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08/06/2011 18:07 CEST - WIMBLEDON

Nessuno come Goran Ivanisevic?

TENNIS - Sono trascorsi ormai dieci anni da quella storica edizione di Wimbledon del 2001 che vide il clamoroso trionfo di "Cavallo Pazzo" Goran Ivanisevic, unico nella storia a vincere uno Slam entrando come wild card. Gli organizzatori di Wimbledon hanno reso noti i nomi dei primi invitati. Tra di loro ci sarà qualcuno in grado di emulare il croato? Francesco Latino Iannello

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Gli appassionati di tennis, anche i meno incalliti, ricorderanno sicuramente l'edizione 2001 di Wimbledon. Eravamo all'inizio del nuovo millennio e quasi contemporaneamente alla novità del nuovo secolo anche a Wimbledon furono anni contrassegnati da molteplici novità. Fu un periodo di transizione incastonato tra il dominio di Pete Sampras e quello di Roger Federer. Nel 2001 e nel 2002 trionfarono Goran Ivanisevic e un giovanissimo Lleyton Hewitt. Fra le wild card dell'edizione del terzo slam del 2001 compariva il nome di Goran Ivanisevic, unico tennista ad essersi imposto nel torneo più prestigioso sull'erba da invitato dall’organizzazione. Il tennista di Spalato arrivò sui campi londinesi come numero 125 del mondo in seguito ai cronici problemi fisici che contrassegnarono la sua carriera. La voglia di rivalsa di Goran era incredibile dopo tre finali perse sul Centre Court, la prima disputata nel 1992 quando fu sconfitto da Agassi, mentre nelle altre due (1994 e 1998) finì sconfitto da Pete Sampras.

Ivanisevic sognava di trionfare a Wimbledon, ma forse neanche lui avrebbe immaginato di poter conquistare questo slam nel modo in cui tutti sappiamo. Il croato è l'unico tennista al mondo ad aver conquistato uno Slam iniziando il torneo come wild card! Sui colpi di Goran (ricordate il suo servizio devastante?!) caddero numerose teste di serie: lo spagnolo Moya (testa di serie n. 20), Roddick (n. 30 del mondo), Rusedsky (n. 40), il talento russo Safin (allora testa di serie n. 4), Tim Henman, idolo di casa (testa di serie n. 6) e in finale un altro grande erbivoro come Pat Rafter. Sono trascorsi 10 anni dall’impresa di Cavallo Pazzo e i nomi delle wild card non avvicinano neanche lontanamente il fascino e il blasone che esercitava Ivanisevic

In queste ore, gli organizzatori dei Championships hanno ufficializzato 10 delle 16 wild card, 5 tra gli uomini e 5 tra le donne. Nel tabellone maschile hanno beneficiato del passepartout il francese Arnaud Clement (già wild card all’ultimo Roland Garros, arrivò al secondo turno dopo aver battuto Filippo Volandri), il colombiano Alejandro Falla (concessione meritata per lui che, partendo dalle qualificazioni, è arrivato agli ottavi di finale dei French Open e l'anno scorso, al primo turno, portò sua maestà Federer al quinto set proprio a Wimbledon) e i britannici James Ward (londinese di 24 anni, numero 216 ATP. Quest’anno ha giocato solamente nei circuiti challenger e futures, ma si è fatto notare in questo scorcio pre-Wimbledon per aver eliminato al Queens lo svizzero Stanislas Wawrinka!), Daniel Cox (273 del ranking, 20 anni da Lincoln, anche lui relegato ai “minors”) e Daniel Evans (21enne di Birmingham, anch'egli non si è fatto notare molto nel corso di questa stagione).
Le wild card in rosa sono state concesse solamente a giocatrici (modeste) britanniche. Le cinque tenniste che eviteranno la trafila delle qualifiche giocano infatti tutte per la Union Jack e rispondono al nome di Naomi Broady, Katie O’Brien, Laura Robson, Heather Watson e Emily Wembley-Smith. La Watson è l’unica ad aver partecipato al recentissimo Roland Garros, arrivando dalle qualificazioni e perdendo al secondo turno da Kaia Kanepi. A 25 anni invece, la O’Brien disputerà il suo ottavo Wimbledon, dove ha raccolto solo una vittoria nel 2007. Poche affermazioni invece per le altre rappresentanti di un movimento tennistico che non riesce ad esprimere giocatrici di livello da parecchio tempo

Il mito di Ivanisevic è ancor più lontano se ci soffermiamo su un piccolo dato statistico; lo scorso anno delle 11 wild card presenti nei due main draw, solo Gabashvili vinse un match (peraltro contro il lucky loser paraguayano Delgado). Insomma, sarà improbabile che in futuro qualcuno da invitato possa vincere lo slam londinese, ma James Ward è sulla buona strada quantomeno per superare lo scoglio del primo turno e per regalare qualche sprazzo di gioia al pubblico britannico.

Francesco Latino Iannello

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