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02/04/2011 18:36 CEST - Storie di tennis

Buon compleanno David!

TENNIS- Nonostante la recente eliminazione a Key Biscayne nei quarti contro Mardy Fish, David Ferrer ha tanti buoni motivi per festeggiare oggi i suoi 29 anni. Una carriera costruita sulla abnegazione,la forza di volontà, la voglia di non mollare mai lo hanno reso un giocatore completo, capace di vincere tornei su tutte le superfici e soprattutto in grado di tornare nella Top 10 dopo un periodo di appannamento. Stefano Tarantino

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Nato il 2 Aprile del 1982 a Javea (cittadina spagnola sul mare a metà strada tra Valencia ed Alicante), David Ferrer è da tempo il nr. 2 spagnolo (secondo solo a quel mostro sacro di Nadal), ma soprattutto ha saputo nell'ultimo periodo tornare prepotentemente alla ribalta dopo una fase della sua carriera (diciamo soprattutto nel 2009, anche per un infortunio al ginocchio che lo costrinse a saltare la parte finale della stagione) nella quale ha fatto fatica a stare dietro ai primi ed a confermare la sua proverbiale costanza nei risultati.

Periodo nero se vogliamo culminato con la sconfitta patita nella passata edizione del Roland Garros contro Jurgen Melzer (che vinse contro pronostico in tre rapidi set dando poi il via alla sua migliore stagione agonistica) e che lo portò a dichiarare al termine di quel match frasi che lasciavano presagire l'inizio della fase discendente della sua carriera.

Temo di non riuscire più a sopportare certe tensioni a certi livelli, solo così posso spiegare la mia sconfitta oggi”, parole chiaramente dettate dallo sconforto ma che suonavano molto strane per uno come lo spagnolo, abituato sul campo a non darsi mai per vinto, a lottare strenuamente sino all'ultimo con tutte le sue forze. Proprio per questo i suoi estimatori avevano temuto il peggio ed invece come solo Ferrer sa fare, da quella sconfitta è partita una serie di risultati esaltanti che lo hanno riportato ai vertici delle classifiche (nr. 6 ATP ad oggi), ma soprattutto gli hanno consentito di raggiungere per la seconda volta nella sua carriera una semifinale (dopo quella agli US Open del 2007) dello Slam ai recenti Australian Open.

David Ferrer fa parte di quel movimento generazionale spagnolo che ormai da anni costituisce la cosiddetta “Invincible Armada” che miete successi in giro per il mondo. Nato naturalmente sulla terra battuta, David nel corso della sua carriera ha saputo grazie a due gambe velocissime e ad una grandissima forza di volontà adattare il suo gioco anche sulle superfici più veloci. A testimonianza di quanto detto giova ricordare che le 11 vittorie ottenute da Ferrer nei tornei ATP sono state ottenute su tutte le superfici (anche sull'erba!!!!) ed anche indoor (il torneo di casa di Valencia lo scorso anno) e le due migliori prestazioni nei tornei dello Slam (le due semifinali di cui sopra) sono arrivate proprio sul veloce (Australia e Usa). Se a tutto questo vogliamo aggiungere le due vittorie in Coppa Davis con la propria nazione e sottolineare che nel corso del 2008 lo spagnolo ha raggiunto il suo best ranking al nr. 4 ATP, ci rendiamo conto che ci troviamo davanti ad un fenomeno che nonostante dei mezzi fisici non eccelsi (175 cm. nel tennis di oggi potevano rappresentare un serio handicap per David) sta lasciando un segno indelebile nel circuito.

Insomma un giocatore completo, avversario ostico per chiunque dovunque, che probabilmente tutti i suoi colleghi si augurano di evitare nei tornei.

Ma come nasce il fenomeno Ferrer? La leggenda racconta che da bambino David avesse poca voglia di allenarsi e per convincerlo il suo allenatore (Javier Piles) lo chiudesse in una stanza buia per ore ed ore fino a quando lo stesso Ferrer non chiedesse di uscire. Non sappiamo se è questo il segreto della brillante carriera dello spagnolo, sta di fatto che avuto appena il tempo di prendere confidenza con i professionisti (il passaggio nel circuito ATP è avvenuto nel 2000) Ferrer ha da subito iniziato a lasciare il suo segno. Cerchiamo di seguito di riassumerne le tappe più importanti.

Nel 2001 c'è stata la prima vittoria in un challenger (Sopot), nel 2002 i primi passi da gigante. Al suo secondo torneo da professionista il nostro eroe arriva in in finale ad Umago (dove viene sconfitto da Nalbandian), poi però arriva anche la prima vittoria raccolta nel torneo di Bucarest. Arrivano anche tre successi nei challenger. Su 45 vittorie raccolte nella stagione il buon David 44 le ottiene sulla amata terra.

Nel 2003 lo spagnolo fa il suo esordio nei tornei dello Slam e a Roma raccoglie il primo scalpo eccellente battendo il campione uscente Agassi. Arriva in finale a Sopot dove perde da Coria.

Nel 2004 raggiunge per tre volte i quarti e per tre volte le semifinali. Iniziano a vedersi i primi progressi sul veloce, a Lione arriva per l'appunto sino in semifinale dove viene sconfitto da Malisse. Nel 2005 grande semifinale a Miami (sconfitto da Nalbandian) poi una serie di grandi soddisfazioni sulla terra, dove fa quarti a Montecarlo, semifinale a Roma (battuto da Nadal) e poi ancora quarti al Roland Garros (sarà il suo miglior risultato nello slam parigino), dove rimonta da 0-4 nel quinto set contro Gaudio campione uscente prima di cedere al futuro campione Nadal. L'anno si chiude nei Top15, ma il successivo sarà ancora meglio perché David entra addirittura nei primi dieci (vi rimarrà solo per cinque settimane, ma sarà solo un antipasto di quanto dovrà ancora accadere).

Lo spagnolo raggiunge gli ottavi agli Australian Open, poi fa il suo esordio in Davis, arriva ancora in semifinale a Miami, dove addirittura batte Roddick prima di perdere da Federer. Ottimo il comportamento anche a Wimbledon, dove raggiunge gli ottavi (sconfitto da Hewitt), mentre ad Amburgo arriva il suo secondo titolo ottenuto al termine di un'incredibile partita contro l'argentino Acasuso, nella quale lo spagnolo recupera da 1-5 nel quarto set (sotto due sets a uno), annulla un match point sul 4-5 prima di chiudere 7-5 il parziale e 6-4 il quinto (non dare mai David sconfitto sino a quando l'ultimo punto non è ottenuto, si potrebbe rivelare un gravissimo errore).

Il 2007 è stato forse l'anno migliore di Ferrer, quello della sua espolsione. Vince ben tre titoli nel circuito, diventa stabilmente nr. 2 spagnolo dietro Nadal e raggiunge la sua prima semifinale in un torneo dello Slam. Ma non finisce qui, perché David si riesce anche a qualificare per il Master di fine anno dove arriva addirittura in finale battuto solo da Federer. Vince in tutto l'anno la bellezza di 61 incontri e solo 4 volte (su 25 tornei disputati) esce al primo turno, insomma una macchina da guerra. Ma andiamo con ordine.

Vittoria ad Auckland (battuto Robredo), primo titolo sul veloce. Ottavi agli Australian Open, ottimi risultati ad Indian Wells ed a Miami (rispettivamente quarti e ottavi). Poi si torna sulla terra e ci sono da rimarcare i quarti a Roma e la semi a Barcellona (viene battuto rispettivamente da Federer e da Nadal). A Bastad vince il suo terzo titolo battendo il connazionale Almagro, agli Us Open gioca in maniera quasi perfetta battendo nell'ordine Nalbandian, Nadal e Chela prima di arrendersi in semifinale contro Djokovic. Dopo questo exploit sale da nr. 15 a nr. 8 nelle classifiche, poi va a Tokio e conquista il suo primo titolo in terra asiatica (battuto in finale Gasquet). Insieme a Rafa Nadal sarà l'unico nella stagione ad aver vinto almeno 20 match sia sul veloce che sulla terra. Del Master e dell'incredibile finale raggiunta abbiamo già detto.

Il 2008 è l'anno del raggiungimento della maturità agonistica, ci sono altre due vittorie, tre finali raggiunte e due quarti negli Slam. A tutto ciò dobbiamo poi aggiungere anche la vittoria in Davis con la Spagna, anche se David non scende in campo nella finale contro l'Argentina. Per la quarta stagione di seguito vince più di quaranta incontri nell'anno solare (saranno 44), insomma una presenza costante nel tennis di altissimo livello. Arrivano subito i quarti agli Australian Open (sconfitto solo dal futuro campione Djokovic), poi vince il torneo di casa sulla terra di Valencia dove batte 5 connazionali di fila. Al Roland Garros tona di nuovo ai quarti (sconfitto da Monfils), traguardo raggiunto anche a Montecarlo, mentre a Barcellona arriva in finale dove viene sconfitto da Nadal. Addirittura, a testimonianza di uno stato di forma eccellente e di una duttilità nel gioco incredibile, David vince il torneo sull'erba di 's-Hertogenbosch (battuto in finale Gicquel). In semifinale di Davis altra mitica partita contro Roddick, vinta 8-6 al quinto dopo essere stato in svantaggio due set a uno.

Il 2009 è l'anno meno brillante, lo spagnolo finisce comunque nei Top20, ma è l'unico dei primi a non raccogliere nemmeno un successo nel circuito. Da però il suo importantissimo contributo alla nuova vittoria in Davis della Spagna, vincendo tutti e sei i singolari disputati, con l'ennesima rimonta proprio in finale ai danni del ceco Stepanek che era avanti due sets a zero. Ad inizio stagione ci sono un paio di semifinali sul veloce (Auckland e Johannesburg), ottavi a Indian Wells (dove batte Isner e Cilic prima di arrendersi a Del Potro). Sulla terra ancora finale a Barcellona, (purtroppo ancora contro Nadal che non gli dà scampo) più una semifinale ad Amburgo (battuto da Davydenko). Nel torneo di Montreal David si infortuna al ginocchio nel primo set del match contro Nadal ed è costretto al ritiro, salterà buona parte del finale di stagione ma tornerà in tempo per la vittoria in Davis.

Il 2010 parte benissimo, poi c'è la sconfitta al Roland Garros che fa temere il peggio (soprattutto per le eventuali conseguenze psicologiche) ed infine la cavalcata trionfale di fine anno che ha avuto un suo ideale prosieguo in questo inizio di 2011.

Inizio sul veloce senza squilli, poi finale a Buenos Aires persa contro Ferrero e vittoria ad a Acapulco dove sui prende la rivincita sul connazionale. Il mese di aprile sulla terra è fantastico. Semifinale a Montecarlo (persa con Nadal), a Barcellona (sconfitto da Verdasco), poi agli Internazionali di Roma c'è la prima finale in un ATP 1000, dove viene sconfitto da Nadal in due set in un match interrotto un paio di volte per la pioggia (ma batte tre Top10, Murray, Tsonga e Verdasco). Poi c'è lo scivolone al Roland Garros con Melzer di cui abbiamo detto.

David ci mette un po' ad eliminare le scorie di quella battuta d'arresto, ma piano piano riemerge. Quarto turno a Wimbledon dove fa soffrire Soderling che lo batte solo in cinque sets, quarto turno anche agli Us Open dove perde un match epico con Verdasco dopo essere stato avanti di due sets (finisce 7-6 al quinto per il connazionale). Dopo lo slam americano esce dai Top10, ma parte la rimonta. Semifinale a Kuala Lumpur, finale a Pechino persa contro Djokovic (dopo aver battuto Soderling nei quarti). Primo titolo indoor vinto a Novembre, oltretutto a casa sua a Valencia (sconfitto ancora Soderling in semifinale e Granollers in finale) che gli da il diritto di partecipare al Master di fine anno (dove però non vince nemmeno un incontro).

L'inizio del 2011 continua sulla falsariga dell'anno prima, ad Auckland bissa il successo del 2007, poi addirittura arriva per la seconda volta in carriera in semifinale di uno Slam in Australia. Come testa di serie nr. 7 batte Nadal nei quarti prima di essere sconfitto in semifinale da Murray. Torna sulla terra e vince l'undicesimo torneo della sua carriera replicando il successo dell'anno prima ad Acapulco (battendo Almagro che veniva da una striscia positiva lunghissima in terra sudamericana).

Le recenti eliminazioni negli ATP 1000 americani (Karlovic a Indian Wells, e Fish nei quarti a Miami nei quali David ha comunque accusato disturbi gastrointestinali) sono probabilmente una piccola pausa fisiologica che segue una lunghissima serie di prestazioni eccellenti.

Da quanto elencato appare chiaro che nonostante un gioco forse non all'altezza dei tre mostri sacri (Nadal, Federer e Djokovic), con tantissima serietà e voglia di fare Ferrer ha dimostrato (e ci auguriamo continui a farlo) che il lavoro duro ed i sacrifici pagano sempre, consentendogli di andare ben oltre i propri limiti.

Sta per ricominciare la stagione sulla terra rossa, quando vedrete un giocatore che a fondo campo sembra essere su un motorino non vi potrete sbagliare, e David intento a raccogliere ed a ributtare dall'altra parte del campo l'ennesima palla. Auguroni di buon compleanno.
 

Stefano Tarantino

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