18/05/2011 15:41 CEST - NOTIZIE SMASH!

L’inno ufficiale di Djokovic!

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RICOMINCIAMO!! – Bene bene, ripartiamo di slancio, celebrando il nuovo spauracchio del tennis mondiale: Novak Djokovic! Facciamo così: aprite in un’altra finestra il video dedicato al dominatore di questa prima parte di stagione (ha battuto persino Federéra i Nadala) e al grido di On je Nole (“Lui è Nole”) leggetevi il resto dell’articolo con questo sconvolgente motivetto come sfondo musicale. Ok?

TUTTO D’UN FIATO – Subito un po’ di numeri per sintetizzare lo strepitoso 2011 del serbo: chi ha vinto più Masters 1000 in una singola stagione? Sì, lui, al pari di Federer (2005 e 2006) e Nadal (2005). Chi aveva battuto 4 volte di fila in finale Rafael Nadal? Nessuno prima d’ora. Chi ha battuto più di una volta lo spagnolo sulla terra rossa? Solo Nole, Roger e Gaston Gaudio (tre volte!). Quante volte era successo che due giocatori disputassero quattro finali Masters 1000 nello stesso anno? Mai!

ORIUNDO SUBITO – Il serbo, tra l’altro, era arrivato decisamente carico a Roma, tanto da avventurarsi, al suo arrivo, in un messaggio twitter tutto in italiano… o quasi: “Buona serra Italia!Bienvenuti a Roma. Sono stato a Fiorello Show con mio fratello. Era fanstastico!!”

12 SLAM A 1 – Passiamo al tennis in gonnella: cosa c’è di più assurdo dell’attuale ranking femminile? Il ranking femminile di doppio: Flavia Pennetta, attuale n. 1, ha appena superato, nel conteggio delle settimane passate al vertice della classifica… le sorelle Williams!

QUELLI CHE ASPETTANO… SERENA – In ogni caso, John McEnroe crede ad un ritorno in grande stile di Serena Williams: “Credo che per la prima volta le stia mancando il tennis. Ha capito che non ha ancora molti anni di carriera davanti, perciò la immagino fare un ultimo potente sforzo alla maniera di Agassi. Se qualcuno può fare ciò, questa è Serena". Che per inciso, dopo averci deliziato con la tutina big-babol in allenamento, si è esibita con la consueta – ehm – eleganza in una serata di beneficenza al Metropolitan Museum of Art di New York. (Alla stessa cerimonia, tra l’altro, era presente la signora Roddick, a cui forse il rosa dona un pizzico di più.) (Sì, ogni scusa è buona per mettere una sua foto.)

SIRENA – E non contenta, ecco la foto 'hot' che Serenona ha usato su twitter accanto al suo nome. Ma solo per pochi minuti, giusto il tempo di ‘creare la notizia’ e far sì che noi fossimo ancora qui a par-lare di lei. Ma per oggi può decisamente bastare così.

ACCONTENTARSI – Horacio Zeballos, via twitter, subito dopo aver vinto il torneo di doppio a Monaco in coppia con il nostro Simone Bolelli: “Olè, campioni di doppio! Che trionfo! Ma… al vincitore del singolare gli danno una BMW nuova di zecca, e a quelli di doppio? Almeno uno specchietto retrovisore, pòr favor!!”

DALLA RUSSIA CON AMORE – A proposito, Nikolay: donne e motori, sì, ma fino a un certo punto…

EREDITA’ PESANTE - Passiamo ai tristi annunci. È morto in aprile all’età di 89 anni il signor Arthur Julius Marx, figlio del comico Groucho e nipote di tutti gli altri, nonché finalista del Master di Cincinnati del 1940, sconfitto in cinque set dal grande Bobby Riggs e vincitore della Davis juniores in coppia con Jack Kramer. Ma tutto questo non bastò, a quanto pare, al povero Arthur ad uscire dall’ingombrante ombra di suo padre: “Non è il massimo – dichiarò in un’intervista – quando anche se vinci un torneo, i giornali scrivono ‘Il figlio di Groucho batte Jack Kramer’ ”.

GIUDA BALLERINO! – Visto che ci siamo: forse-non-tutti-sanno-che i famosi baffi di Groucho erano finti. Dipinti in faccia. Ve ne eravate già accorti? Ok. Però questa non la sapevate: una signora si presenta come concorrente in un quiz presentato dall’attore americano negli anni ‘50, lui le chiede quanti figli abbia, e lei: “Dieci!” “Come mai così tanti?” “Perché amo mio marito!” “Anch’io amo il mio sigaro, ma lo tolgo di bocca una volta ogni tanto!”

IN TUFFO - Ricomponiamoci. Partita di beneficienza tra il primo ministro britannico David Cameron e l’ex n.1 Boris Becker. Indovinate chi ha esibito le migliori acrobazie? Sbagliato.

PER LA PRECISIONE - Pare che la battuta del sigaro sia una leggenda metropolitana, un po’ come la nostra signora Longari.

QUASI FAMOSI - Curioso episodio per Caroline Wozniacki durante il torneo di Madrid: “Il tizio della sicurezza davanti agli spogliatoi mi ha chiesto: ‘Posso vedere le sue credenziali?’, io gli faccio ‘Sicuro! Il pass è nel mio borsone’,e lui mi fa ‘Stavo scherzando, lo so bene chi sei’. Entro negli spogliatoi e sento che dice ai suoi amici: ‘Era la Dementieva!’… hahaha!!”

FIRE PLAY - Lunedì 2 maggio dei soldati americani hanno ucciso Osama bin Laden. Il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha detto di aver autorizzato l’operazione una settimana prima. Cioè lunedì 25 aprile, giusto? No, dico, lunedì 25 aprile lui stava facendo QUESTO. Partita di pasquetta coi bambini, ragazzi. Poi che fai, torni dentro, bicchiere d’aranciata, una telefonata a Islamabad, uccidete Tizio e Caio, e poi di nuovo fuori a giocare. Giustizia è fatta, no?

FUTURISTICO - Ecco a voi il progetto del

‘Jimmy Connors World of Tennis Stadium’

, accademia in procinto di costruzione ad Abu Dhabi. Decisamente affascinante l’aspetto architettonico, ispirato alla (de)struttura di una pallina da tennis. Prepariamoci ad un esodo di coach al profumo di moneta, destinazione Emirati.

ECLETTICO - L'ex top-ten Paradorn Srichapan, già idolo del cinema d’azione thailandese, sta per candidarsi al Parlamento del suo Stato per ‘mettere a disposizione del Paese la sua esperienza nel campo sportivo internazionale’.

TRA CAMPIONI… - Tornando per un attimo a Djokovic e ai suoi cinguettii, il suo attaccamento al nostro Paese è testimoniato anche da un’insospettata passione rossonera: “Siiiiiiiiiiiiiiiiiiii GRANDE MILAN!!! SIAMO CAMPIONI di ITALIA! Forzaaaaaaaa” (Scommettiamo che il serbo ha appena perso la simpatia di una buona metà dei suoi sostenitori italiani! A parte gli scherzi, la conosciamo noi una cosa che unisce tutti i cuori calcistici d’Italia, e ve la proponiamo… in carne e ossa!)

TWEET DELLA SETTIMANA – “La parte migliore di questo tweet è che nel momento in cui finisci di leggerlo, ti rendi conto che non significa assolutamente niente.” (Janko Tipsarevic)

A TESTA IN GIU’ - Nel caso vi fosse sfuggita, non era affatto male l’esibizione di presentazione dello scorso torneo di Madrid: il tennis come non l’avete mai
v
i
s
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NIENTE SCHERZI - Va bene la serietà professionale, ma a quanto pare la carriera di Max Mirnyi dev’essere stata qualcosa di tremendo. All’innocente domanda di un giornalista su quale fosse il suo ricordo più divertente legato al mondo del tennis, il bielorusso ha risposto gelido: “Il tennis non è una cosa da ridere. L’ho sempre preso molto seriamente. E ho sempre voluto vincere ogni incontro”. Non si hanno più notizie dell’intervistatore, le ricerche si concentrano nella fredda steppa innevata.

PERPLESSO - La grande novità che ci hanno regalato Madrid e Roma? L’espressione di Nadal, quella di chi non conosce (ancora) la soluzione del problema.

TROFEO - A proposito, vi eravate chiesti che cavolo rappresentasse il trofeo vinto da Djokovic a Madrid? Non è una macchina da tortura medievale, né una spada laser, ma una serie di piccole racchette impilate una sull’altra, su ciuascuna delle quali è riportato il nome di un grande campione dle passato. E sulla pallina in cima al manufatto, ecco il nome dell’organizzatore del torneo, quel gran simpaticone di Ion Tiriac.

PRIMA VOLTA - Prima del ritorno di Mardy Fish al n.10, quella appena trascorsa era stata la prima settimana nella storia in cui nessun americano figurasse nella top 10 maschile o femminile. Non sembra farsene un grande problema Andy Roddick: “Se confronti le varie nazioni, noi siamo ancora piuttosto in alto rispetto alle altre. Non c’è una crisi così grande nel tennis americano, ad esempio, di quanta ce ne sia in quello italiano. Siamo vittime del nostro stesso successo avuto nel corso degli anni”.

FOTOFINISH - Jo Wilfried Tsongay, grande Paolo Lorenzo!, l’umile anellino della Mirza, quella non è la mia anca! e… altro che Royal Wedding! Alla prossima!
 

Marco Sicolo