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01/06/2011 20:15 CEST - ROLAND GARROS

Francesca, ti vedo in finale!

TENNIS - Francesca è la mia favorita per un posto in finale. E se poi trovasse la Li o la Petkovic, per me rivince il Roland Garros. E sarebbe una doppietta ancora più prestigiosa di quella di Pietrangeli, bi-campione quando i professionisti erano banditi dal circuito. Federer batte Monfils e parte sfavorito contro Djokovic, ma certamente le armi non gli mancano...Da Parigi, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

PARIGI - Il solo italiano ad aver giocato due finali di fila al Roland Garros è Nicola Pietrangeli (che ne giocò tre fra il ‘59 e il ‘61, vincendo le prime due con Vermaak e Ayala e perdendo la terza con Santana. Scrivo questo perché credo che Francesca, reduce da un’impresa e da una rimonta abbastanza incredibile con Anastasia Pavlyuchenkova che conduceva 6-1,4-1 dopo 52 minuti nel corso dei quali l’azzurra era sembrata la brutta copia di se stessa, centrerà la seconda finale qui al Roland Garros. La vedo infatti ancora più favorita di quanto non lo fosse oggi con la giovane russa ex n.1 del mondo junior di fronte alla francese “quadrumane” Marion Bartoli che nei quarti ha superato la Kuznetsova, un’avversaria sulla carta assai più temibile perché dotata di ben altro potenziale.

Contro la figlia di quel medico un po’ pazzo d’origini corse che al Roland Garros non era mai riuscita a superare il terzo turno, Francesca ha vinto 4 volte su 5, pur senza averla mai affrontata sulla superficie da lei prediletta, la terra rossa.“Gioca con le due mani dritto e rovescio (come la Peng…n.di UBS) e bisognerà farla giocare fuori dal campo (significa cross stretti n. di UBS)”. Il tennis di Francesca è adattissimo a far questo. Così com’era adatto a mettere in crisi la Pavlyuchenkova che aveva detto ad una mia collega russa di non “sopportare proprio quei liftoni alti di Francesca e di temerli assai”.

Eppure la ragazzona russa _ con ancora qualche chilo di troppo, il giorno che se li toglie saranno guai, ha un dritto che fa davvero male…ma anche Martina Navratilova era grassottella alla sua età, prima di incontrare il dottor Haas _ è stata avanti non solo 6-1,4-1 ma ha avuto anche la palla del 5-2, e sul 5-4 è stata 30 pari, quindi a due punti dalla vittoria quando per l’appunto proprio in quel momento Francesca ha messo a segno al centro il secondo ace della sua partita, seguito poi da un punto conquistato con il dritto a sventaglio al termine di un grandissimo scambio. Se non è classe questa!

Poi, in quella che l’ex campione di Francia Pierre Darmon (n.8 del mondo nel ’62 e n.1 francese dal ’57 al ’69, gran rivale di Nicola Pietrangeli) mi ha descritto come “La partita più disordinata, senza un filo né una logica, fra quante ne ho viste recentemente”, Francesca che avrebbe dovuto dominare il terzo set è salita sul 5-1 e invece di assestare il colpo del k.o. ha subito una serie negativa di 11 punti a 1, si è fatta riprendere fino al 5 pari. La Pavlyuchenkova aveva preso a giocare un po’ come Fognini l’altro giorno: con la forza della disperazione che anima chi non crede più di poter vincere ha cominciato a sparar forte tutte le palle e Francesca, che si è trovata anche lei a 2 palle dal match sul 5-1,15-30, le ha fatto qualche regalino di troppo. L’ottavo game lo ha perso addirittura a zero sul proprio servizio mentre la magrissima, scheletrica mamma Pavluychenkova a quattro metri da me mi sforava le orecchie con i suoi “Davai! Davai!” (vuole dire forza, un po’ come l’Aide!” dei serbi o il nostro “Dai”).

Ma il live di Ubitennis mi è testimone, ero convinto che sul 5 pari la maggiore esperienza di Francesca avrebbe preso il sopravvento, insieme alla diversa situazione psicologica che si trova a vivere chi risale da 1-5 a 5 pari: l’ho visto capitare a tanti che avevano compiuto analoghe rimonte. Fino a quel momento si è tirato a tutta randa pensando di non avere nulla da perdere, ma dal 5 pari si comincia a ragionare di più in termini conservativi, si rischia di meno, anche quando non si accusa quell’attimo di rilassamento che invece può prendere chi ha appena completato la rimonta. Se a questo si aggiunge che la “Schiavo” ha vissuto decine di situazioni analoghe e la Pavlyuchenkova, dieci anni più giovane, invece no…ecco perché ritenevo che Franci avrebbe vinto. Non avevo previsto assolutamente invece, sebbene Francesca dica di essere un Diesel (“Ma stavolta ho esagerato nella partenza lenta…”) che finisse sotto 6-1 in un baleno, 27 minuti scarsi.

Il 4-1 del secondo set invece è un tantino bugiardo, perché Francesca aveva dato segni di risveglio, per due volte aveva conquistato la pallabreak sul servizio della “Pav” _ mi permettete di chiamarla Pav d’ora in avanti? _ e quando l’ha raggiunta sul 4 pari a seguito di una meravigliosa palla corta mi sono detto: “Non perde più”. Ovviamente esprimere queste sensazioni in un live è un bel rischio. Se ci azzecchi non se lo ricorda nessuno. Se fai cilecca sono tutti pronti a dire che porti male!. Come ha semrpe detto il grande Rino: “I pronostici li sbaglia solo chi li fa”. Per questo molti preferiscono non farli. Sono felicissimo, permettetemi di dirlo, per questo nuovo exploit di Francesca. Se lo scorso anno era stato un miracolo il suo trionfo, la semifinale di quest’anno è un mezzo miracolo perché per tutto il 2011 il suo cammino non era stato esaltante.

Qui a Parigi evidentemente si trasforma. E rimonta la Jankovic da 4-3 nel terzo vincendo gli ultimi tre games, rimonta la “Pav” da 1-6,1-4, vince gli ultimi due games sul 5 pari senza perdersi d’animo quando l’altra le aveva infilato una serie di 4 games di fila. Arrivo perfino a capire che si baci ogni volta la terra rossa, a volte inginocchiandosi, a volte raccogliendola e portandosela alla bocca. Ora c’è la Bartoli che per fortuna non è la Azarenka, la tennista sulla quale a parità di quote forse scommetterei come vincitrice finale (unico handicap la relativa inesperienza a livello di Slam…magari in una finale è più pericolosa la Sharapova che ne ha giocate di più).

L’Equipe ha dedicato paginate su paginate alla prima francese che, dopo la Pierce e dopo le tante delusioni parigine “regalate” dalla prediletta Mauresmo, va così avanti in questo torneo. Il tifo sarà in buona parte per lei, come è giusto che sia, anche se per via del padre e dei suoi atteggiamenti “indipendentisti” dalla federtennis francese _ che le impedisce assurdamente di portarsi dietro il padre quando si gioca in Fed Cup…Ahi queste federazioni! Fanno questioni di principio senza avere la flessibilità di capire che non tutte le situazioni sono uguali e che se una Marion Bartoli vive in simbiosi da una vita ogni suo match con il padre, pazzo o non pazzo che sia, non glielo puoi togliere per un …principio! Vuoi che si esprima al meglio? E allora lascia che si porti il suo allenatore…Magari non lo farai sedere in panchina se la squadra di Fed Cup ha un suo capitano, ma impedirgli di seguire la figlia mi pare una follia!

L’impresa di Francesca, e la successiva intervista, più qualche occhiata al Lenglen e alla Bartoli che è stata quasi sempre avanti nei punteggi con una Kuznetsova più dissoluta di sempre, mi ha impedito di seguire come avrei voluto l’ennesima lezione di tennis impartita da Roger Federer ad un suo avversario, in questo caso a Gael Monfils. Mi viene in aiuto Stefano Rosato con le sue preziose statistiche: per la settima volta Roger Federer (che ha conquistato 28 semifinali di Slam come Lendl, e solo Connors ne ha fatte 3 di più, 31) giunge a una semifinale di uno slam senza cedere set: 2005 Australian Open e French Open, 2006 Wimbledon, 2007 Australian Open, 2008 Wimbledon, 2010 US Open.

A quota 9 troviamo John Bromwich, ma con molti tornei a draw 32, quindi non paragonabili a quelli affrontati dallo svizzero. A quota 6 sono fermi Borg, Nadal, Emerson, Budge e Lawford (gli ultimi 3 a loro volta con draw corti).Per quanto riguarda il solo Roland Garros: Borg 4, Nadal 3, Vilas, Sturgess, Drobny e con oggi Roger 2. Il confronto fra Federer e Djokovic si annuncia più interessante che mai. Perché se Djokovic in questo 2011 è sembrato imbattibile, è anche vero che Federer ha tutte le armi, se in buona giornata, per battere chiunque. E in questo torneo, finora, non si è neppure troppo stancato. Domani avrò modo di tornare sull’argomento, seguendo naturalmente Nadal alle prese con l’unico giocatore che lo ha battuto a Parigi, Robin Soderling. E, scusate l’eccesso di patriottismo, ma farò il tifo _ in chiave Schiavone _ per la Li Na contro la Azarenka. E pure per la Petkovic contro la Sharapova. Secondo me se la “Schiavo” trova in finale (e qui tocco legno va bene?) la Petkovic o la Li Na, rivince il Roland Garros. Come Pietrangeli, ma meglio di Pietrangeli, perché quando giocò Nicola _ e lo si deduce dal nome delle sue vittime in finale, Vermaak e Ayala _ i migliori tennisti erano “professionisti” banditi dal circuito.

Ubaldo Scanagatta

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