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05/03/2011 14:28 CEST - Coppa Davis 2011

Raonic riporta la Davis in TV

TENNIS - Dopo otto anni di disinteresse da parte delle televisioni pubbliche e private, il Canada torna a trasmettere la Coppa Davis grazie al suo giovane fenomeno Milos Raonic, che in poche settimane è riuscito a far parlare e scrivere non solo di hockey. Intanto il suo coach Galo Blanco rilascia un'intervista a RadioMarca.com in cui esalta il suo pupillo: "Per lui qualunque cosa è possibile". Roberto Paterlini

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È nato prima l’uovo o la gallina? No, non vi voglio tormentare con questioni filosofiche senza naturalmente giungere ad una risposta. La domanda, o meglio una delle domande nel tennis di oggi, così indissolubilmente legato come tutto ai media, è: nasce prima il giocatore o la televisione? In altri termini, serve necessariamente un giocatore del paese per catturare l’interesse della televisione, oppure l’interesse della televisione è indispensabile affinché nascano e crescano in un paese atleti importanti in un qualsiasi movimento sportivo?

Ce lo siamo chiesto per anni, se l’assenza o quasi di tennis dagli schermi gratuiti della nostra TV fosse tra le cause della povertà del nostro movimento, incolpando per questo Rai, Mediaset e più tra tutti la pay-tv, soprattutto ai suoi albori (salvo poi ringraziarla in quegli anni in cui era rimasta l’unica ad interessarsi di tennis). Poi, però, sono arrivate le ragazze, che se possibile se la passavano persino peggio dei maschietti quanto a esposizione mediatica, e il teorema è in parte crollato, soprattutto perché la televisione non ha certo iniziato a trattarle meglio dopo i loro successi, relegando persino le finali della Fed Cup al satellite o al digitale terrestre (prima dello switch-off).

Avviene un po’ per tutti gli sport che non si chiamino calcio, e un po’ in ogni paese che non siano gli Stati Uniti o la Gran Bretagna: prima ancora di investire, la televisione vuole avere la certezza che ci sarà interesse da parte del pubblico. È accaduto in Germania, dove, passata l’era Becker/Graf/Stich, il tennis è sparito dalla TV di stato e i Masters 1000 - caso più unico che raro - non sono stati acquistati da nessun network, nemmeno pay, ormai da anni; e all’inverso in Serbia, dove grazie a Djokovic (e Ivanovic e Jancovic), la TV pubblica ha iniziato a trasmettere oltre agli Slam anche tutti quei tornei che normalmente ci aspetteremmo a pagamento.

Da noi il tennis è progressivamente sparito dagli schermi della Rai - che ha man mano perso Wimbledon, Roland Garros e Roma, e ha lasciato andare, disinteressata, persino la Coppa Davis - e per quanto Supertennis stia cercando di raccogliere i cocci, nonostante il grande impegno deve patire la scarsa visibilità e la mancanza di mezzi che di certo non affliggevano la TV di stato.

In Canada tutto il grande tennis è diviso tra i due gruppi di TSN - che ha l’esclusiva degli Slam - e Sportsnet - che copre i maggiori tornei ATP compreso l’Open del Canada - ma la Coppa Davis non veniva proposta da alcuna emittente da ben otto anni. A quelle latitudini l’hockey la fa da padrone un po’ come avviene da noi con il calcio, e non solo i network non erano disposti a pagare per trasmettere la più antica competizione a squadre del tennis, ma addirittura pretendevano il contrario, che fosse la federazione canadese ad acquistare lo spazio per proporla, come ha testimoniato il presidente della stessa federazione Michael Downey.

Ebbene, Milos Raonic è riuscito in poche settimane a compiere il miracolo: far acquistare ciò che prima era difficile vendere persino gratis, e Sportsnet trasmetterà l’incontro tra Messico e Canada che si giocherà questo week-end a Estado de Mexico. Sono bastati appena due tornei, San Jose, la cui finale è stata vista da 56000 spettatori, e Memphis, per il cui atto conclusivo gli interessati sono diventati 160000. “Milos ha catturato l’attenzione di tutti i canadesi e catapultato il tennis in prima pagina”, ha dichiarato il responsabile della comunicazione di Sportsnet, Dave Rashford: “Tutti vogliono sapere come sta andando, lo vogliono veder giocare, non ci sono più solo Federer e Nadal, ma anche lui”.

Nel frattempo, l’incontro di Coppa Davis che si giocherà sulla terra battuta è il pretesto attraverso il quale l’ATP ha intervistato il coach di Milos, Galo Blanco, chiedendogli lumi riguardo agli exploit del suo assistito e le possibilità che avrà di esprimere il suo miglior tennis anche sulla superficie per lui teoricamente più ostica. “È un mistero per tutti come giocherà sulla terra battuta”, ha dichiarato candidamente lo spagnolo: “Dobbiamo ricordarci che ha partecipato solo a tre tornei in carriera sul rosso, e quando era uno junior. Naturalmente dovrà restare fedele al suo stile di gioco, ma cambiare i movimenti e l’approccio ad ogni punto. Non credo che sarà un cattivo giocatore da terra, ma avrà bisogno di fare esperienza. Ciò di cui sono certo è che sei settimane su questa superficie lo aiuteranno a diventare un giocatore migliore sulle altre”.

Riguardo alle possibilità in generale di Raonic dopo i recenti successi, Blanco si è poi detto possibilista che il giovane canadese potrà vincere dei Master 1000 e, perché no, degli Slam. “Ma dobbiamo restare con i piedi per terra - ha aggiunto - e non dimenticare che quando ho iniziato a lavorare con lui (ottobre 2010) era solo numero 230 del mondo, a inizio anno era 150°, e se devo essere sincero, nonostante avessi molta fiducia in lui, i suoi progressi sono andati oltre le mie aspettative”.

“Ciò che lo rende speciale è che vuole continuamente migliorare. Ha imparato questo dagli spagnoli… Io cerco di insegnargli tutto ciò che so e passargli la mia esperienza, ma i meriti vanno tutti a lui. Il tempo ci ha mostrato che con il duro lavoro tutto è possibile… “.

Roberto Paterlini

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