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27/05/2011 10:57 CEST - ROLAND GARROS

Nadal, la brutta copia che vince

TENNIS - Non è necessario allo spagnolo vincitore di 5 edizioni del torneo esprimersi al meglio per superare i primi turni. Il problema è un altro: la sua attuale carenza di fiducia, il nervosismo. Gioca male. Ma se si riprende il favorito torna ad essere lui, Djokovic o non Djokovic. Le donne-top? Un gap che non c'è più. Vedi Clijsters, Sharapova e Zvonareva. Da Parigi, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

PARIGI _ Continua questo strano andazzo. Una volta i tabelloni femminili rispettavano di più le gerarchie, si diceva che (negli Slam) i loro tornei cominciassero dai quarti di finale e invece oggi ha perso la Clijsters che aveva vinto gli ultimi due Slam e ha perso da una olandesina che non era nemmeno compresa fra le prime 100 del mondo.

Anni fa non sarebbe mai successo. Si dirà che la Clijsters è la sola delle prime otto ad essere uscita, ma ieri c’è mancato un soffio che uscisse anche la Zvonareva (n.3) finisse fuori con la Lisicki e oggi la Sharapova (n.7 e campionessa a Roma) era sotto di un set e 4-1 nel secondo con una ragazzina di 17 anni (Caroline Garcia) che, sebbene Murray l’abbia pronosticata in un tweet futura n.1 del mondo, ha pur sempre solo 17 anni…cioè l’età di Maria quando vinse Wimbledon…ma era già Maria, nel senso che si era già fatta ampiamente notare e non solo per la bellezza.

A passeggiare finora è stata solo Francesca Schiavone, che magari si sarebbe augurata una prematura “dipartita” della Zvonareva con la quale non ha mai vinto in 10 incontri. Si accontenti, Francesca, intanto dell’uscita di scena di Kim Clijsters, altra tennista da lei mai battuta e particolarmente pericolosa nelle fasi finali di uno Slam (anche se a Parigi non aveva mai vinto c’era andata molto vicina in più d’un’occasione).

E’ vero peraltro che Kim era da tutta l’altra parte del tabellone, mentre la Zvonareva potrebbe toccarle nei quarti ove riuscisse a superare sia la Peng, sia successivamente la vincente di Jankovic-Mattek-Sands.

Guai a sottovalutare la Peng, però. Gioca in modo un po’ scolastico e prevedibile, almeno rispetto alla Li Na, però o Francesca riesce a spezzarle il ritmo dopo aver retto le prime bordate, oppure rischierà grosso.

In campo maschile per la verità una sorpresa c’è stata, la sconfitta di Melzer, semifinalista lo scorso anno e battuto dall’ennesimo ceco, Lukas Rosol, di cui ben pochi conoscevano l’esistenza: è uscito dalle qualificazioni, è n.111 del mondo, suo best ranking proprio questa settimana, ma non è un pischello: ha 25 anni. Dubito che diventi …Lendl. Nelle quali aveva battuto Giquel all’ultimo round.

Ha perso anche Davydenko _ che non è più il Davydenko di due anni fa _ ed ha perso da quel Veic che aveva rimontato il nostro Bolelli all’ultimo turno delle quali (anche lì Bolelli non si era dimostrato un marziano al momento di giocare i punti importanti), ma la cosa non deve essere dispiaciuta al Nadal meno brillante degli ultimi sei Roland Garros. Rafa ha dovuto annullare otto setpoint ad Andujar, rimontandolo da 1-5 nel terzo set, per vincere comunque tre set a zero. “Anche quando ho vinto questo torneo non ho mai giocato troppo bene nei primi turni _ ha detto Rafa _ e quindi non è che io giochi male sul Suzanne Lenglen (come un collega superstizioso aveva ipotizzato): semplicemente è nei primi turni del torneo che ogni tanto mi è capitato di essere stato programmato su quel campo. Mentre andando più avanti poi si gioca sempre sul Chatrier.... Cosa ho? E’ più facile vedere il problema che trovare le soluzioni.”

Certo Rafa sta giocando molto corto, certo deve essere contento non solo di avere evitato Davydenko quanto di non essere incappato in un terzo turno come avrà Djokovic: Del Potro. “Fosse per me cambierei la regola: se un giocatore ha dimostrato di essere forte, e Del Potro lo ha fatto, un anno di infortunio non deve farlo precipitare nel ranking a questo modo”. Mi pare, a vederlo in campo, molto più nervoso del solito (lo ha ammesso anche lui…) e poi anche a sentirlo in conferenza stampa, che Nadal in questo periodo dubiti un pochino di se stesso. Continua a ribadire di giocare male, “tutto dipende da come si pega la bola”, che non è tanto un problema di gambe quanto di testa. E’ un fatto che il campione di cinque delle ultime sei edizioni, colui che pare il primno candidato ad uguagliare i sei titoli vinti da Borg, gioca corto, cortissimo, e finisce per subire l’iniziativa anche di giocatori non trascendentali come Andujar.

Che poi Andujar abbia detto “di aver imitato il tipo di tennis di Djokovic” non può essere che una burletta e come tale l’ha interpretata Nadal: “Non esiste che si possa copiare un giocatore. Andujar non è Djokovic, di Djokovic ce n’è uno solo. Io non potrei imitare Federer e Roger non può imitare me”. Direi, sebbene con Isner Rafa sia andato al quinto e con Andujar abbia invece vinto alla fine in tre set, che riguardo al suo gioco la partita di oggi è stata peggiore, più preoccupante di quella con il gigante americano. Ad Isner Rafa aveva concesso la miseria di una pallabreak. A Andujar sedici! Questo sulla terra rossa non dovrebbe succedere. Può essere che le due sconfitte con Djokovic abbiano tolto tranquillità psicologica a Rafa, ma per la verità già quelle sono avvenute in parte anche per demerito suo, non soltanto per l’accresciuto valore e livello di Djoko.

Quindi il problema di Nadal era preesistente. Tutto sta a vedere se lo risolverà prima di approdare alle fasi finali. Contro Veic, non credo di sbilanciarmi, non perde di sicuro. Contro Verdasco (che dovrebbe battere l’immarcescibile Ljubicic) non vincerà netto come nella finale di Montecarlo d’un anno fa _ quando Nadal era il miglior Nadal _ dovrà giocare meglio di quanto abbia fatto finora, ma probabilmente lo farà. Insomma ne riparleremo quando affronterà Soderling, penso. Saranno passati, allora, sei giorni e in sei giorni tante cose possono cambiare. Giorno dopo giorno la brutta copia di Nadal di questi giorni si avvicinerà sempre più alla bella copia.

Tutti sembrano interessati a vedere se Djokovic continuerà a restare imbattuto, ai record di McEnroe per le 42 vittorie consecutive nel magico 1984, e di Vilas. Ma al momento l’interrogativo più intrigante secondo me è un altro: Nadal tornerà lui o resterà quello, sempre buono per carità perché o ha vinto tornei o li ha persi in finale da Djokovic, che non ci ha convinto ultimamente? Voi dite la vostra, io credo di aver detto la mia. Questo Nadal non vincerebbe il torneo, ma secondo me il vero Nadal uscirà fuori nell’arco d’una settimana. E se così sarà il favorito del torneo sarà lui.

Ubaldo Scanagatta

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