11/06/2011 20:42 CEST - PROTAGONISTI

Isner - Mahut 12 mesi dopo

TENNIS - E' passato quasi un anno da quando John Isner e Nicolas Mahut giocarono l'incredibile primo turno a Wimbledon, la più lunga partita di tutti i tempi, terminata 70-68 al quinto set. Dopo quella partita i due sono diventati praticamente delle star nei paesi d'origine, ma per quanto concerne i loro risultati nel circuito? Proviamo ad analizzare la lo situazione. Paolo Giua

| | condividi

isner-mahut

Contenuti correlati

Giovedì 24 giugno 2010, Wimbledon, campo 18, ore 16.48: una delle partite più straordinarie mai giocate su un campo da tennis termina dopo undici ore e tre minuti, 183 games e 216 aces spalmati su tre giorni. John Isner, spilungone americano classe ’85, festeggia la sua incredibile vittoria crollando a terra, stremato, dall’alto dei suoi 206 centimetri. Al suo avversario, il francese Nicholas Mahut, non rimane che disperarsi per aver perso il match per 6-4 3-6 6-7 7-6 70-68. I due tennisti sono però consapevoli d'essere entrati nella storia del tennis e assaporano l'ebbrezza di una popolarità mai avuta prima. D'ora in poi, ogni volta che scenderanno in capo, molti tra il pubblico diranno: sì, è lui, Mahut (o Isner), quello della maratona di Wimbledon.

Da allora, però, Isner e Mahut non hanno combinato granchè nel mondo del tennis di prima fascia. Vinta la superpartita, il gigante americano è stato eliminato al secondo turno dall’olandese De Bakker, rimediando anche un 6-0 nel primo set; tuttavia questo non gli ha impedito di raggiungere al 5 luglio il proprio best ranking come numero 18 della classifica mondiale ATP. Tornato in patria da trionfatore, ha partecipato al David Letterman Show, dove ha presentato con molta ironia la “Top ten list”. Big John è riuscito anche ad arrivare in finale ad Atlanta, perdendo dal connazionale Mardy Fish, molto in forma in quel periodo. Ma le vittorie, poi, si sono via via diradate, ad esclusione dell’exploit di Pechino dove è arrivato fino in semifinale battendo nei quarti il russo Davydenko. In seguito Isner é riuscito molto raramente a superare il secondo turno; allo Us Open non è riuscito a confermare il quarto turno dell’anno prima, quando era uscito trionfatore da un’epica battaglia contro l’ex numero 1 Andy Roddick.

Nel 2011 il trend negativo non s'è invertito, anzi. Dopo aver perso al terzo turno dell'Australian Open dal redivivo Marin Cilic, Isner é stato sconfitto a Indian Wells e Miami rispettivamente da Roddick e dal bombardiere sudafricano Anderson al terzo e quarto turno e non ha superato il primo turno a Belgrado, Roma e Parigi. Al Roland Garros, tuttavia, é stato l'unico a mettere in seria difficoltá Nadal portandolo al quinto set, grazie ai tie-break vinti nel secondo e terzo set. Vedremo se tra breve riuscirà a migliorare il proprio risultato a Wimbledon arrivando al terzo turno. Di certo l'erba è la superficie più adatta al suo gran servizio (come si é ben visto contro Mahut). Se ce la facesse, migliorerebbe la propria classifica, che lo vede ora alla posizione 45 del ranking, fuori dal dream team delle teste di serie.

A Nicholas Mahut é andata forse anche peggio: dopo la sconfitta di Wimbledon, il francese ha partecipato a numerosi challenger, vincendone uno ad Orleans, ma non é mai andato avanti nei tornei che contano, perdendo all'ultimo turno nelle qualificazioni degli US Open e al primo turno di Parigi-Bercy. Nel 2011 Nicholas ha conquistato il challenger valdostano di Courmayeur, ma non é riuscito mai a vincere contro un top 100 e si é fermato al primo turno del Roland Garros contro Anderson. Ora occupa la posizione 103 della classifica (ben lontano dal suo best ranking, il posto 40), anche se nella partita conto Isner aveva mostrato, almeno per le prime tre ore di gioco, di possedere dei fondamentali ben superiori al suo attuale livello. Tenterà di riscattarsi, c'e da scommetterci, nel torneo londinese. Per ora l'unica certezza é che difficilmente si ripeterá sul campo 18 una partita incredibile ed emozionante come quella dell'anno scorso.

Paolo Giua