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10/04/2011 20:58 CEST - Wta Marbella e Charleston

Azarenka e Wozniacki O.K.

TENNIS - Prima la Azarenka conquista il settimo titolo della carriera nel circuito WTA, sconfiggendo 6-3, 6-2 in finale la sorprendente rumena Begu, partita dalle qualificazioni. Poi la Wozniacki supera 6-2, 6-3 la Vesnina, conquistando il 15esimo titolo in carriera e consolidando il primato in classifica. Mentre dal Belgio arriva la notizia del K.O. della Cljisters... Cesare Boccio e Enzo Cherici

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Wta Marbella: Azarenka - Begu 6-3, 6-2

Sono Victoria Azarenka e Irina-Camelia Begu le protagoniste della finale dell'"Andalusia Tennis Experience", torneo Wta da 220mila dollari di montepremi. In semifinale la bielorussa, prima testa di serie e reduce dal trionfo di Miami che le ha regalato il best ranking (numero 6), ha battuto per 6-2, 6-1, in un'ora ed un quarto di gioco, la nostra pur bravissima Sara Errani (n. 8), mentre la rumena rivelazione del torneo, essendo partita dalle qualificazioni, ha superato la russa Svetlana Kuznetsova (numero due del seeding) con il punteggio di 3-6, 7-6, 6-4, in tre ore e dieci minuti di gioco al termine di una battaglia durissima. Per la Azarenka si tratta della tredicesima finale della carriera: 6 i titoli vinti, di cui l'ultimo recentissimo a Miami (decima vittoria consecutiva dall'inizio del torneo americano). Per la Begu, vent'anni, numero 138 Wta, si tratta invece di una autentica impresa poiché si tratta della prima finale nel circuito. Tra le due non ci sono precedenti, anche se la campionessa originaria di Minsk parte nettamente con i favori del pronostico, tenuto conto oltre che della evidente differenza di classifica, anche del maggior numero di energie spese dalla rumena per il raggiungimento della finale.

Primo set
Le sensazioni della vigilia vengono ampiamente confermate dalle prime fasi di gioco, perchè la Azarenka conquista subito il break al primissimo game dell'incontro sfruttando ben tre errori gratuiti della rumena, ancora estremamente contratta nei movimenti. La bielorussa tiene facilmente il servizio e, per giunta, arriva sul 3-0 mettendo in cascina il secondo break. Il tema tattico è estremamente semplice; le due ragazze giocano un tennis molto simile caratterizzato da lunghi scambi da fondocampo impostati soprattutto sul lato di destra, diritto contro diritto. La differenza in favore della numero 6 del ranking deriva certamente dall'esperienza e dalla maggiore abitudine a disputare incontri di questo livello, tanto è vero che Victoria mostra anche l'insolita sagacia dell'attendista terraiola, alternando colpi violentissimi (in minima parte anche di rovescio) ad altri di puro contenimento e rallentamento; senza dimenticare il suo splendido gioco di gambe che le permette di arrivare sulle palline con un timing perfetto. A questo punto la Begu, temendo di essere travolta dall'avversaria, chiede l'intervento del coach che in effetti porta i suoi frutti. Riesce a realizzare il controbreak dopo essere andata avanti 0-40 (3-1 Azarenka) e, sul proprio turno di servizio non può fare altro che portare la bielorussa ai vantaggi; ma alla terza palla break è nuovamente gioco Azarenka cha va sul 4-1 con un meraviglioso colpo vincente di diritto incrociato. Vika insiste nel suo tennis all'insegna della regolarità e, dopo aver annullato una palla break, si porta a condurre per 5-1; appare chiarissimo come la rumena non riesca per nulla a trovare delle valide varianti di gioco e si dimostri eccessivamente fallosa. Nonostante il dominio, la Azarenka decide di prolungare il suo “soggiorno” a Marbella cedendo nuovamente il servizio, ma successivamente conclude il set per 6-3. Balza agli occhi degli appassionati il fatto che, su 9 game ben 6 sono stati vinti dalla giocatrice alla risposta. Inoltre sul piano statistico non si può fare a meno di notare la circostanza che nessuna delle due finaliste si sia nemmeno lontanamente avvicinata a rete..

Secondo set
Nella fase iniziale del secondo set si riscontra maggiore equilibrio tra le contendenti. La Begu mette in mostra tutta la sua intraprendenza innalzando il livello di rischio del suo tennis; così riesce a portarsi aull'1-0 grazie ad un break in apertura realizzato con una bella accelerazione lungolinea di rovescio. La Azarenka riordina subito le idee e, contrariamente al suo solito, mantiene una certa solidità sul piano mentale. Perciò, non sorprendono sia l'immediato controbreak della bielorussa (nel corso del game, incredibilmente, le due giocatrici si presentano sotto rete ma con esiti poco lusinghieri...) ed il successivo 2-1 raggiunto tenendo facilmente il servizio. A questo punto, va detto che la qualità del gioco presenta un indubbio miglioramento, grazie soprattutto alla rumena che è brava nel conservare i propri turni di battuta (2-2, poi 3-2 per la Azarenka). Ma si tratta solo di un fuoco di paglia, infatti Victoria conquista autorevolmente l'ennesino break a 15, vincendo l'ultimo punto con un perentorio passante di rovescio ad uscire che lascia completamente interdetta l'avversaria. Il successivo 5-2 è la logica conseguenza della ormai irreversibile perdita di fiducia per la Begu, la quale, anche nell'ultimo gioco della partita commette errori oltre il lecito e regala alla Azarenka il titolo di Marbella con un rovescio che, per l'ennesima volta, finisce a rete.

Prospettive
Il torneo spagnolo rappresenta una pagina molto positiva per le carriere delle due finaliste perchè, da un lato la Azarenka da lunedì entrerà nelle top five del ranking WTA mentre, dall'altro, la Begu balzerà tra le prime cento della classifica. Indubbiamente, il settimo titolo della bielorussa è stato conquistato con estrema facilità e contro avversarie non particolarmente ostiche ma è altresì vero che la Azarenka sta mostrando una tale continuità di rendimento (quella di oggi è l'undicesima vittoria consecutiva)e soprattutto una elevata tenuta mentale che la pongono tra le favorite nei prossimi tornei sul rosso; per queste ragioni, anche a Roma potrà essere considerata una delle favorite. Ciò detto, Vika dovrà comunque migliorare alcuni aspetti del suo tennis, come il servizio apparso troppo debole, stante la percentuale bassa del 53% di prime, oltre alla necessità di dotarsi di maggiori varianti di gioco. Contro la Begu è stato sufficiente non sbagliare e praticare un gioco solido da fondo, ma con altre top ten questo può non essere sufficiente per assicurarsi la vittoria.

Wta Charleston: Wozniacki-Vesnina 6-2, 6-3

Non c'è stata partita. Troppa la differenza tra la numero 1 del mondo, Caroline Wozniacki, e la sua avversaria numero 56 del ranking, Elena Vesnina. La russa – scesa in campo con un'evidente fasciatura alla coscia sinistra – ha provato nei primi giochi a mettere pressione sulla danese, ma i suoi sforzi non hanno prodotto i risultati sperati.

Il primo set, in particolare, s'è sostanzialmente risolto nel corso del terzo gioco, che la Wozniacki s'è aggiudicato dopo una battaglia di 16 minuti, annullando una palla break. Nel game successivo la Vesnina, visibilmente provata fisicamente e moralmente, ha ceduto la battuta e in un attimo s'è trovata sotto 1-4.
La numero uno del mondo a quel punto non ha più mollato la presa e, con un secondo break caratterizzato da un paio di recuperi in allungo di rovescio semplicemente pazzeschi, ha chiuso il primo parziale col punteggio di 6-2 dopo 40'.

L'inizio del secondo set ha rischiato di essere la fotocopia del primo. Palla break per la Vesnina nel gioco d'esordio con la Wozniacki al servizio, con la danese che si salva ai vantaggi. Nel gioco successivo, è la danese ad avere la possibilità della fuga per il 2-0, ma la russa è brava e coraggiosa ad annullarla con un bell'attacco di rovescio: 1-1.
La Wozniacki tiene agevolmente i propri turni di battuta, mentre la Vesnina deve salvare due palle break nel quarto gioco e un'altra ancora nel sesto. Ma nonostante tutti pericoli corsi dalla russa, il punteggio è di perfetta parità: 3-3.
Poi, di colpo, tre grandi risposte ed è la giocatrice russa ad avere du possibilità per togliere il servizio alla più titolata avversaria. Ma con un recupero prodigioso sul 30-40 la Wozniacki si salva e porta a casa un importante turno di servizio: 4-3 in suo favore. È il turno della danese ora ad avere la palla break che la porterebbe a servire per il titolo: annullata con una coraggiosa smorzata. Ancora uno scambio durissimo, chiuso da Caroline con un bel dritto lungolinea e altra palla break: stavolta scappa il dritto alla Vesnina e 5-3 Wozniacki.
La numero uno del mondo può così servire per il match e chiudere senza problemi 6-2, 6-3, conquistando per la prima volta in carriera il titolo di Charleston, 15esimo in carriera.
Wozniacki apparsa in buona condizione, tenuto conto che siamo a un mese e mezzo dal Roland Garros. Ma la notizia migliore, forse, arriva dal Belgio: con l'infortunio alla caviglia della Cljisters sarà forse la volta buona per vincere un titolo dello Slam?

 

Cesare Boccio e Enzo Cherici

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