04/02/2011 12:37 CEST - CURIOSITA'

Palline usate? Vita nuova

Roland Garros

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Giornata di routine, stai iniziando la tua oretta di tennis. Estrai la racchetta dal borsone e stappi le palline. Sì, le stappi, felice, occhi luccicanti come se fossero spumante. Le afferri compiaciuto: sono le palline nuove con cui giocherai quella sera e ti senti fiero. E poi inizi a giocare, con le tue palline, nuove, col dolce piacere che dalle corde si diffonde alla mano. Fin quando dopo tre, quattro, cinque ore il loro rimbalzo inizia a diminure, inesorabilmente. Da tennista è un colpo al cuore, va detto. Ogni volta che le palline, dopo averle prese a bordate, diventano molli, ti viene tristezza. Sai che ne devi comprare di nuove (ahi!) e che sarà l'acquisto 'peggiore', l'investimento meno investimento: sai già come finirà. Questo momento è certamente inevitabile: le palline prima o poi si sgonfiano, o, detto altrimenti, si depressurizzano. Sì è delineata però ultimamente un'ulteriore possibilità: quella di protrarre la morte delle palline grazie all'utilizzo della Green Machine, geniale invenzione che permette di ridare vita alle palline riportandole alla pressione adeguata. Il progetto, come dichiarato da Grant Garland, cofondatore e direttore marketing di ReBounces, l'azienda che ha lanciato la macchina, è nato dall'intuizione di Bill Dirst: “Il mio amico Bill stava aiutando ad allenare una squadra di tennis scolastica. Non avevano abbastanza denaro e quindi doveva accollarsi tutte le spese e le palline usate per allenarsi sono la maggiore spesa. Si è messo così a lavorare cercando di rendere riutilizzabili le palline e alla fine ce l'ha fatta.”
Chiariamo una cosa: non si tratta di una completa resurrezione, le palline non tornano nuove. La Green Machine è in grado di ridare pressione aumentando la loro durata, circa di tre settimane. Ogni pallina poi, in base alla sua qualità, potrà subire questo tipo di processo più e più volte. Facilmente azionabile, costa 5000 dollari, può contenere fino a 400 palline e impiega tre giorni nel processo di rigenerarazione. La ReBounces mette inoltre in vendita le palline così create: una delle soluzioni possibili sono 100 palline a 45 dollari .
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma dove vanno a finire le palline vecchie? Dove vanno a finire quei cesti e cesti che le scuole tennis usano, e le innumerevoli palline utilizzate durante i tornei? La maggior parte forma montagne di rifiuti di feltro e gomma. Annualmente sono prodotte 300 milioni di palline da tennis e si stima che siano ventimila le tonnellate annue di rifiuti “gialli”, di cui la maggior parte non è biodegradabile. Ed è proprio osservando questi dati che dal 2009 ReBounces e BNP Paribas hanno iniziato un'interessante partnership nel torneo di Indian Wells, regalando un tubo nuovo di palline ogni sei palline usate consegnate. L'iniziativa ha avuto successo: 3mila palline il primo anno e 15mila nel 2010. Quest'anno, per aumentare ancora di più la raccolta, le due aziende hanno pensato di organizzare una gara (durerà fino al 28 febbraio) tra tennis clubs, squadre di tennis scolastiche e altre organizzazioni tennistiche nel sud della California. Lo scopo della competizione è raccogliere circa 100mila palline usate; i tre enti che ne raccoglieranno di più avranno un posto d'onore allo stadio che ospiterà l'Indian Wells.
Chissà se tutto ciò potrà servire a dare un po' più di vita alle palline che usiamo. Chissà che non adottino una Green Machine i circoli in cui ci alleniamo, giochiamo. Nell'ipotesi, non si sentirà più (o si sentirà molto meno) la frase “buttala via, è molle”. Prenderemo invece la pallina e la metteremo accanto al borsone, sapendo di poterle dare un'altra possibilità. Aziende produttrici di palline, tremate!

Francesco Pagani