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10/05/2011 16:02 CEST - INTERNAZIONALI BNL D'ITALIA

In clima Davis Starace si esalta

TENNIS - Ottima prestazione del 29enne di Cervinara, che supera Dolgopolov, n° 20 del mondo, con un duplice 6-3. Potito ha servito benissimo, non ha concesso neanche una palla break e si è trovato a meraviglia con il Centrale che lo sosteneva con cori e incitamenti, come se si stesse giocando Italia-Ucraina. "Mi sento bene - ha detto -, ho lavorato sul gioco di volo e ho buone sensazioni per la sfida con Troicki". Redazione

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Nello sport, l’atmosfera di una partita ricopre sempre un ruolo importante, a volte decisivo. Capita per esempio nel calcio che un giocatore si esalti quando sente la musichetta della Champions League, mentre un banale incontro pomeridiano di campionato non lo spinga a dare il meglio. Passando al tennis, se c’è un clima perfetto per Starace, è quello della Coppa Davis: il ventinovenne di Cervinara è perfettamente a suo agio quando gioca per la maglia azzurra, in un’arena infuocata, dove le classifiche non contano. La netta vittoria su Dolgopolov, 6-3 6-3 in poco più di un’ora, rientra in quest’ottica: nonostante non fosse pieno, il pubblico del Centrale ha sostenuto Potito con cori e incitamenti fin dalla prima palla; l’ucraino è apparso un po’ spaesato e non è riuscito a entrare in partita.

La prima svolta del match è arrivata sul 3-2. Dolgopolov gioca un brutto game, condito da errori gratuiti compreso un doppio fallo. Sul 15-40 prova un serve&volley, ma viene respinto con perdite da Starace che gli strappa la battuta. Potito al servizio è solidissimo. Tiene alte le percentuali e si apre sempre il campo per affondare con il diritto; all’ucraino dà fastidio in particolare la battuta in kick, che lo getta fuori dal campo senza possibilità di entrare nello scambio. Gli spettatori si fanno sentire e tra un "Daje Poto" e un "Se pò fa'", l’azzurro sul 5-3 chiude il set con due servizi vincenti consecutivi.

Il pubblico è veramente l’uomo in più: si distingue un gruppetto di sostenitori capeggiati da un signore con cappello tricolore e trombetta azzurra da stadio, che si esibisce tra un punto e l’altro proprio come in un match di Davis. Il secondo set sembra la continuazione del primo: Dolgopolov prova qualche variazione, usa spesso il rovescio in back e ogni tanto tira fuori dal cilindro qualche buon passante, ma non mette mai in difficoltà Starace sul suo servizio. E sul 2-2, l’ucraino va ancora in confusione perde la battuta a zero.

L’unico piccolo passaggio a vuoto Potito lo soffre quando va 0-30 nel game successivo, ma non paga dazio perché alla fine conquista il game. Da qui in poi l’unico sussulto lo regala il giudice di sedia Mohamed Lahyani, quando infrange il muro del suono urlando “Correction!” per una palla di Starace chiamata fuori e invece buona. Anche Lahyani riceve la sua parte di applausi, finché l’ultimo rovescio lungolinea di Dolgopolov finisce fuori e il 6-3 6-3 è servito.

C’era un solo precedente fra i due: sulla terra rossa di Costa do Sauipe si era imposto l’ucraino. Cos’è cambiato? "In quella partita lui giocava molto bene, mentre io ero sottotono – ha spiegato Starace in conferenza stampa –. Comunque lui è veramente imprevedibile, non so mai che palla mi potrà arrivare: alterna accelerazioni e palle lente senza mai dare ritmo. Stavolta ho sempre servito bene: ho messo a segno tanti vincenti regalando poco. Perché non gioco sempre così? Non sempre sono al meglio fisicamente: i viaggi e le trasferte spesso risultano faticosi. Adesso mi sento bene, ho picchi molto alti e ho lavorato sul gioco di volo: penso che si veda". Ora avrà Troicki: "Non ci siamo mai affrontati, sarà dura ma ho buone sensazioni".

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