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21/06/2011 21:25 CEST - Wimbledon

Francesca ora ci crede

TENNIS - La notizia più bella della prima giornata di Wimbledon… sono tre. L’exploit di Saretta Errani sulla Kanepi. La convincente vittoria di Francesca, felice per l’esordio sul Centre Court e per aver battuto la temibile Dokic. Un tabellone spalancato fino agli ottavi. Bolelli ancora fortunato, Solo Murray con qualche patema. da Wimbledon, Ubaldo Scanagatta

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Dall’inviato Ubaldo Scanagatta

WIMBLEDON - Avevano previsto pioggia e pioggia è stata. Ma più di 38.000 spettatori hanno comunque varcato i Doherty Gates di Church Road.

Ha cominciato alle 17 inglesi e non ha più smesso. Finalmente il tetto, utilizzato soltanto per 3 incontri fino ad oggi a due anni dalla sua inaugurazione (Murray-Wawrinka, Mauresmo-Safina e Djokovic-Olivier Rochus), ha giustificato l’ingente spesa sostenuta per la sua realizzazione: 100 milioni di sterline (120 milioni di euro).

E a goderne in particolar modo è stata la nostra Francesca Schiavone che ha ammesso subito di essere stata avvantaggiata dall’interruzione avvenuta sull’1 a 1 e 40 pari a terzo set, “perché la Dokic aveva preso l’iniziativa e io non riuscivo più a muoverla”. Nella mezzoretta impiegata dal tetto a coprire il mitico centre court, Franci ha parlato con Barazzutti che le ha detto quanto una tennista della sua esperienza avrebbe forse potuto capire anche da sola _ “Falla spostare, non giocare sempre uguale” _ ma si sa che spesso fuori dal campo si hanno le idee più lucide che dentro. “A volte ci arrivi da sola, a volte ti aiuta l’appoggio esterno”.

Non che nel terzo set siano state tutte rose e fiori, ma intanto al ritorno in campo è salita sul 3-1, poi è stata raggiunta sul 3 pari. Poi ha fatto lei tre games consecutivi, rimontando da 0-30 sul 4-3 complici anche due doppi falli dell’austroserba e poi annullando 4 palle break sul 5-3 prima di chiudere al secondo matchpoint utile (con il primo sfumato per via di un passante di rovescio uscito di un soffio).

Battere un’avversaria tosta come la Dokic mi dà fiducia, mi fa sentire competitiva anche su questa superficie e per questo torneo” ha risposto, con un atteggiamento molto positivo ed ottimista Francesca alla domanda che ha concluso la sua conferenza stampa. Potete ascoltarne l’audio e credo che valga la pena perché, come spesso accade, Francesca dice spesso cose non banali, anche se talvolta può dare la sensazione di essere una che si prende troppo sul serio.

Al prossimo round lei, testa di serie n.6 affronterà la vincente di Zahlavova-Strykova (n.55 Wta) e Wozniak (n.174) che non sono nemmeno scese in campo. Insomma essere una delle prime otto teste di serie conviene…avrebbe detto il filosofo delle cose scontate di “era Arbore” Catalano.

Inevitabili le sconfitte di Starace e Volandri rispettivamente con Wawrinka e Berdych, peccato che Fognini non ce l’abbia fatta a scendere in campo con Raonic che ha dominato il “sostituto” Giquel. La vendetta di Montanes? (Intanto Fabio ha smentito chi lo aveva accusato di…eccesso di recitazione in quel di Parigi).
Dei 64 incontri in programma si sono conclusi 14 incontri femminili e 18 maschili, esattamente il cinquanta per cento.

Clamorose sorprese non ce ne sono state. Delle teste di serie in campo maschile ha perso solo Bellucci (fenomeno a Madrid e poi più) n.30 eliminato dal più vecchio partecipante al torneo, Rainer Schuttler, 35 anni, mentre fra le donne la sopresa più grande l’ha provocata Saretta Errani battendo la Kanepi, n.17. Sara aveva dimostrato la scorsa settimana contro la Kuznetsova, perdendoci dopo essere stata avanti 5-3 e servizio, di essersi ben adattata al tennis erboso, nonostante il servizio che resta quello che è.
Ora può farcela anche con chi vince fra Katerina Bondarenko e Alizé Cornet (4-3 primo set per l’ucraina).

Altre “teste coronate” eliminate la Peer, n.22 (dalla poco conosciuta russa Pervak) e la Makarova n.28 (dalla McHale).

Dei veri favoriti “men” del torneo, però, non ha perso nessuno. I veri favoriti sono notoriamente le quattro star del maschile, ma hanno giocato solo Nadal e Murray. Lo scozzese ha voluto creare un po’ di suspence perdendo il primo set con Gimeno Traver. Fra le donne, a parte quelle già citate, solo la prova di Venus meritava d’esser seguita: non è stata troppo convincente nel primo set contro la virago uzbeka Amanmuradova, ma ha poi dominato il secondo (6-3,6-1). La pentacampionessa di Wimbledon troverà certamente, come sua sorella Serena, la forma durante il torneo. Ed è stata simpatica quando ha raccontato delle telefonate intercorse con Serena in questi mesi di prolungato break: “Tutte e due ci chiedevamo reciprocamente: ma ce la fai a tornare per Eastbourne? Ce l’abbiamo fatta e a me sono stati utilissimi quei punti che ho giocato lì, i primi dopo l’open d’Australia…colpa di mamma che continuava a dirci, aspettate, abbiate pazienza, non abbiate fretta di riprendere a giocare se non siete guarite.”

Non si può dire che le due “Ghetto’s Sisters” non abbiano dato retta alla saggia Oracene.

Insomma dal nostro punto di vista direi però che, accennato al fatto che gli olandesi sono rimasti con un solo rappresentante in gara fra uomini e donne, Robin Haase (e pensare che qui nel ’96 vinse il torneo Krajicek, mentre “the Flying Dutchman” Okker era stato semifinalista) e che i croati che oggi avevano in campo il derby patriottico Cilic-Ljubicic (un set pari e sospeso) e pure Karlovic contro il serbo Tipsarevic…invece non hanno qui che un solo giornalista qui, Neven Berticevic: “Dacchè Ivanisevic ha vinto qui nel 2001 senza essere testa di serie nel nostro Paese il tennis sembra non interessare più i miei connazionali e soprattutto i nostri editori. Negli ultimi tre Slam nessun giornalista croato è stato presente: il fatto che Cilic sia arrivato in semifinale ad uno Slam in Australia non ha minimamente modificato questo atteggiamento” mi ha detto sconsolato allargando le labbra.

Insomma alla fin fine secondo me, detto brava, anzi bravissima alla Errani, la cosa più importante accaduta oggi è forse proprio la vittoria di Francesca Schiavone contro un’ottima Dokic, appena un tantino sciupona nel finale. Peraltro va ricordato che sabato la Dokic aveva perso anche dalla Vinci, anche quel match interrotto dalla pioggia.

Superfortunato Bolelli: altro che lucky loser! Super-super-super lucky…winner. Vince soltanto una volta che approda in tabellone grazie al sorteggio. E pesca un Dancevic a Parigi e un Fischer a Wimbledon. Gli fosse accaduto il contrario, beh con Fischer a Parigi non so come sarebbe finita, mentre con Dancevic temo che sarebbe finita male. Con Wawrinka temo sarà più dura. Molto più dura.

Anche per la Schiavone il sorteggio è… Bolelliano. Nel suo settore dopo le due ragazze già citate al terzo turno la più pericolosa è forse la Paszek, perché la Peer e la Makarova erano due teste di serie del suo stesso settore. Fino alla Petkovic negli ottavi, insomma, non può che…perdere lei. Anche se nel tennis non si può mai dire, io lo dico. Nella seconda giornata sette gli italiani in campo, e il big-match Isner-Mahut sul campo n.3 ma come quarto match. Secondo me non vogliono che finiscano in un giorno solo. Qui ogni tradizione è sacra.
 

Ubaldo Scanagatta

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