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28/01/2011 07:33 CEST - Australian Open

Finale inedita!
L'avreste detto?

TENNIS - Australian Open: Djokovic in finale con pieno merito. Si parla già di cambio della guardia. E Federer si infuria: "Ne riparliamo tra sei mesi". La strana regola di questo slam che ogni tre anni presenta una finale a sorpresa. Da Melbourne Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

MELBOURNE _ Una finale senza Nadal e senza Federer non sembra quasi una finale d’uno Slam. Ma solo per una questione di abitudine. Adesso magari qualcuno un po’ malignetto, ed ingrato, dirà pure: finalmente! E qualcun altro, come Todd Woodbridge che ha fatto infuriare non poco Federer, si è lasciato andare alla tv australiana nel profetizzare un possibile cambio della guardia già in atto. Roger, peraltro molto tranquillo durante la conferenza stampa ha sibilato un: “Ne riparleremo fra sei mesi” che è tutto un programma.

Detto che il primo commento (“Finalmente!”…) mi pare davvero assai ingeneroso nei confronti di due straordinari supercampioni che hanno fatto la storia di quest’ultimo quinquennio e più, e detto anche che il commento di Woodbridge mi pare ovviamente quantomeno prematuro (i giocatori che si improvvisano giornalisti sono pericolosissimi!), perché secondo me un Nadal in salute sarà ancora il favorito n.1 al Roland Garros così come un Roger Federer sempre in salute sarà il favorito n.1 a Wimbledon.

Sarà semmai _ ma non voglio davvero fare il mago dopo che ieri, uscito di scena Nadal che è sempre stato il suo più acerrimo rivale, pensavo a un Federer favorito anche in questo torneo _ a Flushing Meadows che uno fra Djokovic e Murray (o un recuperato Del Potro) potrà più facilmente trovarsi a lottare per il titolo.

Però adesso mi viene subito in mente una curiosità. Se all’inizio del torneo una vittoria di Djokovic veniva pagata a 9 dai bookmakers e se ieri quella di Ferrer su Nadal veniva pagata a 8, mi chiedo: cosa mai avrebbero pagato i bookmakers per l’accoppiata costituita da due sconfitte in tre set sofferte a distanza di 24 ore dai primi due giocatori del mondo?

Peccato non averla acciuffata quella quota eh?

Voglio subito dire che Djokovic ha vinto con pieno merito, giocando a mio avviso non meno bene di tre anni fa quando era sembrato formidabile nel compiere l’identica impresa di eliminare Federer in tre set in semifinale su questa Rod Laver Arena la cui superficie in cemento sintetico (“E’ un po’ più lenta di altre, mi dà quell’attimo di tempo in più per darmi il tempo di scegliere fra due possibili opzioni” avrebbe detto Novak ) si addice perfettamente al gioco del tennista serbo.

Però va onestamente ricordato che 3 anni fa Federer era stato irriconoscibile. E, difatti, solo poco tempo dopo avremmo saputo che era stato colpito da una forma di mononucleosi. Insomma non era lui, ma la sua controfigura.

Oggi invece Federer, anche se si è fatto sfuggire un secondo set che pareva già vinto _ avanti 5-2 ha servito per il set e non l’ha fatto davvero da par suo _ ha giocato molto meglio che non tre anni fa. Ma ha perso lo stesso perché, come avrebbe detto lui stesso: “Djokovic ha giocato benissimo, meglio di me, senza che io abbia giocato male”. Tesi onestamente condivisibilissima.

Tre anni fa, per i motivi già espressi, il match fu a senso unico e non particolarmente avvincente. Questa volta invece entrambi i due protagonisti hanno giocato per lunghi tratta un grande tennis, grandi scambi, ritmi spesso da extraterrestri. Non è stato certo il miglior Federer, ma non si può nemmeno dire che sia stato disastroso.

Djokovic è sembrato in forma atletica straordinaria, Federer a momenti un tantino lento _ ma ha anche 6 anni di più _ e soprattutto non si è dimostrato troppo lucido quando ha scelto di giocare qualche smorzata di troppo in occasione di alcuni punti importanti, come quella sulla palla break che ha consentito a Djokovic di recuperare dal 5-3 nel secondo e di rimettere in piedi un set che altrimenti avrebbe potuto costituire una svolta.

Invece quando Federer ha perso anche il secondo set ci siamo detti tutti: non ha più chances. E così è stato. Anche perchè Djokovic rispetto all’anno scorso oltre a sembrare tatticamente molto più avveduto _ non era stata una grande idea quella di affiancare il suo vecchio coach slovacco Marian Vajda con Todd Martin (i due avevano finito per becchettarsi, Martin voleva cambiare il servizio di Novak e lo ha pure fatto con risultati tutt’altro che convincenti) _ e determinatissimo a pressare sempre Roger sul rovescio ha anche servito molto bene, molto meglio del solito e certo di tutto il 2010, quando ha dovuto affrontare le situazioni più a rischio, le palle break ad esempio. Diverse le ha annullate con aces o servizi vincenti.

L’ultima finale di Slam senza né Federer né Nadal risale a Melbourne 2008: quella vinta da Djokovic, suo primo e fin qui unico Slam, su Tsonga. Ma l’aspetto più curioso è che la penultima ed altra unica finale di Slam giocata dal 2005 a oggi senza né Federer né Nadal si è giocata anch’essa qui in Australia: Marat Safin battè Lleyton Hewitt.

Insomma ogni tre anni, in Australia, 2005, 2008 e 2011, Federer e Nadal fanno le valigie prima della finale e i vincitori sono quindi sempre (relativi) outsider. Insomma, i tifosi di Federer e Nadal hanno motivo cabalistico per sperare che fino al 2014 qui a Melbourne ciò non si ripeta. Scherzo naturalmente.

Piuttosto forse non è un caso che questi episodi accadano qui: questo è il primo torneo importante della stagione, i giocatori ci arrivano con preparazioni differenziate, dopo due-tre settimane di vacanze che non sono troppo abituati a gestire, e succede che magari sia un semi-carneade come Thomas Johanson, 2002, a vincere l’Open d’Australia (a spese di un Safin scialacquatore e distratto dalle sue Safinettes).

Quest’anno però, a meno che il torneo lo vinca contro tutti i pronostici David Ferrer _ che pure, attenzione, non va sottovalutato dopo che ha vinto Auckland e qui ha perso un solo set con Raonic, e, ex n.4 nonchè finalista di un Masters Cup, è stato comunque un giocatore più continuo e più forte del pallido svedese_ il vincitore sarà comunque un giocatore molto più forte di Johansson, sia che si chiami Novak Djokovic (che aveva già battuto Federer anche all'ultimo US open, anche se lì c'erano stati 2 matchpoint per lo svizzero) sia che si chiami Andy Murray.

Djokovic giocherà la sua quarta finale di Slam, Murray _ se batterà Ferrer _ cercherà di vincere la sua terza finale dopo averne perse due, all’US Open e qui un anno fa. Aspettiamo la conclusione della seconda semifinale, poi vedremo di …sbagliare il pronostico. Un rischio che corre soltanto chi lo azzarda.

Ubaldo Scanagatta

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