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06/02/2011 11:02 CEST - Tornei ATP

Santiago: azzurri, niente finale

TENNIS - A Santiago battuti in rimonta sia Starace (46 76 61 da Giraldo) che Fognini (46 62 63) da Robredo, con cui litiga a fine partita. A Johannesburg in finale vanno Kevin Anderson (primo sudafricano a giocarsi un titolo in casa dal 1993) e l'indiano Devvarman. Primo title-match in carriera per Dodig a Zagabria contro Berrer, che conferma il risultato del 2010. Alessandro Mastroluca

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La speranza di vedere una finale tutta italiana svanisce sulla via di Santiago. Santiago come la capitale del Cile, nuova sede del Movistar Open, spostato da Vina del Mar: ora si gioca negli impianti di proprietà del Club Universidad Catolica, e il direttore del torneo è Alvaro Fillol, fratello di Jaime, battuto da Panatta nella finale di Davis del '76. Santiago come il colombiano Giraldo che, dopo due ore di battaglia, supera in rimonta Potito Starace, n.49 del mondo, otto posizioni sopra il suo avversario, 46 76 61.

Nonostante il 50% di prime, Starace non concede nessuna palla break nel primo set e nei primi cinque turni di battuta del secondo, ed è bravo a trasformare la seconda palla break sul 4-4 del primo per aggiudicarsi il primo parziale.

Poto annulla l'unica palla break, servendo sotto 5-6, di un secondo set in cui il colombiano ha iniziato a leggere meglio il servizio in kick di Starace e a trovare le contromisure al gioco del campano. Il tiebreak diventa così una soluzione naturale. Dopo quattro minibreak di fila, il "gioco decisivo" diventa un monologo del colombiano, che chiude 7-2 e fa girare la partita.

Starace forse paga anche la stanchezza e le tossine della maratona con Zeballos, e subisce due break di fila all'inizio del terzo set che scrivono la parola fine sul match. Eloquente il 41% di punti trasformati con la prima di servizio dall'azzurro nel terzo set.

Finale polemico tra Fognini e Robredo. Lo spagnolo, vittorioso 46 62 63, non saluta Fognini alla fine del match. Il ligure lo insegue mentre Robredo sta sistemando le racchette nel borsone, ma lo spagnolo risponde mostrando il dito medio, al che il Fabio furioso gli urla "hombre de m..." e se ne va. Il pubblico fischia, Robredo aspetta di vedere l'azzurro abbandonare il campo per iniziare l'intervista di rito a bordo campo con la televisione cilena, ma dagli spalti continuano a piovere sonore proteste, così Robredo senza dire una parola si gira e se ne va.

Al di là del finale, Fognini può certo recriminare per le occasioni perse nel terzo set, in cui ha perso due game da 40-15 e 40-0, in cui ha spaccato una racchetta per una palla break non sfruttata e alla fine ha pagato la maggiore regolarità di un Robredo apparso comunque lontano dai suoi standard.

Aveva iniziato bene lo spagnolo, salito subito 3-0 e 0-40 sul servizio Fognini, ma una serie di errori aveva riportato l'azzurro sul 3-3. Il ligure, in flow agonistico, brekka ancora e chiude il primo set. Robredo è particolarmente nervoso e falloso dalla parte del dritto, Fognini però lo aiuta con qualche regalo di troppo che propizia il 6-2 del secondo set.

Di nuovo lo spagnolo allunga sul 4-0, con la collaborazione dell'azzurro che recupera un break e spreca la palla per pareggiare definitivamente l'andamento del set (e qui cede alla frustrazione spaccando la racchetta). Svanita anche l'ultima piccola speranza, sul 5-3 15-40 servizio Robredo, c'è spazio solo per l'evitabile epilogo.

 

Profeti in patria

Johannesburg

Kevin Anderson mantiene vive le speranze di vincere il suo primo titolo Atp in casa, a Johannesburg, dopo aver battuto in semifinale il francese Adrian Mannarino 67 60 64. La testa di serie numero 4 è il primo giocatore di casa in finale in un torneo ATP in Sudafrica dal 1993 (allora Grant Stafford perse da Krickstein), anche se l'Open del Sudafrica non si è disputato tra il 1995 e il 2009.

Anderson, alla sua seconda finale in carriera dopo aver perso a Las Vegas nel 2008, sembrava poter agevolmente chiudere il primo set, ma servendo sul 5-3 ha avuto un passaggio a vuoto che ha permesso al francese di rifugiarsi nel tiebreak. Anderson ha proseguito nel momento no con un doppio fallo e un dritto spedito lungo, così il francese ha chiuso il tiebreak 7-3.

Ma il beniamino di casa ha infilato un "bagel" nel secondo set, conquistato un break chiave nel quinto gioco del terzo e strappato il pass per la finale al primo match point con il suo 19mo ace.

Domani potrebbe diventare il primo sudafricano dal 2005 (Wesley Moodie, Tokyo) a vincere un torneo ATP. In finale troverà Somdev Devvarman, indiano medaglia d'oro ai Giochi del Commonwealth, che ha battuto per la quarta volta in altrettante sfide la wild card di casa Izak Van de Merwe 62 64.

Zagabria

E' nato in Bosnia, a Medjugorie, ma Ivan Dodig, che per due set ha fatto soffrire Novak Djokovic a Flushing Meadows, è croato a tutti gli effetti e a Zagabria ha raggiunto la prima finale in carriera. Ha impiegato 2 ore e 52 per avere ragione, in rimonta, dello spagnolo Guillermo Garcia Lopez 46 76 64. Garcia Lopez brekka due volte nel primo set in cui il croato porta a casa solo 3 punti su undici con la seconda. Il match gira sul 4-3 del secondo, servizio Garcia Lopez. un paio di chiamate dubbie penalizzano il numero 29 del mondo che cede il break e il tie successivo. Nel terzo è bravo Dodig a massimizzare l'unico break.

Per la testa di serie n.3 del tabellone l'avversario sarà il tedesco Michel Berrer, che conferma la finale dell'anno scorso a Zagabria (perse da Cilic) con un netto 61 64 nel derby con Florian Mayer.

Alessandro Mastroluca

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