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24/05/2011 11:56 CEST - Roland Garros

Tutti gli italiani minuto per minuto

TENNIS - La Errani vince un match incredibile contro l'americana Christina Mchale, in cui era sotto 5-0 al terzo! La Vinci si aggiundica il derby con la Brianti. Bolelli sconfigge Dancevic in quattro set. Bruttissima sconfitta di Starace contro il qualificato Falla. In continuo aggiornamento: cronaca delle partite, curiosità e dichiarazioni. Da Parigi, Scanagatta, Flavi, Giorni e Zirone

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Vinci b Brianti 63 36 63


Brava Roberta Vinci che sconfigge al terzo set Alberta Brianti (63 36 63 il punteggio finale) ed accede al secondo turno, per la seconda volta in carriera dopo lo scorso anno, dello Slam Parigino. La Vinci è apparsa in buonissima forma ed ha completamente recuperato (come ci ha confermato in sala interviste) dal piccolo infortunio di Roma che l’aveva costretta a lasciare il campo in lacrime contro la sua amica e compagna di doppio Sara Errani (mentre la Brianti la rispetta molto come persona e come giocatrice). I precedenti erano molto favorevoli alla Vinci che conduceva 4 a 1 ma con l’unica partita vinta sulla terra che risaliva nientemeno che al 2003.
Mentre la maggior parte dei colleghi italiani era seduto sulle tribune del campo centrale ad assistere all’incontro della campionessa in carica, noi ci siamo avviati sul campo numero 8, quello di mezzo, nel viale alberato che collega il campo centrale al Suzane Lenglen, per assistere alla “battaglia dei rovesci”. Una sfida assolutamente da non perdere per gli amanti, come noi, del tennis di una volta, fatto di tocchi e continui cambi di ritmo sempre più in contro tendenza rispetto alle picchiatrici attuali. La partita va in scena davanti ad un attento pubblico, a maggioranza italiano, e con qualche sparuto spagnolo che tifa per la giocatrice pugliese. Nelle tribunette, s'incontra subito capitan Barazzutti intento a scrutare le due giocatrici compagne di Fed Cup nell’ultima uscita, ed appare uno striscione con la scritta ironica "siamo tutti ubrianti". Nel primo set la testa di serie numero 30 e che in classifica praticamente doppia la sua avversaria (32 a 64) scappa via sul 5 a 2 e poi chiude sul 6 a 3. Nel secondo il risultato si ribalta con la giocatrice parmense che si fa più incisiva soprattutto di dritto e di slancio si porta sul 2 a zero poi qui all’improvviso la partita cambia. “Effettivamente fino al quel momento ero stata troppo passiva – ci spiega la sempre molto gentile e disponibile Roberta in sala interviste - allora ho deciso di aumentare il ritmo soprattutto di dritto e mi è andata bene. Lei gioca bene soprattutto in attacco mentre sulla difensiva fatica un po’ di più. Sono molto contenta anche se un po’ stanca mentalmente, era una partita che volevo vincere ad ogni costo ed alla fine ci sono riuscita, seppur non giocando un gran tennis e soprattutto al servizio sono stata alquanto deficitaria”. Sul 3 a 2, il tifoso cinese seduto accanto a noi si addormenta dondolato dal piacevole sole che oggi invade i Bois de Boulogne, proprio mentre il morale della Brianti scende vistosamente, nonostante i continui "vai tina" provenienti dal suo angolo. La Vinci, allenata in Sicilia da Francesco Tinà vincitrice a Barcellona pochi mesi fa, si fa sempre più precisa e grazie a d un doppio fallo dell’avversaria si porta sul 4 a 2 ma si fa ribrekkare e siamo 4 a 3. Sul 5 a 3 con un bellissimo rovescio in beck lungo linea si procura il primo match point, le basta questo per vincere la partita grazie all’errore di dritto della Brianti; (Alberta in sala interviste poi dirà di essere stata troppo discontinua e di aver perso una grande occasione per accedere per la prima volta al secondo turno di Parigi). Ora per la Vinci un secondo turno tutt’altro che impossibile con la vincente tra la francese Iryna Bremond numero 139 del mondo o la russa Rodina numero 82, di meglio certo non si può volere dalla vita. Vai Franci dal magico rovescio continua cosi.

(Daniele Flavi)
 

 

LE STATISTICHE DEL MATCH

Errani b Mchale 67 62 97

Grande impresa della bolognese che ha saputo ribaltare lo 0-5 del terzo set contro la diciannovenne Christina Mchale. La partita ha aperto il programma del campo 14, pochi spettatori sugli spalti, la maggior parte italiani che non hanno fatto mancare i propri incitamenti alla bolognese e, visto quanto è successo, ne ha avuto bisogno a più riprese. La Errani parte bene e dopo soli tre giochi prende il primo break all’avversaria. Fino al 4-1, Sara gioca con diligenza, e si limita a controllare in campo la Mchale. Ogni tanto varia con smorzate e pallonetti che mettono l’americana abbastanza a disagio. Poi, complce qualche errore di troppo, Sara perde un pò di concentrazione e l’avversaria acqusita fiducia strappando il servizio dell’italiana per due volte. Nel tie-break Sara parte male andando rapidamente sotto 2-6, e al terzo set point viene punita dall’americana. Nel secondo set la Errani è parsa molto più determinata ritrovando il gioco semplice dell’inizio della partita, conquista il primo break al primo gioco e non lascia giocare l’avversaria, ribettendo ogni colpo : 6-2 meritato in 44 minuti. Il terzo set è incredibile : la Mchale ha un problema alla gamba ed è costretta a farla fasciare, sotto gli occhi attenti di José Higueras e dei coach della USTA, la Errani però parte malissimo e dopo 30 minuti circa è già sotto 5-0. Quando la partita sembra ormai decisa però, la Mchale non riesce a chiudere così da favorire la Errani, che approfitta degli svarioni dell’avversaria che manda quasi sempre il diritto largo, scavalcandola fino al 6-5. Invano la Mchale prova a riportarsi in partita perchè Sara è brava a sfruttare il momento e chiudere l’ultimo set,  9-7 in poco più di un’ora. Adesso se la vedrà con Daniela Hantuchova, con sui è sotto 3-1 nei precedenti. (Davide Zirone)



Falla b Starace 76 61 61

Se si fosse trattato di un match di boxe, sarebbe stato un k.o. tecnico. Potito Starace è crollato sotto i colpi del colombiano Alejandro Falla (7-6 6-1 6-1), che si sta rivelando un ammazza-italiani: durante le qualificazioni al turno decisivo aveva già fatto fuori Alessio Di Mauro e ora si è ripetuto. E pensare che il primo set, molto lottato, faceva presagire una partita equilibrata. Nel tiebreak Starace si è portato avanti di un minibreak, poi improvvisamente si è spenta la luce: Falla si è aggiudicato il “jeu decisif”, come lo chiamano qui, per sette punti a due e da quel momento in campo c’è stato solo lui.

Abbiamo seguito la partita a bordocampo, vicino al rumoroso clan colombiano che a ogni punto incoraggia il proprio giocatore al ritmo di “Vamos Alejo!”. Effettivamente c’è di che esaltarsi: dall’inizio del secondo set, Falla non sbaglia più un colpo: tiene sempre in mano il pallino del gioco e costringe Potito a fare il tergicristallo, punendolo poi regolarmente in particolare con il dritto. Le rotazioni mancine danno molto fastidio al ventinovenne di Cervinara, che non riesce più a rialzarsi. Sotto gli occhi di Corrado Barazzutti, Starace ogni tanto prova qualche variazione, ma le sue numerose palle corte non vanno mai a buon fine. Seduto nelle prime file, Corrado Tschabuschnig (manager di Potito) scuote la testa: “Non mi aspettavo così tante difficoltà. A Roma aveva fatto bene, ma le condizioni erano molto diverse”.

In un lampo Falla si aggiudica il secondo set 6-1. Nel primo game della terza frazione, il campano con orgoglio si procura due palle break, ma non riesce a sfruttarle e da quel momento va in caduta libera. A Falla riesce tutto, come nei primi due set del primo turno di Wimbledon dell’anno scorso quando spaventò Federer. Pallonetti, dropshot, dritti sulla riga: il colombiano sfoggia tutto il suo repertorio. Oronzo e Conchita Pennetta, i genitori di Flavia, fanno il loro ingresso in tribuna quando ormai mancano pochi game. Dopo il matchpoint, il clan colombiano esulta a più non posso, mentre Potito esce malinconicamente a testa bassa.

Lui giocava meglio – è il laconico commento dell’azzurro –, copriva bene il campo, le sue rotazioni mancine mi mettevano in difficoltà; ha spinto sempre bene mettendo a segno anche un sacco di vincenti. Io purtroppo non ero tonico come al solito, facevo fatica a fare il punto e la mia testa non era completamente sul campo”. (Alberto Giorni)
 

LE STATISTICHE DEL MATCH

 Bolelli b Dancevic 61 63 67 62

Non è ai livelli di tre anni fa, quando sembrava l’astro nascente del tennis azzurro e sconfisse qui al Roland Garros un futuro campione come Juan Martin Del Potro. Ma Simone Bolelli è partito con il piede giusto. La vittoria 6-1 6-3 6-7 6-2 contro il canadese Frank Dancevic, n° 174 del mondo, è una bella iniezione di fiducia per il bolognese, che non superava un turno in uno Slam da due anni, quando a Wimbledon 2009 superò “cavallo pazzo” Koellerer, poi si ritirò per un problema fisico prima di affrontare Tsonga.

Bolelli aveva perso nell’ultimo turno delle qualificazioni dal croato Veic, poi è riuscito a entrare in tabellone come lucky loser: una fortuna che per il momento ha dimostrato di meritare, anche se al secondo turno l’ostacolo sarà molto alto. Con tutta probabilità se la vedrà con Andy Murray (che dovrebbe battere il francese Prodon): lo scozzese ha fatto grandi progressi sulla terra battuta (vedi il match lottatissimo con Djokovic a Roma), ma Bolelli non ha niente da perdere e a cuor leggero può metterlo in difficoltà.

Il bolognese (con una maglia che presenta maniche tricolori e una striscia azzurro-Italia) è partito subito forte: per due set lo ha dominato grazie all’uno-due servizio-dritto senza mai consentirgli di entrare negli scambi: il 6-1 6-3 è arrivato piuttosto facilmente. Il dritto è il colpo con il quale è tornato finalmente a far male: ci sta lavorando molto con il suo coach Renzo Furlan e i risultati si vedono: a differenza di un po’ di tempo fa, Simone ha ripreso a giocarlo con grande scioltezza. Nel suo angolo, il preparatore Marco Panichi lo incoraggia costantemente, mentre Furlan è più silenzioso.

Il terzo set è più equilibrato: Dancevic ritrova il servizio e Simone fa più fatica a rispondere: nonostante questo, si procura tre palle break (che non riesce a sfruttare) e arriva al tiebreak, dove il servizio del canadese fa la differenza: un ace di seconda gli dà il set per sette punti a cinque. Bolelli però non si demoralizza, torna a macinare gioco da fondocampo, strappa subito la battuta all’avversario e chiude alla grande 6-2, per la gioia di una tifosa speciale: la bellissima moglie Ximena che sugli spalti si spella le mani.

La sala interviste è piena di inglesi: Bolelli sarà con tutta probabilità l’avversario di Andy Murray. Il giornalista della BBC gli fa un’intervista video ma prima lo avverte: “Andrà in onda solo se Murray batterà Prodon!”. Simone appare sicuro di sé: “Andy l’ho incontrato due volte a Madrid: in particolare ricordo la sfida di due anni fa, quando ho perso il tiebreak del primo set 11-9 dopo aver avuto alcuni setpoint. La terra non è certo la sua superficie preferita, ma agli Internazionali d’Italia ha giocato un ottimo torneo. Comunque sono fiducioso”.

Di solito Simone fa fatica a vincere le partite dove parte favorito: “Il match con Dancevic era importante sotto questo aspetto e ho superato la prova. Anche a livello mentale sono più tranquillo: da un po’ di tempo mi segue Livio Sgarbi come mental trainer. Mi sento meglio, non mi pongo un obiettivo per quanto riguarda la classifica, ma conto di risalire al più presto”.  (Alberto Giorni)
 

 

 

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