ITALIANO ENGLISH
HOMEPAGE > > Oggi gli italiani minuto per minuto

24/05/2011 17:55 CEST - Roland Garros

Oggi gli italiani minuto per minuto

TENNIS - Salutano Parigi tutti e tre gli italiani impegnati oggi: Corrina Dentoni perde con la spagnola Medina Guarrigues 7-5 7-5, Romina Oprandi battuta dalla russa Makarova 6-4 3-6 6-0, Filippo Volandri cede ad Arnaud Clément 6-3 1-6 7-6 6-4 dopo essere stato in vantaggio 4-0 nel terzo. da Parigi, Scanagatta, Flavi, Giorni e Zirone

| | condividi
volandri6
volandri6

A.Clement b. F.Volandri 6-3 1-6 7-6 6-4

Una sconfitta che fa male, soprattutto per il modo in cui è arrivata. Sul punteggio di un set pari, Filippo Volandri era in vantaggio 4-0 al terzo con Arnaud Clement, ma ha finito per perdere la terza frazione 11-9 al tiebreak (dopo aver mancato tre setpoint) e il match 6-3 1-6 7-6(9) 6-4. Un vero peccato, perché il livornese aveva in mano il match e a lungo era riuscito a non far entrare in partita il pubblico del campo numero due, rivelatosi poi caldissimo. In quel maledetto tiebreak, Filippo può rammaricarsi in particolare per il setpoint mancato sul 9-8: aveva un calcio di rigore in movimento con Clement indifeso a rete, ma gli ha tirato addosso, consentendo al francese un pallonetto difensivo con il quale poi ha portato a casa il punto.

Eppure, dopo aver perso il primo set, Volandri era in pieno controllo del match. Clement cerca di essere aggressivo e di prendersi spesso i punti a rete, ma Filippo lo infila con precisi passanti. In particolare l’azzurro appare molto centrato con il rovescio: su questa diagonale guadagna un gran numero di punti. Anche con il lungolinea Filippo fa sempre male, e il 6-1 arriva in un lampo. Clement, curiosamente vestito con una maglietta Lacoste con risvolti verdi, bianchi e rossi, all’inizio del terzo set si mette anche una bandana rossa da pirata, ma la musica non cambia. Non riesce più a tenere un servizio e Volandri va sul 4-0 (nove game consecutivi per lui).

Basta un attimo, però, e tutto cambia. La svolta psicologica arriva quando Volandri serve sul 4-1 30-40. Un dritto di Clement nei pressi della riga sembra buono, Filippo fa scendere l’arbitro Carlos Bernardes che indica la palla fuori. Il francese non ci sta, protesta diversi minuti e accende il pubblico, che da quel momento diventa un fattore. Alla fine il francese conquista lo stesso il break e cambia marcia, vincendo cinque giochi di fila. Sotto 5-4, Volandri salva un setpoint e si rifugia in un tiebreak dalle mille emozioni.

Avanti sei punti a quattro, Filippo non trasforma due setpoint: prima Clement spolvera la riga, poi lui mette fuori un dritto. Il livornese è bravo ad annullare due setpoint sul 6-7 (con un rovescio lungolinea) e sul 7-8 (errore gratuito di Clement). Avanti 9-8, Filippo spreca tutto come già raccontato e una sua volée in corridoio sul 9-10 consegna al francese il set. Nel quarto l’azzurro recupera da 1-3 a 3-3, poi sul 4-4 perde il servizio a causa di una volée fortunata dell’avversario, che chiude 6-4 per il tripudio del pubblico.

“Ho perso il terzo in maniera allucinante – spiega Filippo –, con tutte quelle occasioni… Nel secondo e fino al 4-0 del terzo ho giocato molto bene, peccato perche non mi è girata bene. Clement ha fatto una sceneggiata sul quel punto contestato quando ero avanti 4-1 nel terzo, ma non avrei mai dovuto perdere poi il servizio sul 4-3, a favore di vento. E’ colpa mia, al tiebreak non avrei neanche dovuto arrivarci. Non mi aspettavo che Clement fosse ancora così competitivo”.

Sapevo che su quel setpoint nel tiebreak mi avrebbe tirato addosso – dichiara Clement –, ho avuto un buon riflesso e mi sono salvato. Lui non serve molto bene, perciò sono sempre stato aggressivo in risposta e alla fine ho avuto ragione. E’ il mio Roland Garros numero 14, ma Gasquet a 24 anni ne ha già giocati 9, forse è più sorprendente il suo record”.

Alberto Giorni

 

A.Medina Garrigues b. C.Dentoni 7-5 7-5.

Che sport crudele il tennis dove un semplice punto può cambiare la storia di un game, di un set, di una partita e può indirizzare una carriera verso nuovi ed inaspettati scenari. Quante cose saranno passate nella testa della giovane Corinna Dentoni quando con un bel servizio centrale la spagnola Medina Garrigues le ha annullato il set point sul 5 a 4 (eravamo ancora nel primo set ma la nostra portacolori stava giocando fino a quel momento veramente bene) per poi andare a vincere con un duplice 75.

Si perché la bella 21 enne Corinna (non lasciatevi ingannare dal nome) italianissima proveniente da Marina di Carrara che per molti anni si è allenata a Milano con Laura Golarsa ed ora a Roma al Villa Pamphili del presidente tutto fare Max Giusti, oggi ha avuto forse l’occasione più importante della vita (come ci ha confermato anche il suo allenatore Stefano Parini a fine partita) per passare per la prima volta un turno in un torneo dello slam (sempre qui a Parigi nel 2009 dopo aver superato le quali si fermò al cospetto della Szavay e si fece conoscere al grande pubblico). Con i 100 punti che avrebbe guadagno più i 60 delle quali avrebbe fatto un gran salto verso il tennis che conta per uscire dall’anonimato della 150esima posizione del ranking ed avvicinarsi cosi alla soglia dei primi 100 che vuol dire entrare nei tabelloni dei 4 tornei dello Slam e quindi un bel ritorno anche dal punto di vista economico.

Non c’è riuscita, rimane il gran rammarico per aver perso una grande occasione ma le resta il ricordo di aver giocato alla pari con una giocatrice che la precede in classifica di ben 100 posizioni (la spagnola ora è numero 46 ma solo nel 2009 era numero 16) e la consapevolezza di essere sulla strada giusta per spiccare finalmente il volo, dopo troppi anni nel passato nel circuito minore e poi sappiamo che dalle nostre parti si “matura” tardi.

LA PARTITA

Il campo numero 4 de le Stade del Roland Garros ha le tribune da entrambe le parti e si trova proprio sotto al campo numero 1 e quest’oggi era pieno all’inverosimile con la maggior parte dei tifosi spagnoli che tifavano per Anabel, ma con alcuni rumorosi rappresentati azzurri. Noi abbiamo assistito alla partita dalla tribunetta stampa (l’unico albero nelle vicinanze proprio qui proiettava la sua ombra e mentre ad un metro di distanza le signore francesi si proteggevano dal sole con la crema da noi faceva un certo freddo) in compagnia dell’allenatore Stefano Parini e di capitan Barazzutti (solo il primo set) e c’è stato facile capire che tipo di rapporto simbiotico ci sia tra il suo coach e Corinna, tanto che lo cerca con lo sguardo dopo ogni punto. Fino al 4 a 2 prima, al 5 a 3 poi è stata Corinna ad entrare con i piedi nel campo ed a “menare le danze” poi le è venuto il classico braccino e mentre il suo allenatore le continuava a dire di spingere con le gambe lei è andata via, via, indietreggiando.

“In quel momento mi è mancata la giusta esperienza – ha poi spiegato in sala interviste con le infradito bianche che mettevano in risalto le unghie dei piedi blu – per cercare di continuare a fare il mio gioco ed invece mi sono irrigidita e non sono riuscita più a spingere. Nel secondo invece ho fatto il contrario e sul 3 a 5 mi sono detta dai il massimo tanto oramai non hai più niente da perdere”.

Perso il primo set, la spagnola che pian piano sta cercando di tornare su buoni livelli (la scorsa settimana ha fatto semi ad Strasburgo), dopo un periodo un po’ confuso dal punto di vista familiare, ha iniziato a tessere la sua tela con rovesci incrociati e dritti a far male e si è portata sul 4 a 2 e poi sul 5 a 3, ma quando oramai le cose sembravano volgere al peggio (nel frattempo i posti accanto a noi si erano riempiti di rumorosi giornalisti olandesi perché pensavo che da li a poco sarebbe sceso in campo il loro Haase) Corinna ha ripreso in mano il gioco e si è portata sul 5 pari, ma di nuovo si è persa sul più bello con due brutti games. “In quei momenti mi manca ancora la giusta esperienza. Sono consapevole che per farla ho bisogno di vincere molte più partite, magari scendendo anche di livello. Il salto di qualità lo debbo fare a livello mentale (la stessa identica cosa affermata da Parini), non sento ancora il peso di dover essere tra le eredi della Pennetta e della Schiavone ma debbo continuare ad impegnarmi”.

Daniele Flavi (AGL)
 

 


 Ecco alcune foto della partita scattate da Davide Zirone:

Image Hosted by ImageShack.us Image Hosted by ImageShack.us Image Hosted by ImageShack.us Image Hosted by ImageShack.us Image Hosted by ImageShack.us Image Hosted by ImageShack.us Image Hosted by ImageShack.us

 

 

 

E.Makarova b. R.Oprandi 6-4 3-6 6-0.

Esce di scena anche Romina Oprandi contro Ekaterina Makarova. Partita molto strana se si considera che i primi due game sono durati oltre mezz’ora e che l’ultimo set è stato disputato da una sola giocatrice. Nella prima frazione di gioco, la russa gioca semplice, riesce a prendere e mantenere un break che le permette di chiudere 6-4. Nella seconda manche Romina reagisce, mette sotto pressione l’avversaria provando a dominare gli scambi, riducendoli. In meno di 40 minuti si riporta in parità in set. Inspiegabilmente, il terzo set, vede in campo solo la Makarova, la Oprandi è assente e alza bandiera bianca quasi subito. Nonostante non abbia avuto alcun particolare problema fisico, l’italiana non entra mai in ritmo e verso la fine sembra far di tutto pur di uscire dal campo : due doppi falli sull’ultimo game e poca volontà di ribattere le palle dell’avversaria. Come detto in intervista da una taciturna Romina, la Makarova non ha fatto nulla di eccezionale ma il suo gioco « è stato costante nei tre set », proprio questo le è mancato quest’oggi per vincere.

Davide Zirone

comments powered by Disqus
Partnership

 

Sito segnalato da Freeonline.it - La guida alle risorse gratuite

Virtual Tour / Fanta Tennis virtual tour logo 2

Il fanta gioco di Ubitennis

Ultimi commenti
Blog: Servizi vincenti
La vittoria di Francesca Schiavone a Parigi

Fotogallery a cura di Giacomo Fazio

Ubi TV

Djokovic festeggia il compleanno ospite de "L'Equipe"

Quote del giorno

"Goran ha fatto tre finali prima di vincere. Prima di ritirarmi solleverò il trofeo di Wimbledon, vedrete. Ne sono certo"

Mark Philippoussis nel 2003