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16/04/2011 15:04 CEST - MASTERS 1000

La verità sta nel Melzer

TENNIS - L'exploit dell'austriaco conferma che Federer è sempre più un front-runner. Quando comincia male ed è indietro nel punteggio, finisce sempre peggio. Melzer non è Muster, Federer non è nè Agassi, nè Connors. Spero in una finale Nadal - Melzer. Se sabato vincesse Ferrer rischieremmo la stessa noia di Nadal Verdasco. Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato

Ubaldo Scanagatta

MONTECARLO _ Doveva essere una giornata senza sorprese, con i primi quattro favoriti che avrebbero dovuto ritrovarsi tranquillamente in semifinale a fine serata, e invece Roger Federer ha perso da Jurgen Melzer in due set, 6-4,6-4, senza riuscire neppure a strappargli mai la battuta, quasi che si giocasse su una di quelle superfici indoor così veloci che i break diventano quasi impossibili da realizzare.

Invece proprio stamani Ferrer aveva detto: “Questi campi sono lentissimi e oggi erano più lenti del solito”.

Ma il match di Federer è cominciato subito in salita e mi sto sempre più convincendo che Roger forse sta soffrendo un po’ più del dovuto le…false partenze, quasi che avesse bisogno di cominciare bene per credere in se stesso...oppure che sia più prono a scoraggiarsi, a innervosirsi, a perdere lucidità (come gli è accaduto in diverse delle sette palle break non trasformate) se le cose non si mettono bene

Ci sono giocatori che sono stati lungo tutto l’arco della loro carriera noti come front-runner, cioè giocatori che si esaltano mentre stanno vincendo, che traggono fiducia dal punteggio.

Andre Agassi era sicuramente uno di questi, ad esempio. Il che non significa ovviamente che non abbia mai rimontato _ in mille incontri _ suoi avversari partiti meglio di lui.

Ma ci sono giocatori che sono diventati famosi per la loro irriducibilità, un esempio per tutti Jimmy Connors, e che se non “ammazzavi” quando avevi l’opportunità poi ti tornavano su, rimontavano e buona notte. Quante sono state le vittime di Jimbo in rimontà…anche soltanto in quel leggendario 1991 all’Us Open quando rimontò punteggi apparentemente irrimediabili a Patrick McEnroe, Aaron Krickstein e Paul Haarhuis?

Ecco Federer non è mai stato un Connors. Tanti hanno scritto di un suo complesso nei confronti di Nadal, capace di annullargli due matchpoint a Roma che hanno forse lasciato strascichi psicologici nella testa dello svizzero (e forse anche nel morale di Nadal che, comunque, è uno che raramente molla e quando gli succede…penso alla finale di Indian Wells con Djokovic…tutti si meravigliano).

Soprattutto dacchè Roger non è più brillante come una volta….e non lo è, mi pare innegabile…al punto che tale assunto quasi viene condiviso dai suoi più grandi tifosi _ le gare in cui deve inseguire si trasformano sempre più spesso in piccole disfatte.

Finchè perdeva con Djokovic, tre volte quest’anno, o con Nadal (tante e forse troppe in passato), chi rifiutava l’idea di un suo possibile declino poteva sempre… dar la colpa al valore degli avversari.

Ma se comincia a perdere con Melzer, che pure è un top-ten …in ritardo, il dubbio verrà alimentato.

Ciò detto bisogna dare allo stesso Melzer i meriti di Melzer. Non sarà mai un Muster (“Le sole cose chi ci avvicinano…sono che entrambi siamo austriaci a mancini” mi ha detto Jurgen), soprattutto come regolarità di rendimento: “Può giocare molto bene a volte e altre invece esser molto discontinuo. Ma quando gioca bene è pericoloso perché gioca veloce, ha un bel servizio e colpi molto piatti. Pericoloso insomma. Sa anche andare a rete, fa sempre smrzate, non è davvero facile giocare contro di lui”…mi ha detto poi stasera Nadal rispondendo ad una mia domanda in conferenza stampa, quella che l’ha chiusa.

Ho trovato significativo che Melzer, vittorioso su Nadal a Shanghai 2010, abbia dato maggior importanza a questa sua vittoria odierna su Roger che non a quella su Rafa o su Djokovic al Roland Garros 2010.

“Avevo battuto loro due, mi mancava lui…sono contento di esserci riuscito” _ mi aveva risposto prima, per aggiungere alla fine, quando gli ho chiesto…”Ma se tu fossi a fine carriera e parli con tuo figlio che gli dici come prima cosa: ‘Ho battuto Nadal una volta oppure ho battuto Federer?’ Guarda che hai una sola risposta, non puoi dire tutti e due!’

E lui: “Non posso scegliere entrambi? Beh, allora gli dirò: ho battuto Federer!”

Va detto, senza nulla togliere ai meriti di Melzer (che, tra parentesi sembrava quasi incerto se considerarsi migliore come tennista sulla terra battuta oppure sulle superfici veloci) che l’austriaco ha battuto Nadal sulla superficie meno amata dallo spagnolo e oggi ha fatto altrettanto con Federer su quella meno amata dallo svizzero.

Insomma, per concludere, Melzer è un ottimo giocatore, di talento e tutt’altro che banale sia nell’esecuzione dei colpi che nella loro selezione, e merita ormai di figurare tra i top-ten (sarà minimo n.8 la settimana prossima, comunque vada il prosieguo di questo Rolex Masters 1000), però per essere un grandissimo come Muster (che nel ’95 fece il tris, Montecarlo,Roma e Parigi, ma in seguito seppe vincere anche un torneo Masters indoor a Essen) dovrebbe riuscire a battere una volta Nadal sulla terra e Federer sull’erba. Accadrà? Io ne dubito fortemente.

Non sono nemmeno sicuro che Melzer riesca in questa semifinale di sabato a battere David Ferrer, sebbene ci sia già riuscito in un match importante e sulla distanza dei tre set su cinque al Roland Garros un anno fa, e sebbene abbia vinto lui gli ultimi due incontri dei cinque disputati con lo spagnolo che ancora oggi, dopo tanti anni sul circuito, ha bisogno dell'interprete perchè proprio l'inglese non gli entra in testa. Mentre, a contrario, Nadal ha fatto progressi enormi anche in quello. Sembra una sciocchezza di poco conto, questa sottolineatura legata all' ultima osservazione, però a pensarci bene forse non lo è. Concludo dicendo che per il torneo, dopo quella finale noiosissima dell'anno scorso fra Nadal e Verdasco (6-0,6-1) e tutta da dimenticare, sarebbe meglio che arrivasse in finale Melzer piuttosto che Ferrer. Sulle chances di Murray (4-9 nei confronti diretti con Nadal e le quattro vittorie dello scozzese sono arrivate tutte sul cemento) contro Nadal io direi che sono nulle. Ma ieri, ammetto, pensavo che Federer avrebbe battuto Melzer, quindi non fidatevi dei miei pronostici. In ogni caso Nadal non perde sulla terra rossa in semifinale dal torneo di Umago del 2003 dove a batterlo fu l'amico Carlos Moya. Posso dire ciò grazie alla ricerca statistica fatta dagli ottimi Stefano Rosato e Davide Tirone

Ubaldo Scanagatta

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