduce senza patemi. Pennetta lo sa ed è brava a non darsi per vinta sul 5 a 1 40 a 15 per l'avversaria. Il braccio che trema, due set point annullati rapidamente e un doppio fallo per strappare il servizio. Italiani in tribuna non se ne sentono, chè saremo pure tanti in Australia ma evidentemente siamo gente che lavora o che di tennis se ne cura poco. (In realtà un gruppetto con magliette bianche con lettere che formano il nome Flavia ci sono ma non si fanno sentire tanto). Ci sono invece israeliani e i loro cori si alzano ritmati ogni qualvolta Peer è in difficoltà. La svolta del primo set è il primo punto dell'ultimo gioco. Pennetta sta riportando la parita a sè ma sbaglia completamente la direzione di una facile volè che le farebbe iniziare in vantaggio il game; Peer si carica, la gente canta e il set finisce. 63 in 41 minuti. (13 vincenti e 14 errori Peer, 8 vincenti e 6 errori Pennetta).

E' sabato di passione oggi. Sul campo bisogna remare. Il coraggio e il fisico sono due cose che a Flavia non mancano e la tengono a galla. Nel primo gioco del secondo set ci sono, ancora, palle break da annullare. Una per la precisione. Ma è un lavoro che va fatto e si fa. Sabato è festa per gli israeliani e nelle feste, si sa, si fanno regali. Nuovamente Peer regala una battuta con un doppio fallo ma Pennetta non è in grado di prendere il largo. Sembra farlo invece la numero 12 del mondo che ha una palla per andare avanti 5 a 2 con due break e servire per il match; non la sfrutta e Flavia col cuore nuovamente si riaggrappa alla partita arrivando addirittura a condurre 5 a 4. E' una partita a scatti: avanti una, avanti l'altra.
Peer va a servire per il match sul 65 ma in un attimo è 0 40. Si va al tiebreak e qui è solo una questione di nervi. Peer non ha la tenuta mentale per chiudere facilmente una partita condotta fin dall'inizio: 7 a 3 Pennetta e si va alla guerra. (21 errori e 14 vincenti Pennetta, 15 errori 21 vincenti Peer).

Nel cambio di campo Flavia chiede all'arbitro se qualcuno può andare rapidamente nello spogliatoio 8 e prendere qualcosa che ha lasciato vicino all'armadietto 107. Scaramanzia?

Il terzo set nasce all'insegna della prudenza. Entrambe hanno capito che la partita si gioca su pochi punti e cercano di tenere il servizio. Fisicamente tutte e due non sono al 100%: Flavia ha la coscia e la caviglia sinistra fasciata mentre l'israeliana di origine slovacca (la nonna ci ha tenuto che lei tenesse il doppio passaporto) ha un cerottone protettivo alla spalla destra. Si avvicina la conclusione ed è chiaro che vincerà chi avrà meno paura. Flavia è la prima a prendere la testa, togliendo la battuta all'avversaria sul 3 pari e arrivando 2 volte a 2 punti dal match sul 5 a 3. Ma a Flavia il braccio non trema e chiude 64 al primo tentativo in 2 ore e 25 minuti. Negli ottavi ora ci sarà la padrona di casa Stosur o Kvitova. 

E' superstiziosa Peer; ogni vigilia di un match va a cena nello stesso ristorante. Oggi non le ha portato bene.

Enrico Riva

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