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01/04/2011 00:53 CEST - Sony Ericsson Open

Simon si rompe Roger avanti in 10'

Un infortunio al collo blocca Gilles Simon dopo soli tre giochi e la partita termina anzitempo tra i fischi del pubblico che pregustava una grande battaglia. La prima metà della "semifinale dei sogni" è ora confezionata, con un Federer riposato ed in palla. "Contro Rafa l'atmosfera sarebbe elettrica" Dice Roger. Da Miami, Vanni Gibertini

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E’ durata solamente 15 punti e 10 minuti il quarto di finale tra Roger Federer e Gilles Simon. Il francese si è infatti dovuto ritirare per un irrigidimento del collo che già lo aveva costretto al ritiro a Rotterdam il febbraio scorso e che si è riacutizzato durante la sessione di riscaldamento nella mattinata. Comprensibile il disappunto del pubblico, sfociato in qualche ingeneroso “boo” nei confronti del transalpino, che era accorso numeroso a Crandon Park per assistere alla sfida del n.3 del mondo contro uno dei pochi giocatori che poteva vantare un head-to-head positivo nei suoi confronti.

“E’ accaduto stamattina durante il palleggio di warm up – ha spiegato un affranto Simon alla stampa - Ho capito subito che sarebbe stato difficile giocare. Ho provato a fare qualche esercizio di rilassamento, antinfiammatori, crema, ma non è servito a nulla. Quando mi capita una cosa del genere ci sono movimenti che non riesco ad effettuare con il collo, soprattutto in fase di risposta e quando cerco di spingere con il diritto. E’ molto difficile colpire il diritto se non riesci a girare il collo per vedere la palla. L’origine del problema è la configurazione della mia colonna vertebrale, che è molto più diritta di quanto non dovrebbe essere. E’ un problema che sto affrontando, ma ci vorranno molti mesi per risolverlo, e viaggiando continuamente come facciamo noi è ancora più difficile fare qualcosa”.

Inutile parlare di quanto accaduto in campo, dato che Simon si era reso immediatamente conto di non poter portare a termine l’impegno: “dopo il secondo quindici ho capito che non ero in grado di continuare”. Ovviamente contento della mezza giornata di vacanza Roger Federer, il quale ha deciso di non effettuare alcun allenamento ma di prolungare la sessione di riscaldamento del giorno dopo: “C’è parecchio vento oggi, e credo sia meglio risparmiare le energie per il resto del torneo e della stagione”. Un po’ di extra lavoro però è venuto dalle diverse centinaia di autografi che il campione svizzero ha firmato prima di lasciare lo stadio, quando è andato a fermare l’auto che lui stesso guidava nei pressi del recinto ove si accalcavano diverse centinaia di ragazzini che inneggiavano “Roger, Roger”.

Immancabile la domanda sul possibile incontro con Nadal in semifinale, per cui la febbre sta crescendo in maniera esponenziale in tutta Miami (si prevedono affari d’oro per i bagarini): “Chiaramente mi farebbe piacere giocare di nuovo contro Rafa, la nostra è una grande rivalità e l’atmosfera sarebbe elettrica”. I due infatti non si incontrano sul suolo statunitense da quasi 6 anni, dalla finale di Miami 2005 quando Roger vinse rimontando due set di svantaggio. E si sa, per gli americani, conta solo quello che accade nei 48 stati contigui dell’Unione. Tutti in attesa della possibile grande sfida, quindi, con buona pace di Djokovic, uomo più in forma del momento, che ha invece lasciato Crandon Park tre minuti dopo Federer tra l’indifferenza dei fans.

Vanni Gibertini

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