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09/03/2011 11:07 CEST - IL DIBATTITO

La cinquina di Roger Federer

TENNIS - la querelle su chi sia il più forte di sempre non finirà mai: persino gli scienziati si mobilitano per rispondere. Delle certezze, tuttavia, ci sono: non sarà il migliore di ogni epoca (secondo alcuni), ma Federer ha già stabilito cinque record che sarà difficile (per non dire impossibile) battere. E’ lui il migliore, il più forte? Claudio Maglieri

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Migliaia di giocatori di tennis sparsi per il globo: tutti che rincorrono una maledetta pallina gialla (un tempo bianca), con l’unico obiettivo di battere l’avversario e raggiungere la gloria. E’ cosi oggi, è cosi da oltre un secolo: tornei in ogni angolo del pianeta, campionissimi indimenticabili che hanno segnato e segnano la storia di questo meraviglioso sport. Concentriamoci sul tennis maschile: chi è il più forte giocatori di ogni epoca mai visto su un court? Questa domanda l’abbiamo sentita o pronunciata svariate volte, per certi versi provoca quasi nausea affrontare di nuovo questo argomento. Tutti hanno espresso la loro opinione: esperti, memorie storiche, giocatori, tennisti, giornalisti, tifosi. La risposta? Meglio lasciare perdere, è più facile risolvere il debito pubblico che mettere tutti d’accordo su questo punto. Ora ci si mettono anche gli scienziati a provare a delineare i tratti del GOAT (Greatest Of All Time, per chi ancora non avesse capito che vuol dire quell’acronimo): è di qualche giorno fa l’articolo uscito in America, in cui un luminare, tale Filippo Radicchi, prova a sostenere la tesi che sia Jimmy Connors il numero uno di tutti i tempi. Lo scienziato, al termine di un’interminabile serie di calcoli e logaritmi, arriva alla conclusione dopo aver analizzato centinaia di statistiche: roba da far girare la testa anche ad un esperto di tagada (ma domani il nostro Daniele Malafarina affronterà l’argomento nel dettaglio, rendendolo comprensibile ai comuni mortali).

In questi giorni è apparso un articolo interessante, che riporta alcuni dati indiscutibili. GOAT o non GOAT, Roger Federer ha stabilito in questi anni cinque record pazzeschi, pressoché impossibili da battere. L’analisi è riportata dal cronista statunitense Marcus Chin: il giocatore svizzero, da molti considerato il vero campionissimo di ogni epoca, non riesce ancora oggi a trovare il consenso di tutti. Amato, odiato, rispettato, sottovalutato: su di lui sono stati scritti fiumi di inchiostro, inutile stare qui a rimescolare il solito minestrone. Sulle sue qualità tecniche, però, è difficile avere dubbi: Federer è il classico esempio di “essere umano nato per fare quella cosa”, ogni volta che scende in campo dà sempre l’impressione di giocare a tennis con disarmante facilità. Ora, quasi a voler corroborare questi dati, arrivano in soccorso i seguenti record.

1) 23 semifinali consecutivi nei tornei dello Slam

Si tratta con ogni probabilità del record più mostruoso centrato da Federer. Anche in questo caso se ne sono dette di tutti i colori: buona sorte nei tabelloni, mancanza di avversari, fortuna nel non procurarsi mai infortuni seri. La verità è che mantenere una simile costanza di rendimento per sette anni, nel tennis di oggi, in quattro tornei cosi difficili e diversi come gli Slam, è un qualcosa di fantascientifico. Siamo al Roland Garros 2004, il neo numero uno al mondo perde al terzo turno contro Gustavo Kuerten: da li prende il via la scalata, una striscia consecutiva da far impallidire chiunque. Quell’anno Roger vince Wimbledon e Us Open, nel 2005 dapprima perde a Melbourne da un grande Safin e a Parigi da Nadal, poi si porta a casa di nuovo i titoli di Londra e New York. 2006 e 2007? Tre quarti di Slam e due finali perse in Francia. 2008? Semifinale a Melbourne (nonostante una leggera forma di mononucleosi), ko a Parigi e Wimbledon e trionfo negli Stati Uniti. 2009? Due vittorie e due sconfitte in finale. E arriviamo al 2010, quando un Robin Soderling ingiocabile lo estromette ai quarti di finale del Roland Garros. Il giocatore che prima di lui deteneva questo primato era Lendl: Ivan il terribile inanellò tra il 1985 e il 1988 dieci semifinali consecutive, Federer ha praticamente “doppiato” questo record. Servono altre spiegazioni?

2) 16 vittorie nei tornei dello Slam

Se ne parla ogni momento: bastano le vittorie nei Grand Slam a considerare un giocatore più forte di tutti gli altri? Quanti Slam avrebbe vinto Ken Rosewall senza i divieti impostigli negli anni 60-70 (giusto per riprendere una delle frasi più citate)? Chiacchiere, chiacchiere, chiacchiere: trovare un punto d’accordo su questo fatto è anche in questa circostanza impossibile. <Eh, ma una volta l’erba era più veloce, la terra più lenta, c’erano gli specialisti delle superfici, gli Us Open si sono giocati anche sulla terra verde, l’erba di Kooyong era lenta, anche Johan Kriek ha vinto due Slam>…è il caso di lasciare perdere. Ci sono dei numeri chiari, lampanti: Federer ha superato il precedente record di Sampras (fermo a 14), ha saputo cogliere almeno un titolo in tutte e quattro le prove e davanti a sé ha ancora qualche anno di carriera. Lo svizzero, per farla breve, ha ancora delle possibilità per arrotondare il suo pluridecorato palmares.

3) 3/4 di Slam completato per tre stagioni

Nessuno più di Federer ha saputo dare quel senso di “dominio” nel mondo del tennis. Ok, in passato ci sono stati diversi grandi campioni, ma dal 2004 al 2007 lo svizzero ha veleggiato sulla concorrenza piuttosto agevolmente, a tratti con una superiorità imbarazzante. Guardavi le partite di Federer e sapevi già come sarebbe andata a finire, almeno fino al momento in cui è esploso Nadal. Anche l’iberico, tuttavia, ha potuto fare ben poco per arginare Federer in quel periodo: escludendo i tornei disputati sulla terra, in quegli anni Roger ha sempre fatto il vuoto dietro di sé. Nel 2004, eccetto la sconfitta contro “Guga” a Parigi, fece tris senza soffrire più di tanto e trasformò alcuni match in vere e proprie lapidazioni (ricordate la finale degli Us Open contro Hewitt?). Stesso discorso nel 2006 e nel 2007: Roger arrivò a quota tre e mancò il successo al Roland Garros, se non si fosse trovato davanti Nadal probabilmente avrebbe infilato due Grandi Slam consecutivi. Nel tennis dei professionisti, solo Jimmy Connors nel 1974 e Mats Wilander nel 1988 sono riusciti a sfiorare il poker. Lo svedese terminò esausto quella fantastica annata e non seppe più confermarsi in carriera: Federer non solo ha ripetuto le loro gesta di Connors e Wilander, ma lo ha fatto per tre anni, non dando mai segni di cedimento.

4) 237 settimane consecutive al numero 1

Cinque anni consecutivi ai vertici del tennis, uno sport dove gli atleti sono continuamente chiamati a dare delle conferme: se non vinci non fai punti e di conseguenza perdi posizioni nel ranking. Anche questo record dell’elvetico ha dell’incredibile: è vero, Sampras ha terminato l’anno al numero 1 per sei stagioni consecutive, ma l’americano non ha saputo mantenere lo scettro per tutta la durata del periodo. Come si diceva all’inizio, Roger non ha mai subito grossi infortuni tali da tenerlo lontano dai campi per molto tempo: fattore non da poco, ma bisogna anche dire che il gioco dello svizzero non richiede un grosso dispendio di energie. Attenzione, non si sta affermando che Federer si allena poco, tutt’altro: lo svizzero è un grande lavoratore, ma il suo enorme talento gli permette in campo di gestire le risorse e di battere gli avversari senza usurarsi (come invece fa Nadal). 237 settimane: un’eternità nel mondo sportivo. In questo senso, Federer è vicino ad un altro record: con 285 settimane totali in vetta al ranking, lo svizzero segue a ruota Pete Sampras (fermo a 286). Dovesse tornare al numero 1, infrangerebbe un altro primato difficilmente eguagliabile.

5) Dominio a Wimbledon e Us Open

<Vincere a Wimbledon la prima volta è favoloso, ma vincerlo cinque volte di fila è grandioso>. Come dare torto all’autore dell’articolo? Per molti vincere uno Slam qualsiasi rappresenta un’impresa, ma Federer ne ha incasellati diversi con incredibile scioltezza. L’erba londinese, in particolare, si è trasformata nel suo giardino di casa: ai <Championships> Roger si è imposto sei volte, di cui cinque consecutive (2003-2007). Discorso pressoché identico riferendosi all’Open degli Stati Uniti: Federer ha firmato la <manita> anche a New York (2004-2008). Numeri pazzeschi? Non è finita: per ben quattro anni di fila (2004-2007) Federer ha conquistato il successo in entrambi i tornei. Borg, tanto per fare un esempio, ha firmato l’accoppiata Roland Garros-Wimbledon per tre stagioni consecutive (1978-1980). Altra considerazione: con la vittoria ottenuta su Murray nel 2010, Federer ha raggiunto il poker anche agli Australian Open, diventando di fatto l’unico giocatore di sempre ad aver vinto per almeno quattro volte tre Slam differenti.

Tutti questi primati non serviranno a dare una volta per tutte una risposta alla domanda su chi sia il GOAT. Il GOAT non esiste. Esistono però campioni, che nello sport hanno lasciato un segno indelebile. Roger Federer, che sia simpatico o meno, è senza ombra di dubbio uno di questi, uno che quando appenderà la racchetta al chiodo ci farà esclamare fra vent’anni qualcosa del tipo <tu pensa, figliolo mio, io quel fenomeno li l’ho visto giocare dal vivo, quando incantava i campi di tutto il mondo>.

Claudio Maglieri

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