08/04/2011 01:29 CEST - Tennis & Ambiente
La seconda vita delle palline
TENNIS - Le palline da tennis usate durante i tornei più importanti finiscono fra le mani dei fan o spesso vengono donate ai vari circoli, ma quelle vecchie e sgonfie, dove vanno a finire? In Francia la FFT, promuove, da oltre 3 anni, un'iniziativa per riutilizzare la gomma contenuta all'interno di queste e trasformarla in superficie di gioco. da Parigi, Davide Zirone
In questi giorni in Francia si celebra la settimana dello sviluppo sostenibile e la federtennis francese ha voluto promuovere ulteriormente l’operazione Balle Jaune (qui una galleria fotografica in merito), un progetto nato nel 2008.
Prima di spiegare bene in cosa consiste, ecco il video promozionale dell'iniziativa:
In effetti una pallina, in media, ha una durata di vita di uno o massimo due anni e, solo in Francia, si contano oltre 14 milioni di palline da buttare ogni anno. Ma in una società moderna sempre più verde, perchè non riciclare anche le palline gialle? Proprio questo è lo scopo del progetto sponsorizzato dalla Babolat, che permette ogni anno di riciclare il caucciù contenuto nelle palline, per riutilizzarlo nel costruire i manti da utilizzare, per esempio, come campi da tennis o piste d’atletica.
Per farci un'idea dell'importanza del riciclare una pallina, bisogna sapere che ce ne vogliono 40.000 per realizzare uno spazio con una superficie di 100 m2.
Questa iniziativa coinvolge 36 leghe rappresentanti vari dipartimenti francesi e che, dal gennaio 2011 ad oggi, sono stati capaci di procurare ben 800.000 palle (equivalente ad un’intera piscina olimpica piena). Funzionale è anche il sistema messo in atto per raccoglierle: oltre ai normali contenitori disponibili in ogni circolo, esiste un camion, come quelli della nettezza urbana, che le raccolgono e le portano nelle apposite strutture dove verrà separato il caucciù dal feltro giallo.
Undici sono i progetti in corso di realizzazione, la maggior parte riguarda la costruzione di edifici educativi o sportivi per ragazzi disabili. Ad esempio la lega di Parigi si occupa attualmente dell’ospedale pediatrico “Robert Debré”, al quale verrà donata una superficie di 450m2 destinata al servizio di pedopsichiatria.
Progetti simili sono presenti in altri paesi come gli Usa, ma in Italia, nel vostro circolo, avede già partecipato a questo genere di iniziative? Comunque, la prossima volta, pensateci su due volte, prima di usarle così...
Davide Zirone
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