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11/05/2011 20:34 CEST - INTERNAZIONALI BNL D'ITALIA

Lorenzi in paradiso per un set e mezzo

TENNIS - Il senese accarezza il sogno di un'impresa leggendaria, tiene duro fino al 7-6 4-3 poi finisce la benzina e perde gli ultimi game. Ma resta la soddisfazione per un match di cui si ricorderà per sempre. Per lunghi tratti, Nadal ha spaventato i suoi tifosi: troppi errori gratuiti che non potranno essere ripetuti nel prosieguo del torneo. Stefano Broccoli

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Rafael Nadal b. Paolo Lorenzi 6-7 6-4 6-0

Se c’è un tennista italiano che va elogiato quello è Paolo Lorenzi. Senese classe 81’, pur non dotato di un grande talento tennistico, è riuscito a costruirsi negli anni una classifica di tutto rispetto fino a giungere nella top 100 del ranking mondiale. Lorenzi ha raggiunto per la precisione la posizione numero 83 del ranking nel novembre del 2009, che gli ha consentito nell’anno successivo di entrare di diritto nel tabellone principale di diversi tornei tra cui l’Australian Open. Una classifica raggiunta con anni di sacrifici, barcamenandosi tra Challenger in ogni parte del mondo con passione, dedizione e coraggio. Un ragazzo intelligente che negli anni ha saputo sfruttare al massimo le sue potenzialità e raggiungere obiettivi forse insperati. Attualmente non è più nei primi 100 giocatori del mondo( è sceso alla 148°esima posizione nel ranking) ma ha ancora tanta voglia di giocare e di recente si è affacciato  nuovamente nel circuito maggiore giocando un gran torneo a Key Biscayne, battendo tra gli altri Ivan Ljubicic. A Roma non gli è stata concessa la wild card ma lui non ha fatto una piega; si è qualificato e ha sconfitto al primo turno Thomaz Bellucci che giusto pochi giorni fa aveva raggiunto la semifinale nel Masters 1000 di Madrid. E oggi il toscano ha avuto l’onore di giocare sul campo centrale contro il numero 1 del mondo e vincitore 5 volte di questo torneo, Rafael Nadal. Il compito era piuttosto improbo per l’azzurro ma la sua prestazione ha ripagato chi oggi era al Foro Italico a seguire il match.

Dall’inizio si intuisce subito che Nadal non è al meglio. Forse deve ancora smaltire le scorie della sconfitta più netta subita in carriera sulla terra battuta e anche le recenti dichiarazioni alla stampa lo testimoniano:” Il numero 1 del Ranking non è in pericolo; E’ finito”. Ma Lorenzi è entrato in campo nella maniera giusta, convinto di poter fare partita. Un conto è sapere la tattica giusta da adoperare, un altro è riuscirci. Un buon ritmo da fondo campo, tanti serve & volley giocati con successo e una tenuta mentale notevole per l’azzurro che sembra non soffrire l’importanza del match e del palcoscenico. Tutto il centrale o quasi è con lui,dagli spalti  è un susseguirsi di “Forza Paolo”. Nadal ovviamente ci metto molto del suo: il suo diritto è disastroso o quasi, in un game regala il break commettendo in tutto 4 errori consecutivi. Roba da non credere. Il senese è però fenomenale lo stesso a tenere questo ritmo e quest intensità di gioco e si issa fino al tiebreak, al termine di un parziale in cui ha giocato complessivamente meglio, tenendo con più agio dell’avversario i propri turni di servizio. L’insicurezza di Nadal si palesa ancora nel tiebreak: subisce immediatamente il mini break con un grave errore su un diritto in avanzamento. L’azzurro lotta e fa quel che può: i punti persi sono quasi sempre per manifesta superiorità dell’avversario. Nadal riesce a recuperare il minibreak e a guadagnarsene uno, portandosi sul 5-3. Ma il diritto continua a non sostenerlo e, con un altro errore grave, rimette in corsa l’avversario. Davvero straordinario qui l’azzurro che trova, prima un ace esterno, e poi beneficia di due errori nadaliani al termine di una strenua difesa e chiude per 7 punti a 5. Un tie break vinto in questo modo, dopo un set che ha superato abbondantemente l’ora di gioco, è davvero un premio alla carriera.

  

Nadal è in difficoltà ma non in disarmo totale ed è pur sempre il numero 1 del mondo. L’attesa reazione del maiorchino arriva, almeno dal punto di vista nervoso: break ottenuto in apertura di secondo parziale e gioco successivo  vinto a zero. Ma Nadal  non è ancora centrato con i fondamentali e deve fare i conti con un Lorenzi che ci crede e vuole dare tutto per giocarsela fino alla fine. La strategia dell’azzurro è sempre quella: spezzare il ritmo a Nadal venendo a rete, cercando di non perdere troppo campo nel palleggio. Nadal di contro non riesce a far gioco più di tanto: in alcuni frangenti si limita a tenere profondo lo scambio. Si vede che non ha sicurezza nei colpi e raramente prende l’iniziativa come fa di solito. Il toscano rimane aggrappato ai propri turni di servizio in attesa di un nuovo calo di Nadal: l’iberico 3-2 avanti, commette altri due errori di diritto e sbaglia un passante di rovescio dopo una bella accelerazione di rovescio dell’azzurro. Il contro break è ottenuto, Lorenzi è di nuovo pienamente nel set. Arrivato a questo punto, l’azzurro comincia forse ad accarezzare il sogno di poter vincere il match. Il game successivo è lo snodo cruciale dell’intero incontro: Lorenzi riesce a portarlo a casa ma con immane fatica. Tante palle break annullate allo spagnolo, anche con delle soluzioni di volo al limite.

 

Il dispendio di energie a cui lo costringe Nadal in questo finale di set è però troppo alto: l’azzurro ha ancora la possibilità di rimanere agganciato al set, ma subisce il break sul 4 pari, al termine di un punto in cui si era aperto bene il campo con il rovescio e non è riuscito a chiudere. Ancora un ultimo sussulto nel game successivo, con Lorenzi che ha una palla break per riportarsi in parità: qui però è bravo Nadal che la annulla con servizio e dritto e porta a casa il parziale per 6-4. Uno dei set più sofferti mai vinti dal maiorchino su terra battuta. Lorenzi fin qui è stato davvero incredibile ma il suo sogno è al capolinea: Nadal, si tranquillizza con la vittoria del set e riesce ad elevare il suo livello di gioco, mentre l’azzurro ha dato quello che aveva e forse anche di più. Il break iniziale nel terzo set, è preludio a una rapida serie di giochi consecutivi dello spagnolo. Serie che lo porta a concludere il set per 6-0 dopo mezz’ora circa (in tutto saranno 9 giochi consecutivi per lui dal 3-4 del secondo set). Il match si conclude dunque dopo due ore e 37 minuti di tennis. Tanto è dovuto stare in campo Nadal per avere la meglio del nostro degno rappresentante. Nadal , si è detto, era oggi lontano anni luce dai suoi standard abituali ma molti, moltissimi meriti vanno riconosciuti al senese. Che ci ha creduto fino a quando aveva energie in corpo giocando un match ambizioso, coraggioso. Una partita di cui avrà in ogni caso un bellissimo ricordo, consapevole di aver fatto il possibile per poterla vincere. Nadal decisamente male. Da campione è uscito alla distanza ma questo non è il suo tennis. Con questo livello di gioco non soltanto è nettamente sfavorito contro Djokovic ma rischia anche di uscire prima della finale.

"E' stato tutto perfetto, il pomeriggio più bello della mia vita fino al 4-4 30 pari" ha detto Lorenzi in conferenza stampa. "Avevo preparato il match per essere aggressivo, giocare corto, venire avanti, giocare centrale per non permettergli di aprire gli angoli, un po' come ho fatto con Bellucci. Ma a un certo punto quasi non credevo di essere davvero un set sopra contro Nadal. Ero felice, tutto quello che avevo programmato di fare riusciva bene".

Poi, però, è arrivato un errore che, alla lunga, gli è costato la partita. "Ho visto che la palla stava uscendo, poi ho sentito come una folata di vento, l'ho visto un po' fuori dal campo e ho deciso di giocare comunque la volée di rovescio: è stata la decisione di un secondo, ma ho fatto scendere troppo la palla e sul colpo successivo ha fatto il punto".

"Nel secondo set" ha aggiunto Lorenzi, "Nadal mi è sembrato più grintoso, più presente, con i com'on e i vamos. Ed è un segnale della grande professionalità di un campione che comunque ha dato il massimo, anche non giocando al meglio, contro il numero 148 del mondo".

"La cosa più bella che mi porterò dietro" ha concluso, "a parte quella volée, è il pubblico del Foro. Girarmi, vedere il Centrale pieno che scandiva il mio nome è stato eccezionale". E quel "Paolo, Paolo" Rino Tommasi l'ha paragonato all'"Adriano, Adriano" che saliva negli anni d'oro dei successi di Panatta.

Nadal non cerca scuse, non usa mezze parole, invece: "Oggi ho giocato davvero male. Troppo piano, troppo corto, ho perso un break e il tiebreak, e anche nel secondo lui continuava ad attaccare e io continuavo a giocare male. Sono comunque soddisfatto di aver vinto, e penso che in fondo vincere così mi possa essere d'aiuto". Le condizioni tra Madrid e Roma, infatti, ha aggiunto, "sono molto diverse. Io arrivo dalla finale persa a Madrid, mi serve un po' di tempo per riabituarmi alle nuove condizioni, di terra e di palline".

Non ha troppi rimpianti, il maiorchino. "Io cerco di guardare avanti, alla prossima partita. So che dovrò essere più veloce e più aggressivo, perché a volte la differenza tra giocare bene e giocare male sta nelle piccole cose".

Curioso il siparietto in sala stampa con Ubaldo che mostra una vecchia maglietta della prima finale vinta da Rafa su Coria. "E' stata una bella finale" commenta Rafa, "ma quella del 2006 contro Federer è stata speciale".

Stefano Broccoli

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