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20/06/2011 17:15 CEST - WIMBLEDON

Un torneo con poche sorprese

TENNIS - Da quando esistono le teste di serie, il torneo di Wimbledon ha spesso rispettato le gerarchie. Nelle ultime 78 edizioni, pochissime volte il vincitore non faceva parte delle prime otto teste di serie. Per contro, nel 45% dei casi il torneo è stato vinto dalla testa di serie numero 1, percentuale che sale al 53% in campo femminile. Stefano Rosato e Guido Tirone

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Wimbledon è il più prestigioso e antico torneo di tennis, dato che il suo inizio risale al 1877. E riserva sempre pochissime sorprese. Se analizziamo le finali dal 1927 ad oggi, da quando, cioè, è stato introdotto il meccanismo del seeding, possiamo notare che la presenza delle teste di serie in finale raggiunge percentuali molto elevate. Poiché il meccanismo del seeding è variato nel corso degli anni (si è passati dalle 8 di serie del 1927 alle 32 degli anni dal 2001 in poi), è bene riferirsi, allo scopo di poter effettuare un benchmark storico, solo alle prime 8 teste di serie, che di fatto identificano i potenziali quarterfinalists.

Dal 1927 al 2010 si sono giocate 78 edizioni del torneo e i finalisti sono stati pertanto 156. In campo maschile 133 finalisti facevano parte delle prime 8 teste di serie (85%); in campo femminile questo numero sale a 146 (94%). In 72 casi (92%) il vincitore maschile del torneo è stato uno delle prime 8 teste di serie, mentre la vincitrice femminile è stata in 75 casi (96%) una delle prime 8 teste di serie. Le eccezioni di vincitori e vincitrici che non facevano parte delle prime 8 teste di serie sono eloquenti. Vediamole insieme:

Maschi
1. 1954: Drobny (ts 11) def Rosewall (ts 3)
2. 1985: Becker (no ts) def Curren (ts 8)
3. 1987: Cash (ts 11) def Lendl (ts 2)
4. 1992: Agassi (ts 12) def Ivanisevic (ts 8)
5. 1996: Krajicek (ts 17) def Washington (no ts)
6. 2001: Ivanisevic (no ts) def Rafter (ts 3)

Femmine
1. 2004: Sharapova (ts 13) def S.Williams (ts 1)
2. 2005: V. Williams (ts 14) def Davenport (ts 1)
3. 2007: V. Williams (ts 23) def Bartoli (ts 18)

Come si vede vi sono 2 sole finali, una maschile e una femminile, nelle quali ambedue i giocatori non facevano parte delle prime 8 teste di serie, quella maschile del 1996 e quella femminile del 2007. Peraltro molti vincitori, pur non essendo annoverati in quell’edizione del torneo fra le prime 8 teste di serie, sono giocatori e giocatrici che hanno lasciato il segno, prima o dopo, nella storia di questo sport. Di contro, sono state 23 (29%)le finali in campo maschile nelle quali si sono scontrate le prime 2 teste di serie; nel caso delle donne, invece, questo particolare caso si è verificato 24 volte (31%). Per quanto riguarda la vittoria finale, la testa di serie nr. 1 si è aggiudicata il torneo 35 volte (45%) in campo maschile e 41 volte (53%) in campo femminile. La testa di serie nr. 2 19 volte (24%) in campo maschile e 16 volte (21%) in campo femminile. Quindi una delle prime 2 teste di serie ha vinto il torneo 54 volte (69%) in campo maschile e 57 volte (73%) in campo femminile.

Anche per quanto riguarda le uscite dal torneo, si conferma la logica sopra esposta: le prime 8 teste di serie, in campo maschile, hanno una percentuale di uscita dal torneo al primo turno pari all’8%, e nei primi 3 turni pari al 27%. In campo femminile questi 2 valori sono, rispettivamente, pari al 4% e al 17%. Come si può notare leggendo i dati che abbiamo fin qui riportato, Wimbledon è per davvero affare da grandi campioni, un torneo molto selettivo dove tendono a vincere sempre i più forti giocatori del mondo.

Stefano Rosato / Guido Tirone

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