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30/04/2011 22:47 CEST - Il personaggio

Mathieu e gli amici inesistenti

TENNIS - Paul-Henri Mathieu, convalescente da mesi dopo una seconda operazione al ginocchio, torna a parlare alla stampa sottolineando come, durante questo periodo, si sia sentito abbandonato dagli amici: "Ho ricevuto pochi messaggi" Intanto il 4 maggio uscirà il suo libro e durante il Roland Garros collaborerà con France Television. da Parigi, Davide Zirone

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Paul Henri Mathieu - foto di Monique Filippella
Paul Henri Mathieu - foto di Monique Filippella

E stato rioperato al ginocchio sinistro da poco più di un mese e Paul-Henri Mathieu non sa ancora quando potrà tornare a giocare a tennis. Il francese è stato quasi scordato in questi mesi e ne ha approfittato per scrivere un libro insieme a Renaud Leblond dal titolo “Tennis: mode d’emploi” (che tradotto sarebbe “Tennis: istruzioni per l’uso”) che uscirà a ridosso del Roland Garros, torneo che lo vedrà anche impegnato come consulente per l’emittente nazionale francese France 4.
Il sito Sport24.com ha intervistato il tennista francese, vi riportiamo qui i passaggi più salienti.

Come stai dopo l’ultimo intervento ?
Dopo sei settimane, cammino ancora con le stampelle e presto dovrebbero togliermi il tutore, così potrò iniziare la rieducazione.

Era obbligatorio l’intervento?
Si, è da novembre che non riuscivo più a giocare (secondo turno a Basilea contro Troicki), avevo spesso dolori e non potevo neanche allenarmi.

Qual era il problema?
Avevo una osteotomia tibiale, un problema cartilagineo dato dall’usura, perché qualche anno fa mi fu tolta una parte del menisco.

Hai già fissato una data per il rientro?
Non, non ne ho la più pallida idea. E’ ancora troppo presto, anche perché la rieducazione prenderà molto tempo visto che devo potenziare notevolmente i muscoli della gamba. Per ora non vedo l’ora di camminare autonomamente.

Hai mai pensato di smettere?
Assolutamente no. Ci ho pensato prima dell’intervento perché potevo farmi operare e poi tornare o giocare oppure fermarmi e rimandare l’intervento di qualche anno. Mi sono fatto coraggio ed ho deciso di operarmi il prima possibile, anche se dovrò ricominciare tutto da zero.

Ma presto uscirà un tuo libro, come è nata questa idea?
In realtà volevo farlo uscire ad inizio 2010 mentre ero out per la pubalgia, su consiglio della casa editrice. L’idea mi è piaciuta ed ho iniziato a scrivere nel gennaio dell’anno scorso, mi ha fatto bene anche sul piano personale. E’ un libro che da consigli in generale, sia per i principianti che per i più bravi. Parlo della storia del tennis ma anche delle tattiche e delle tecniche da adottare in campo, senza dimenticare i paragrafi dedicati alla vita nel circuito ATP.

Questa idea è stata una sorta di terapia?
Si, anche perché ho finito di scriverlo a febbraio e adesso… dovrei scriverne un altro!

Non sarai in campo durante il Roland Garros, ma in tribuna…
Si, France Television mi ha proposto di partecipare ogni mattina ad un programma, non commenterò nessuna partita anche perché sarò contemporaneamente impegnato con la fisioterapia, ma darò il mio avviso sui match del giorno. In ogni caso il dispiacere per l’assenza è tanto quindi se non mi avessero proposto questo ruolo, penso che sarei partito lontano per due settimane.

Queste esperienze possono essere un inizio della tua prossima carriera?
E’ difficile, penso sia ancora presto. In futuro voglio occuparmi di tennis ma non per forza a tempo pieno

Sei ancora in contatto con altri colleghi? Ti hanno incoraggiato in questi mesi?
Purtroppo no, o meglio ho ricevuto pochi messaggi… Ma questo è anche colpa del tennis, uno sport molto individualista.

Che ne pensate, nel tennis professionistico è davvero difficile farsi degli amici veri?!

Davide Zirone

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