15/02/2011 15:00 CEST - Rassegna Stampa del 15 Febbraio 2011
Storia di Kim, la regina madre (Valesio)
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Rubrica a cura di Daniele Flavi
Storia di Kim, la regina madre
Piero Valesio, tuttosport del 15.02.2011
La prima mamma della storia a diventare numero 1 del tennis mondiale è tante cose assieme. Si può partire dicendo che è una donna con una storia straordinaria perché è una storia che non è fatta solo di ore e ore di allenamenti, di aerei cui balzare (malvolentieri) all'ultimo momento, di prenotazioni da cambiare, di tele da scegliere un anno prima. Non è una storia fatta solo di diritti, rovesci e videotape ma una storia di vita. Che, se vogliamo, è confluita nel primo posto della graduatoria planetaria che da ieri Kim Cljsters occupa ufficialmente, per la terza volta nella sua carriera. Assistiamo dunque al seguente fenomeno: la miglior tennista del mondo non è solo una grande tennista. Non è un mero prodotto di laboratorio che quando è sfiorato dal pensiero del dopo (quel buco nero minaccioso e che tutto divora davanti al quale ogni sportivo che abbia assaporato l'aria rarefatta del successo viene colto nel migliore di casi da una crisi d'ansia e nel peggiore da un attacco di fegato) non si allarma non allarga la pupilla, non sente dolore. Non l'ha fatto nemmeno quando in quel presunto buco nero è entrata di sua spontanea volontà perchè l'infortunio al polso passava per modo di dire e più il dolore non passava più la testa si allontanava dal tennis, dagli allenamenti, dallo stress. Era il 2007 e ciao ciao tennis c'era una vita da avviare. Un matrimonio con un uomo capace di farle compagnia nell'ingresso 'nella vita vera Che magari sempre bellissima non sarà ma nel lungo ti dà la sensazione di di avere camminato sul serio. L'uomo era Bryan Lynch, che poteva capirla perché sportivo ma esattamente agli antipodi rispetto a Lleyton Hewitt, il selvaggio d'Australia, il primo uomo importante a infliggerle una delusione cocente nella sua vita. Quando, quattro anni prima, si dileguò pressoché nel nulla dopo aver annusato l'aria e capito che con la dolce Kim tirava aria di matrimonio. Il secondo uomo a farla soffrire lii involontariamente il padre che due anni fa mori a 52 anni. Era uno sportivo anche lui, un ex calciatore e lui le capive le figlie (Kim e la sorella Elke) che nello sport volevano sfondare e sfondare parecchio…. E' una donna dolce Kim. Quando ti incontra ti sorride, tanto per cominciare. Parla sottovoce ma non per questo è timida prova ne sia il fatto che dopo aver vinto contro la Suarez Navarro a Melbourne si è esibita davanti a migliaia di persone in un numero di alta classe. Scoperto un sms del medesimo ha preso il microfono e ha detto al commentatore , l'ex tennista Todd Woodbridge: .Hai scritto alla mia amica che ho il seno grosso e che dunque forse sono di nuovo incinta: ma ti pare che io abbia la tette più grosse? E poi soprattutto non sono incinta». Donna dolce ma eventualmente spietata Come è stata con l'addetto stampa che per anni aveva curato le Pr delle Wta e che da qualche mese aveva assunto alle sue dipendenze: ma poi con lui non ha funzionato e allora tante grazie e arrivederci. ALTER EGO Eterno alter ego della Henin, Kim vive oggi, dopo il trionfo a Melbourne e dopo la conquista della classifica Wta, il punto più alto della sua carriera proprio quando Justine ha deciso definitivamente di lasciare perdere. E' il destino. Quello stesso destino che durante la finale di Fed Cup a Charleroi contro l'Italia, le riservò un posto a bordo campo col polso fasciato a tifare senza sosta proprio per Justine. Chissà se a ruoli invertiti sarebbe successo lo stesso. Con la conquista del trono Kim si propone oggi come il volto umano del tennis femminile. Quello che dopo aver vinto lo US Open due volte ha portato in campo la piccola Jada Elly perché fosse partecipe della gioia della madre mica per offrire all'or/31i delle telecamere un marchio pubblicitario. Kim è una donna tennista in ordine strettamente d'importanza che ama il tennis ma ama pure la vita che c'è fuori dal tennis. E anche oltre visto che ha già fissato (ma non si può mai dire) il limite della sua seconda vita agonistica a Londra 2012. Poi si vedrà. In campo non è un mostro di fantasia ma di testa e potenza sì. Ed è stata già capace di vivere più vite agonistiche e non. Per una volta tanto la classifica del tennis mondiale ha in testa una che ha meritato davvero di arrivarci per tanti e svariati motivi. Ne gioisca il tennis tutto.
La locandina di Ubitennis:
da diffondere senza
alcuna pietà !
A cura di Giacomo Fazio
Fotogallery a cura di Giacomo Fazio
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