09/06/2011 13:27 CEST - IL PERSONAGGIO

Murray e la strada verso la storia

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L’ attesa verso Wimbledon cresce di giorno in giorno. Gli appassionati di tennis di tutto il mondo stanno già facendo il conto alla rovescia, del resto mancano poco più di dieci giorni all’avvenimento tennistico più affascinante dell’anno. Gli inglesi e tutto il Regno Unito da tempo attendono che un loro beniamino possa conquistare l’abito major inglese. Dai tempi dell’immenso Fred Perry molte ombre e poche luci. La pressione e il senso di responsabilità è pertanto sempre molto elevato per il numero uno britannico Andy Murray che nonostante ciò si dimostra (per ora) sorridente, rilassato, autoironico. Ecco la sua intervista per il magazine "Shortlist".

Fra pochi giorni inizia Wimbledon. Onestamente, sei mai stato infastidito dalla "Murraymania" e da tutto ciò che ne consegue?
Non mento, mi piace giocare a Wimbledon. Sono i quattro-cinque giorni che precedono il torneo che sono diversi dagli altri. I riflettori sono sempre puntati su di me e ho pochissimo tempo per riposarmi. Ma una volta iniziato il torneo, trovo più spazi per rilassarmi e fare una bella dormita sul mio letto. E ovviamente sul campo ho l'appoggio del pubblico. Non dovrebbe fare la differenza, ma inconsciamente aiuta (l’esempio del calcio e delle squadre che giocano in casa ne è una prova evidente)

Forse tutta l'attenzione dei media non ti aiuta a rimanere costantemente concentrato?
Devi provare a dover coesistere con tutto ciò e non modificare il tuo stile di vita. Le piccole cose come leggere un giornale, guardare la TV, andare su internet, non le devi accantonare.

La tua identità nazionale viene puntualmente riproposta dai media…
Beh...(ride). A volte è fastidioso. Gioco a tennis in Gran Bretagna da quando avevo 12 anni. Molti dei miei amici sono inglesi e anche la mia ragazza è inglese. Ora vivo in Inghilterra. Sono orgoglioso di essere scozzese come le persone inglesi sono orgogliose di essere inglesi. Ma quando gioco a tennis, lo faccio per la Gran Bretagna, e sono orgoglioso di questo. Diventa fastidioso spiegarlo sempre, perché ogni volta che ci si avvicina a Wimbledon viene tirata fuori questa problematica

Ultimamente sei stato protagonista di alcune divertenti campagne su Facebook e di una scenetta particolare nella quale eri alle prese con un pantaloncino ed una doccia. E pensare che molta gente ti reputa come una sorta di "Mr angry". Pensi che le persone non notino il tuo lato divertente?
Si. Forse è colpa del mio atteggiamento in campo. Ma all'inizio non era cosi. Poi succede che un paio di cose vadano storte, cambi il modo di comportarti . Fuori dal campo mi sento completamente diverso. Mi diverto sempre, rido, scherzo. Non mi importa tanto, però mi farebbe piacere essere visto in modo diverso.

La rabbia può aiutare durante i match?
Se sei una persona molto emotiva può servire a calmarti e sfogarti. In fin dei conti questo è un lavoro, e come accade negli altri lavori, spesso le persone durante la giornata si lamentano ad esempio di come sia stata pesante la giornata. E' chiaro, sono molto fortunato a giocare questo sport, ma spesso ci sono periodi in cui sono stanco e meno lucido di altre volte, e capita che a volte mi sfuggano parole che non dovrei dire.

Come fai a rilassarti?
Mi piace molto la boxe quando posso la guardo sempre, mi faccio un giro sui go-kart e gioco a calcio a 11.

Qualche altra passione?
Mangiare Milkybar yogurt. Ne ho un sacco in frigo, ma sto cercando di migliorare la mia dieta. Poi passo intere notti a giocare a Pro Evolution Soccer. Lo giochiamo tutti noi del tour.

Riesci a buttar via le tue frustrazioni quando batti Nadal alla PS3?
Si, sono decisamente piu bravo di Rafa a Pro Evolution Soccer (ride). Il fatto è che giochiamo 2 contro 2. Il suo compagno è Juan Monaco, ed io gioco con Danny, il mio allenatore.

In tutta sincerità, hai mai maledetto il fatto che sei emerso durante il periodo storico in cui la scena era ed è dominata dadue tennisti come Nadal e Federer?
No. Con loro ho giocato molte volte e con Roger sono anche avanti negli scontri diretti. Li ho battuti tutti 3-4 volte e quindi so come vincere contro di loro. Il mio problema è che non riesco a farlo negli Slam, ma ho lavorato molto per questo e mi sento pronto.

Hai pienamente recuperato dalla delusione degli Australian Open?
E' stato deludente. Ci si prepara 2 mesi per gli Australian Open. Arrivi in Australia in piena estate, giochi match con 35 gradi. Arrivare cosi vicini alla vittoria e non agguantarla è una botta per tutti. Ora sto bene, mi ci è voluto del tempo però non ci penso piu.

Senti che questo potrebbe essere finalmente il tuo anno?
Mi sento bene. Non ho giocato bene dopo gli Australian Open, ma ora sono fresco.

Francesco Latino Iannello