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28/01/2011 12:11 CEST - Australian Open

Kim: "A Sydney non ero al 100%"

TENNIS - Australian Open: Conferenza stampa prima della finale per due protagoniste del singolare femminile. Kim Clijsters parla della famiglia, del tennis e della sua avversaria. Li Na parla del tennis in Asia, dei suoi risultati ed azzarda un paragone tra sè ed Andrè Agassi. Daniele Malafarina

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Kim Clijsters è la prima a presentarsi davanti ai giornalisti nella conferenza stampa che precede la finale di sabato.
Kim, rilassata e sorridente, come sempre, parla del torneo e della famiglia.
"Avere la famiglia al seguito non è ne positivo e negativo. Sono felice che siano qui e non c'è nessuna relazione con le mie partite."
Le viene chiesto di sua sorella, ex campionessa juniores, oggi a casa con due figli.
"Non c'è nessuna invidia. E' mia sorella. Solo a volte essendo in viaggio mi perdo delle cose ed allora mi dispiace. Mi dico, che dovrei essere lì inevece che in viaggio."

Poi il discorso si sposta sulla sua prima finale giocata in uno slam, proprio qui nel 2001 contro Jennifer Capriati.
"Ero nervosa. La notte prima non riuscii a dormire. Quanti anni avevo? 17? Ne avevo appena compiuti 18. Era la prima finale in uno slam, tutto era nuovo, i media e l'attenzione che ricevevo. Ne fui un po' sopraffatta al punto che durante il match non riuscivo a concentrarmi. Ancora oggi ricordo pochissimo di quella partita."

Poi riguardo alla sua avversaria in finale:
"E' sempre stata pericolosa in tutti i tornei. Le mancava qualcosina per arrivare in fondo ad uno slam. Oggi la Li Na mi pare abbia quel po' di fiducia in più. Si vede che è migliorata. Fisicamente e mentalmente.
Non ho ancora preparato il match, non credo ci sarà nulla di diverso dalla finale di Sydney. Stavo giocando bene lì. Molto dipenderà da chi prenderà l'iniziativa per prima. Di sicuro sarò più preparata mentalmente. A Sydney non credo che fossi pronta al 100% per affrontarla."

E' poi la volta della sua avversaria. La simpatica cinese Li Na, che dal momento in cui ha raggiunto i quarti ha visto il numero di cronisti cinesi inviati sul posto moltiplicarsi esponenzialmente.

Come ti senti?
"Bene. Ho finito l'allenamento. Sto bene. Son partiti quasi tutti quindi è tutto più tranquillo. E' un'esperienza nuova."

Poi la cinese parla del tennis in Asia, pagando il tributo all'influenza di Kimiko Date (su esplicita domanda di un cronista giapponese):
"La guardavo da bambina ed ora posso giocare contro di lei. E' incredibile. E sono sicura che il tennis ha molto potenziale in Asia. Abbiamo molti buoni giovani e c'è sempre più attenzione. La Federazione ci assiste molto, soprattutto i giovani. Ieri mi è arrivato un messaggio della presidente. Diceva: 'Ben fatto, quando torni ti invito a cena.' Le ho risposto: 'Come solo a cena?'"

Parlando della finale:
"Il fatto che l'ho battuta settimana scorsa non significa nulla. Sarà una partita difficile ma mentalmente sono forte. A Sydney ho recuperato con Kim e con Jovanovski. Qui ho annullato match point a Caroline. Anche l'anno scorso salvai due match point al secondo turno. Comunque spero di non andare sotto 5 a 0 all'inizio domani."

E le domande di rito sulla madre.
"Non è qui. Mi ha mandato un messaggio ma non so se ha visto l'incontro. Magari lo guarderà in replica.

"Essere tennista è bello. Ti permette di viaggiare ma in molti non si rendono conto del duro lavoro che c'è dietro. Vedono solo le vittorie ed il prize money ma non quanto duramente ci alleniamo per raggiungere uno scopo. Ero un po' come Agassi una volta, lui aveva i capelli lunghi ed i jeans e non è normale che un giocatore possa essere così."
 

Daniele Malafarina

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