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25/05/2011 23:52 CEST - Roland Garros

Occhio alla Peng ammazzagrandi

TENNIS - La cinese, prossima avversaria della Schiavone, lunedì ha raggiunto il suo best ranking (n°25). I precedenti con Francesca sono 2-2: sulla terra di Madrid si è imposta la milanese 7-5 7-6. La Peng può vantare scalpi eccellenti: Clijsters, Dementieva, Safina, Sharapova, Kuznetsova e Petrova.  "A Madrid non ho sfruttato diverse chance – ha spiegato –, darò tutta me stessa per superarla".   Alberto Giorni

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Niente è impossibile per Shuai Peng, nella vita e anche nel tennis. La partita più importante l’ha vinta a tredici anni, quando ha subìto una delicata operazione chirurgica al cuore. Aveva iniziato a giocare quando ne aveva otto, spinta dallo zio (uno degli coach più famosi nel suo Paese) e fortunatamente non ha dovuto abbandonare la sua passione per la racchetta. Anzi, da quella difficile esperienza è uscita ancora più determinata a sfondare, al punto da diventare testimonial Adidas del celebre “Impossible is nothing”.

A venticinque anni, la Peng è in grande ascesa e per Francesca Schiavone non sarà una passeggiata affrontarla al terzo turno del Roland Garros. La cinese è in forma smagliante e i primi mesi del 2011 sono i più brillanti della sua carriera: la finale di Bruxelles persa con la Wozniacki le ha permesso di raggiungere la sua miglior classifica (è n°25). Altri problemi di salute hanno frenato la sua scalata nel 2010, dove fra Madrid e gli Us Open ha giocato un solo torneo, chiudendo l’anno al n°72, il ranking peggiore dal 2004. Ma Shuai ha abbassato ancora una volta la testa e lo scorso gennaio agli Australian Open ha ottenuto il miglior piazzamento di sempre in uno Slam, gli ottavi di finale, sfiorando i quarti: dopo aver battuto la Jankovic, si è arresa alla Radwanska mancando due matchpoint.

Con la Schiavone i precedenti sono 2-2: sulla terra si sono incontrate recentemente a Madrid, dove Francesca ha prevalso 7-5 7-6. Nel 2011 si sono incrociate anche a Doha sul cemento, superficie prediletta della Peng, che si è imposta in due set. All’Open d’Australia nel 2009 vinse ancora la cinese, mentre la Schiavone si è aggiudicata la prima sfida in assoluto, a Los Angeles 2005.

“A Madrid è stato un match lottato – ha detto la Peng dopo il 7-5 6-1 alla Hercog –, dove non ho sfruttato diverse chance. La Schiavone è una grande atleta, con un gioco molto vario: utilizza spesso lo slice e toglie il ritmo. Sarà un gran match. Sono molto soddisfatta del mio momento, finalmente ho superato i problemi fisici che mi hanno tormentato la scorsa stagione, darò tutta me stessa per provare a battere Francesca”.

La milanese dovrà fare grande attenzione, perché la Peng ha la fama di ammazzagrandi. A Bruxelles ha sorpreso la Zvonareva e nel suo curriculum può vantare altri scalpi eccellenti. Sotto i suoi colpi sono cadute, negli anni, numerose top 10, con una certa predilezione per le russe: Hingis, Clijsters, Dementieva, Safina, Sharapova, Kuznetsova e Petrova.

Nelle sue giornate migliori, la “quadrumane” Peng (gioca a due mani sia dritto che rovescio) si trasforma in un muro insuperabile da fondocampo, una macchina lanciapalle che ribatte qualunque cosa: la grinta e la voglia di non mollare mai sono le chiavi della sua scalata al ranking. Alta 1.73, il suo colpo migliore è il dritto, che gioca molto piatto come gli consiglia coach Guillaume Peyre. Non ha ancora vinto un titolo Wta, ma annovera quattro finali perse (oltre a quella recente di Bruxelles, Forest Hills e Guangzhou nel 2008, Strasburgo nel 2006).

Ha aperto una strada nel suo Paese: nel 2005 a San Diego è stata la prima cinese semifinalista in un torneo Premier. Dopo Na Li (prima finalista in uno Slam) e Zheng (semifinalista a Wimbledon 2008), è la terza portabandiera del Dragone a entrare nelle top 30. E’ anche una buona doppista, con sette titoli in bacheca fra i quali due a Roma: quest’anno ha trionfato agli Internazionali in coppia con la Zheng. Il terzo turno a Parigi è ancora tabù per lei, che non vuole saperne di fermarsi e ora punta al colpo grosso: sgambettare la campionessa in carica.

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