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29/01/2011 09:37 CEST - Australian Open

Flavia e Gisela incredibile rimonta

TENNIS - La Dulko gioca alla grande dall'1 a 4 al 4 pari del secondo set, nel terzo sale anche la Pennetta, mentre affonda la Azarenka. La reazione della coppia italo argentina si spiega anche con il loro migliore affiatamento, con la loro solida amicizia (ascolta l'audio). Soltanto Mara Santangelo aveva vinto uno Slam in doppio femminile, ma Flavia è la prima italiana a farlo in Australia. da Melbourne, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

MELBOURNE _ Non mi era successo da tempo di seguire un doppio femminile dalla prima palla all’ultima. L’ho fatto oggi, e con grande soddisfazione alla fine, grazie alla presenza di Flavia Pennetta nella finale che ha appena vinto in coppia con Gisela Dulko contro Vika Azarenka e Maria Kirilenko.

E mi sono pure divertito, perché il doppio femminile di oggi assomiglia di più ai doppi misti che mi capitava di giocare quando disputavo i campionati di seconda e anche di prima categoria.

Un giocatore a fondo e l’altro a rete. Nel doppio maschile, invece, la coppia che per prima conquistava la rete quasi sempre portava a casa il punto. Il primo obiettivo era proprio quello. Ma nel misto, vuoi perché la gran parte delle donne preferiva restare a fondo _ soltanto la livornese Monica Giorgi, e a livelli più bassi la fiorentina Marta Dassù (sorella del più celebre golfista Baldovino) e la romana Elisabetta Scagnolari, si azzardavano a stare fisse a rete con il compagno che invece scambiava da fondo (e un anno Franco Bartoni con la Giorgi ha infatti vinto gli Assoluti giocando in quel modo anomalo) _ si vedevano spesso scambi concitati da fondo fra le due giocatrici, con gli uomini che cercavano continuamente di intercettare.

Ecco, nel… “misto-femminile” giocato da Dulko e Pennetta che _ ricordo, lo scorso anno avevano vinto 7 tornei fra cui la Masters Cup di Doha chiudendo l’anno a n.1 del mondo _ è decisamente l’argentina che, a dispetto del fisico minuto e gentile, a dispetto anche dell’indubbia femminilità _ non si fraintenda! _ fa l’uomo, chi intercetta cioè, chi cambia le situazioni trasformando una fase difensiva in una offensiva, chi alza il lob liftato sull’avversaria a rete (fosse oggi la discontinua ma possente Azarenka piuttosto che la più solida Kirilenko), chi prova ad aprire gli angoli con dei cross stretti di dritto per poi consentire a Flavia un intervento a rete o un passante al centro di una coppia intanto apertasi.

Ebbene finchè la Dulko ha giocato con insolita timidezza la Azarenka, all’inizio devastante prima di entrare in crisi alla volee, e la Kirilenko hanno avuto vita facile: 6-2, 4-1 e palla break per il 5-1 sul servizio della Penna. Poi, proprio in quel game, Gisela si deve essere detta che non valeva la pena continuare ad aspettare, si è fatta coraggio e ha cominciato a muoversi di più sottorete, a intercettare, a chiudere due ottime volee sorprendendo nettamente le avversarie che _ insieme per la prima volta in un torneo dello Slam e testa di serie n.12 (con una bella vittoria in semifinale su Pesckhe-Srebotnik  _ ormai non se lo aspettavano più.

Lì il match è completamente cambiato. Dal mancato 5-1 si è passati al 4 pari, poi al 5 pari, quando un altro grande game giocato dalla bionda argentina _ sostenuto da una serie di errori a rete della Azarenka che aveva esordito con un doppio fallo _ ha portato al break sul servizio della bielorussa, seguito dal game di battuta tenuto dalla stessa Gisela per una volta senza patemi.

Fino a quel momento, infatti, anche se i break subiti dalla coppia italo argentina erano stati 2 per ciascuna metà, era stato più difficile difendere la battuta della Dulko: oltre alla palla break del 5-1 sul servizio della “Penna” in quel secondo set ce n’è stata anche una importantissima salvata ad evitare il 5-3 per la coppia bielorussa sul servizio di Gisela dopo un suo doppio fallo. Le due russe fino a quel momento avevano servito meglio e anche risposto meglio. Hanno cominciato a rispondere meno bene proprio quando sono state costrette ad incrociare più i colpi per evitare gli interventi sottorete dell’argentina e, sia pure in misura minore, anche della brindisina, finalmente decise a disturbarle di più.

I doppi si vincono sempre in due. Ma se il duo italo argentino oggi può festeggiare il primo Slam della carriera _ e per l’Italia ad oggi c’era riuscita soltanto Mara Santangelo quando con la Molik aveva vinto il Roland Garros nel 2006, mentre Gisela comincia ora a seguire le orme della plurivittoriosa Paola Suarez (in coppia con la spagnola Virginia Ruano Pascual) _ lo si deve soprattutto alla Dulko per quanto riguarda il secondo set.

Nel terzo invece, presa fiducia per l’insperato recuperato _ insperato da me…preciso, perché fino al 6-2,4-1 davvero sembrava che non ci fosse gara, sebbene io dicessi al mio vicino Remo Borgatti che nel tennis femminile l’imprevedibilità delle situazioni lascia semrpe spazio a qualsiasi tipo di rovesciamento di punteggio in singolare _ ha finalmente cominciato a giocare bene anche Flavia, decisiva nel conquistare ancora un break alla Azarenka nel terzo game, anche se la volee conclusiva vincente è stata un mezzo miracolo di Gisela. Va detto che se la coppia Azarenka-Kirilenko è affondata la colpa è all’80 per cento dell’Azarenka che è letteralmente naufragata, sbagliando tutto lo sbagliabile a rete e perdendo un servizio dietro l’altro. Forse il fattore decisivo sta nel fatto che mentre Flavia e Gisela sono davvero amiche, e non si sono mai innervositi una con l'altra, ma hanno continuato ad incoraggiarsi, per la Azarenka e la Kirilenko questo era il primo Slam giocato assieme e l'affiatamento non poteva essere lo stesso.

Insomma, l’Italia ha vinto uno Slam, sia pure a metà con l’Argentina, e questo non può che farci un grande piacere. Per inciso fra perdere e vincere un doppio ad uno Slam c’erano 100.000 dollari di differenza. 200.000 alla coppia vincitrice. Chissà, prima o poi, Flavia inviterà i giornalisti a cena. Possibilmente senza farsi fare la lista degli inviti dalla Federtennis. Come arrivato in sala stampa dopo le 2 ore e 11 di match, ho trovato l’amico Di Palermo che chiedeva: ma la Fit ha previsto un 100.000 euro di premio per chi vince uno Slam in doppio? Noi italiani siamo sempre gli stessi, ci piace scherzare. Se lo fa qualcuno, però, viene considerato più maligno o addirittura provocatore di un altro. Stavolta non l’ho fatto io. Ma alla fine della conferenza stampa ho chiesto a Flavia: "adesso ti aspetti un bel premio dalla Fit?" e lei di rimando: "perché no. Se me lo danno lo prendo..."- magari un 100.000€? - e lei: "mi basterebbe una bella macchina..." - Io: "Ma ti hanno regalato già altre macchine" - "Si ma stavolta vorrei una Porsche" - scherza - "ma una di quelle antiche, belle, da collezione" - "beh Flavia, spero che almeno un giorno mi darai un passaggio".

Pennetta-Dulko b.Kirilenko-Azarenka 2-6,7-5,6-1 in 2h e 24.

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Ubaldo Scanagatta

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