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28/05/2011 19:18 CEST - Roland Garros

Djoko disinnesca la mina Del Potro

TENNIS - Nella prosecuzione del match interrotto per oscurità sul risultato di un set pari, monologo di Djokovic che non dà scampo all’argentino conquistando 6-3 6-2 le ultime due frazioni. E’ la vittoria consecutiva n°42 per il serbo, che eguaglia così la terza striscia di sempre stabilita da McEnroe nel 1984 (interrotta dalla sconfitta contro Lendl in finale al Roland Garros). Passa anche Murray Da Parigi, Alberto Giorni

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Impressionante. E’ questo l’aggettivo che fotografa meglio la prova di forza esibita da Novak Djokovic sul Suzanne Lenglen. La sfida con Del Potro era la più attesa della prima settimana, una vera e propria mina vagante sul cammino del serbo verso la finale del Roland Garros, che gli permetterebbe di diventare numero uno del mondo indipendentemente dai risultati di Nadal. "Del Potro si scontrerà contro un muro", aveva preannunciato Mats Wilander alla vigilia: è stato proprio così, per la delusione della decina di inviati argentini (Guillermo Salatino in testa), schierati in tribuna stampa.

Nole ha superato il test con facilità irrisoria: 6-3 3-6 6-3 6-2 il punteggio finale per lui, che agli ottavi di finale se la vedrà con Gasquet. La discutibile programmazione degli organizzatori ha svantaggiato Novak, che per proseguire il match iniziato venerdì non può usufruire del giorno di riposo, ma c’è da scommettere che non ne risentirà minimamente.

Il messaggio ai naviganti lanciato da serbo è forte e chiaro: declassare Del Potro al ruolo di semplice comprimario non è da tutti, considerando che con questo successo Nole conquista la la vittoria consecutiva n°42, che gli permette di eguagliare la terza striscia di sempre stabilita da John McEnroe nel 1984 (interrotta dalla sconfitta contro Lendl in finale al Roland Garros).

“Sapevo che non sarebbe stato facile – ha commentato Djokovic –, lui ha un gran servizio e con il dritto fa male. La chiave è stata in due game all’inizio, sul 2-2 e 3-2, da lì ho controllato il match”. Ma non chiedetegli se preferisce vincere il torneo, diventare numero uno o proseguire la striscia vincente: “Penso solo ad andare più avanti possibile nel torneo. Ho eguagliato McEnroe? John ha scritto la storia di questo sport: sono troppo giovane per avere ricordi diretti dei suoi match, li ho visti nei filmati. Ho fatto due chiacchiere con lui proprio qui a Parigi, è un gran personaggio”.

“Ho avuto la mia chance nelle due palle break sul 2-2 – ha ricordato Del Potro –, ma purtroppo non lo sfruttata. Contro Djokovic, se non sfrutti le occasioni finisci per perdere. Lui ha giocato in maniera straordinaria, i numeri parlano per lui: può vincere il titolo”.

Sul Lenglen era impossibile trovare un posto libero e si respirava l’atmosfera del grande evento: un match degno delle fasi finali capitato per sbaglio al terzo turno. Djokovic ci mette qualche game a carburare e sul 2-2 commette diversi errori gratuiti che permettono a Del Potro di conquistare due palle break. Ma il serbo sui punti importanti non si fa mai sorprendere: un dritto profondo e una stecca dell’argentino lo riportano a galla, un ace gli fa conquistare il game. L’occasione mancata resta nelle mente di “Palito”, che nel game successivo va in difficoltà ed è lui a cedere la battuta.

A impressionare maggiormente è come Djokovic riesca a leggere il servizio dell’argentino: prime palle a 200 orari (e oltre) vengono rimandate al di là della rete con nonchalance e Del Potro non riesce a trovare le contromisure. Dopo lo spavento iniziale, Djokovic è sempre autorevole nei propri turni di battuta e sul 5-3 non ha difficoltà a chiudere con un gran dritto al secondo setpoint.

Nel quarto set ci si aspetta la reazione del giocatore di Tandil, che invece non arriva. Nole continua a tenere in mano il pallino del gioco e al terzo game arriva già la svolta. Il “circoletto rosso” giunge sull'1-1 15-30, servizio Del Potro: dopo uno scambio durissimo sulla diagonale di rovescio, Djokovic inventa una palla corta vincente che fa spellare le mani al pubblico, preludio del break che arriva un attimo dopo a causa di un doppio fallo di frustrazione dell’argentino.

Il serbo strappa un altro servizio e vola sul 4-1 pesante: uscito di un’unghia un rovescio che sarebbe risultato vincente, Del Potro si appoggia alla rete come un pugile suonato alle corde. Gli spettatori incitano a lungo Juan Martin, sperando che possa allungare il match, e lui li accontenta con il controbreak immediato, ma Nole riprende subito il largo e vola 5-2. Sul matchpoint, il serbo completa il capolavoro con un’altra geniale palla corta. Chapeau.

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Murray agli ottavi, ma che paura! (Francesco Latino Iannello)

Andy Murray approda negli ottavi di finale di questo Roland Garros. Il numero 4 del mondo ha sconfitto in tre set il tedesco Michael Berrer (giustiziere del nostro Filippo Volandri e del beniamino di casa Arnaud Clement), con il punteggio di 6-2 6-3 6-2 maturato in 2 ore e 7 minuti di gioco. Il match, a sprazzi molto piacevole, apparentemente non ha avuto storia, con Murray in grado di dominare il primo set e comandare gli scambi. Ma nel quarto gioco della seconda frazione c'è stato un momento in cui il torneo di Murray poteva bruscamente terminare, non per meriti di Berrer, bensi della sfortuna. Lo scozzese, nell'intento di recuperare un drop del mancino tedesco, subiva una brutta distorsione alla caviglia destra, e subito si è pensato che il ritiro fosse inevitabile. Dopo aver ricevuto il trattamento dei medici, Murray è tornato in campo si sofferente, ma ancora più sicuro e letale di prima. Con il servizio ed il rovescio ha messo in difficoltà il modesto numero 95 del mondo che nel post infortunio del britannico ha racimolato solamente 4 game. Poco da dire del terzo set, nel quale il semifinalista di Roma non ha risentito dell’infortunio e ha continuato ad entusiasmare la platea del Suzanne Lenglen. Dunque un'altra ennesima prova di forza di Andy Murray che, nonostante la paura, ha concesso veramente poco ed è sembrato molto solido dopo alcuni passaggi a vuoto contro il nostro Bolelli nel secondo turno. Agli ottavi se la vedrà con il serbo Viktor Troicki, che ha battuto (contro pronostico) l'ucraino Alexander Dolgopolov.

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