09/06/2011 13:27 CEST - Outsiders

Chi punta sul verde?

Queen's

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E’ finito il Roland Garros e la stagione della terra rossa. Finalmente si potrebbe dire. Per chi ama il tennis rapido e senza troppi fronzoli e mal digerisce gli arrotini e i palleggi interminabili, inizia il periodo piú bello dell’anno: da lunedí si è tornati a giocare sul veloce e sono iniziate le tre settimane piú affascinanti, quelle dei tornei sull’erba.

Halle e il Queen’s saranno anche Atp 250 ma dal punto di vista tecnico valgono almeno il doppio. La scenografia del torneo londinese poi è un piccolo spettacolo. Casette inglesi a destra e a sinistra, mattoni rossi che hanno l’aria di essere lí da un paio di secoli come nei film di Ken Loach, il centrale del Queen’s è il giardino inglese perfetto di verde immacolato. Ad Halle prevale l’efficienza tedesca: il campo centrale puó essere coperto in 88 secondi netti, il che evita problemi di palinsesto ma forse rovina un po’ l’erba che appare spelacchiata giá dai primi turni. Quest’anno l’assenza di Federer è un calcio negli stinchi a Mr. Weber, amareggiato da una decisione che ai tifosi dello svizzero appare logica. Dopo l’ottimo Roland Garros del Maestro qualche giorno di relax è sacrosanto. Anche Djokovic va direttamente a Wimbledon, come Soderling, ma per il resto i big ci sono tutti. Nadal, inesauribile come il coniglietto Duracell, è passato da Disneyland Paris all’erbetta londinese (dove vinse nel 2008) nel giro di poche ore. Murray e Roddick sono, classifica alla mano, i rivali piú pericolosi ma fare pronostici non è facile. Entrambi i tabelloni sono pieni di outsider e alcuni di loro arrivano riposati per aver lasciato Parigi giá nella prima settimana e con un gioco che ben si adatta alla velocissima superficie.

Ci sono innanzitutto i cannonieri. Gente cui piace tenere il servizio a zero e sotterrare gli avversari con decine di aces. In Gernania il maggior rappresentante della categoria è Milos Raonic, uno dei giovani piú interessanti e promettenti del circuito. Sará interessante vedere se i progressi, innegabili, che lo hanno portato a vincere il torneo di S.Josè e a fare finale a Memphis continueranno anche nei prossimi giorni, ad Halle e al All England Club. E’ la prima volta che Raonic gioca sul verde quindi si tratta di un grosso punto di domanda. Ma il detentore del premio “most dangerous service” è ancora Ivo Karlovic, iscritto al Queen’s, l’uomo che serve da un albero e sembra giocare con una racchetta per bambini: in un anno il croato è crollato in classifica (da top 30 a 144) a causa di infortuni ma puó sempre abbatterti con una prima al corpo, trascinarsi fino al tie-break e farti perdere la pazienza.

Ancora in Germania, un veterano erbivoro al 100% sará una sicura attrazione per il pubblico. Hewitt ha evitato Federer al primo turno e se batte il lucky loser aspetta Andreas Seppi al secondo. Hewitt è il campione in carica ad Halle, ha vinto il Queen’s 4 volte ( nel 2000 sconfisse in finale Sampras, nel 2001 e 2002 Henman e nel 2006 Blake) e si è portato a casa l’ultimo Wimbledon (2002) prima dell’arrivo di Federer e Nadal. Altri tempi. Quest’anno ha giocato poco e male, con problemi fisici inevitabili alla sua etá.

Robin Haase ha perso lunedì con Dolgopolov dopo essere stato avanti un set e un break, ma il suo gioco sembra adattarsi bene ai rimbalzi sull’erba: chissà che a Wimbledon non riesca a fare un buon risultato. L’anno scorso per poco non fa fuori Nadal al secondo turno. Occhio anche a Dodig, indecifrabile croato che quest’anno ha vinto a Zagabria (indoor) e a Barcellona ha battuto Soderling, Raonic e Feliciano Lopez in tre giorni. Lo stesso Feliciano si è tolto qualche soddisfazione sull’erba: al Queen’s difendeva la semifinale persa un anno fa contro Fish (Lopez è uscito sconfitto ieri in tre set dal match con Roddick) e a Wimbledon ha raggiunto due volte i quarti. Non è di sicuro un candidato alla vittoria, giocatore scostante e limitato, ma è uno di quegli avversari che possono dare fastidio, specie ai primi turni; quest’anno tra l’altro ha giocato un gran match a Madrid contro Federer perso al tie-break del terzo.

Il tabellone del Queen’s è come al solito molto interessante: ci sono Cilic e Tsonga alla ricerca di una identità, c’è Nalbandian con il suo tocco magico e Del Potro, potenziale erbivoro per la potenza ma con scarsi risultati su questa superficie finora: a Wimbledon non è mai andato oltre il secondo turno in tre partecipazioni e al Queen’s ha giocato solo una volta quattro anni fa, subito fermato da Nadal. L’anno scorso nel giardino inglese si impose clamorosamente Querrey, che sembra avere un tabellone favorevole fino ai quarti, dove potrebbe trovare proprio l’argentino. Difficile immaginare una nuova vittoria dell’americano anche se evidentemente sul veloce puó dire la sua.

Insomma, pronostico molto complicato per i due tornei della settimana: forse è meglio stare lontani da Betfair e godersi lo spettacolo.

Teo Gallo