20/04/2011 17:28 CEST - ATP BARCELLONA

La settimana d'oro di Vagnozzi

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Il Conde Godò di Barcellona, oggi denominato Open Banc Sabadell, sembra ormai terra di conquista per i tennisti italiani di seconda fascia. Nel 2001, il compianto Federico Luzzi raggiunse un ottimo quarto di finale battendo Acasuso, Vinck e Calatrava prima di perdere contro Thomas Enqvist (attuale capitano del team svedese di Coppa Davis). L’anno dopo, Stefano Galvani giocò il torneo della vita. Il patavino battè Ivan Ljubicic (allora numero 36) e poi ottenne la più importante vittoria in carriera contro Yevgeny Kafelnikov (n. 4). Negli ottavi fece un’ottima figura contro Albert Costa (che un paio di mesi dopo vinse il Roland Garros). Nel 2010, partendo dalle qualificazioni, Simone Bolelli giunse negli ottavi battendo Kukushkin, Tommy Robredo (per ritiro) e Alberto Martin. Il bolognese disse che era stato il torneo della svolta, anche se poi i risultati gli hanno dato torto. Oggi è il turno di Simone Vagnozzi. Ascolano, 28 anni il prossimo 30 maggio, una carriera vissuta tra futures e challenger, ha ottenuto il risultato della vita battendo Juan Monaco con un netto 6-3 6-2. Niente infortuni dell'argentino, niente regali. Semplicemente una prestazione da sogno, probabilmente la migliore in carriera. La settimana di Vagnozzi continua sotto una buona stella: al primo turno ha usufruito del ritiro di Fabio Fognini, mentre domani avrà l’onore del Campo Centrale contro Juan Carlos Ferrero, ex Re del tennis spagnolo tornato a giocare proprio a Barcellona dopo uno stop di 7 mesi in cui aveva anche pensato al ritiro. Il Ferrero visto in questi giorni è piaciuto: vittorie in due set contro Malisse e contro Zverev (ripescato in tabellone dopo il ritiro di Andy Murray). Pero...

Eguagliare Lorenzi?
...Però è meglio trovare un Ferrero al terzo match dell’anno che Andy Murray. Probabilmente perderà, ma a Vagnozzi resterà il ricordo di una settimana magica, vissuta a contatto con i migliori del mondo. Una settimana piena di emozioni, ma anche di gratificazioni: si è già assicurato 55 punti ATP che gli garantiranno una scalata di 20 posizioni. Dovrebbe salire intorno al numero 165 del ranking mondiale, a un passo dal numero 163 raggiunto lo scorso 4 ottobre. Il terzo turno a Barcellona gli garantirà un assegno di oltre 19.000 euro, fondamentali per un giocatore che in dodici anni di carriera ne ha messi insieme 311.000. Tolte tasse e spese, una cifra insufficiente per garantirsi la bella vita dopo il ritiro. Anzi, per arrotondare, il marchigiano ha sempre giocato la Serie A. Dopo la retrocessione d’ufficio del TC Alba, ha trovato un ingaggio presso il TC Parioli di Zibi Boniek. Concittadino di Massimiliano Narducci, colui che nel 1989 giocò due grandi match in Coppa Davis contro Svensson e Pernfors, è stato molti anni sotto l’ala di Massimo Sartori nello stesso team di cui fa parte di Andreas Seppi. Da qualche tempo lo segue Corrado Borroni (vincitore su Kafelnikov al Foro Italico nel 1995), uno con le idee chiare e le giuste ambizioni. Piccolo e smilzo (non raggiunge il metro e 75), Vagnozzi è molto divertente da veder giocare. Privo di grande potenza, è dotato di un’ottima mano e si diverte a giocare tante smorzate. Se il suo amico Paolo Lorenzi (con cui ha perso un’epica finale qualche anno fa al challenger di Alessandria, durata qualcosa come 4 ore) ha toccato i top-100 a 28 anni, pure lui può provarci. L’importante è che la settimana di Barcellona non resti un episodio. Per una settimana, intanto, il numero 1 azzurro è lui.

Riccardo Bisti