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05/02/2011 01:19 CEST - Tornei Atp

Nalbandian punta tutto sul rosso

TENNIS - Nonostante gli convenisse giocare sul cemento per sentire meno fastidio all'anca operata, l'argentino ha scelto un mini-tour sulla terra battuta per prepararsi nel migliore dei modi al primo turno di Coppa Davis, in programma dal 4 al 6 marzo a Buenos Aires contro la Romania. E lancia la sfida ai Fab Four: "Mi piacerebbe affrontare presto uno di loro, aspetto solo un sorteggio che me li metta di fronte". Alberto Giorni

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Lo avevamo lasciato stremato sulla Rod Laver Arena, dopo 4 ore e 48 minuti di battaglia contro Lleyton Hewitt pagati a caro prezzo nel turno successivo con il lituano Berankis ("Ricorderò a lungo quel match, però mi ha stravolto, quando sono tornato in campo avevo ancora la nausea"). David Nalbandian ha sempre amato il rischio, vedi certi hobby non proprio casalinghi come il bungee jumping. E anche stavolta non si smentisce, decidendo di puntare tutto sul rosso. Non al casinò di Montecarlo ma nella programmazione di febbraio, dove per tre settimane su quattro metterà le sue fiches sulla terra battuta: non esattamente la sua superficie preferita.

"In realtà la scelta più ragionevole era quella di disputare i tornei americani sul cemento, Memphis e Delray Beach – ha spiegato David in un’intervista al quotidiano argentino Olé –, perché sulle superfici dure sento meno fastidio all’anca operata un anno e mezzo fa. Ma giocare in casa a Buenos Aires mi attira troppo…". La prima tappa del mini-tour non è andata bene: a Santiago del Cile è stato eliminato al secondo turno dal connazionale Zeballos.

Ma si sta avvicinando uno degli appuntamenti a cui tiene di più, quello organizzato nella capitale argentina e i suoi pensieri sono già rivolti lì: "A differenza degli anni scorsi, stavolta la concorrenza sarà più agguerrita. Ma molto dipende da me: se gioco bene, so che me la posso giocare con tutti". A Buenos Aires ha già trionfato nel 2008. Nei quarti di finale sconfisse Starace in un clima da corrida: Diego Armando Maradona, presente in tribuna, insultò dal primo all’ultimo scambio il napoletano che si disse fortemente deluso dal comportamento antisportivo del suo idolo calcistico.

Quando il pubblico si fa sentire, e invece che su un campo da tennis sembra di essere alla Bombonera dove si esibisce il suo amato Boca Juniors, Nalbandian si carica. E così si scopre la vera ragione per la quale ha scelto di puntare sul rosso (sulla sua agenda c’è anche Acapulco): prepararsi nel migliore dei modi al primo turno di Coppa Davis, dal 4 al 6 marzo a Parque Roca (Buenos Aires) contro la Romania. La Davis per molti è un vaso di coccio fra quelli di ferro dei tornei individuali? Non ditelo a David, che farebbe qualsiasi cosa per alzare l’Insalatiera e festeggiare con la sua gente.

L’anno scorso non doveva partecipare alla trasferta di Stoccolma contro la Svezia di Soderling causa infortunio. Ma, sentendosi un po’ meglio, è salito sull’aereo nella notte fra il mercoledì e il giovedì prima del weekend di gara, in tempo per vincere il doppio e firmare il 3-2 contro Vinciguerra. Una romantica follia che solo lui poteva concepire. La sconfitta in semifinale contro la Francia fa ancora male, ma se Del Potro tornerà competitivo ad alto livello, per l’Argentina potrebbe essere l’anno buono: "Iniziare in casa è sempre un vantaggio. La Romania ha giocatori da prendere con le molle, però si trovano più a loro agio sul cemento; sono ottimista".

Guai però a considerarlo solo un uomo-Davis. Il ventinovenne di Unquillo vuole dire la sua anche negli Slam e nei Masters 1000 come nel magico autunno del 2007, quando trionfò a Madrid e a Parigi Bercy dando lezioni di tennis per due volte sia a Federer che a Nadal. In quel momento il numero uno virtuale era lui: "Penso che Nadal resterà in cima alla classifica ancora per un po’, mentre ci sarà grande lotta per la seconda posizione tra Federer e Djokovic. Murray dovrà vincere qualche altro torneo importante per mantenersi in scia. Mi piacerebbe affrontare presto uno di loro, aspetto solo un sorteggio che me li metta di fronte". Rey David ha lanciato il guanto di sfida.

Alberto Giorni

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