21/06/2011 22:07 CEST - WIMBLEDON

Federer si riprende il Centre Court

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C'è sempre grande attesa per l'esordio di Roger Federer in un torneo. È così da tutte le parti del globo. Ma qui a Wimbledon lo è ancora di più. Sarà perché ha alzato sei volte il trofeo del vincitore, sarà perché è l'ultimo rappresentante di un tennis dai gesti bianchi - e si sa a Londra quanto tengano alle tradizioni (o sarebbe meglio dire quanto tenevano?) - sarà perché l'erba dell'All England Lawn Tennis and Croquet Club la si potrebbe ribattezzare l'erba di casa Federer. Fatto sta che all'ingresso in campo del campione svizzero si eleva un boato da parte del pubblico del Centre Court. Un regale Federer si presenta sui verdi prati con un elegantissimo gilet color panna con contorni verdi (abbandonando il color oro delle ultime stagioni), mettendo così da parte la classifica felpa. Insieme a lui a condividere il campo il numero 61 della classifica ATP, il kazako Mikhail Kukushkin, alla sua prima apparizione a Church Road e con sole tre partite giocate sull'erba in carriera (1-2 il bilancio).

Federer parte mettendo le cose subito in chiaro. Due ace e due servizi vincenti per l'1-0. Il kazako invece inizia contratto e con uno sciagurato smash regala allo svizzero la prima palla break del suo incontro. Un servizio vincente e due rovesci larghi di Federer ristabiliscono la parità, 1-1. Entrambi i giocatori concedono poco sui rispettivi servizi e, tra colpi vincenti e qualche grossolana stecca, si procede spediti sino al 6-5 Federer, con soli 5 punti concessi a chi è alla risposta. Nel dodicesimo gioco Kukushkin risale da 15-30, e con lo schema servizio-diritto si assicura il tiebreak. In quello che i francesi chiamano jeu décisif, sul 3-2 in suo favore, Federer prende un doppio mini-break di vantaggio prima di chiudere gioco e set con il quinto ed il sesto ace della sua partita. Il primo set ci regala un buon Federer, ma un Kukushkin per nulla intimorito, all'esordio in carriera nel torneo, da un palcoscenico prestigioso come quello di Wimbledon.

Nel secondo set Roger si fa ancora più propositivo, cercando ripetutamente la via della rete - soprattutto in risposta, con svariati tentativi di chip and charge e con una più spasmodica ricerca del back di rovescio. Kukushkin però non ci sta e, in avvio di parziale chiamato a rete da una palla corta del nativo di Basilea, delizia subito il colto pubblico del centrale con un tocco di diritto incrociato sotto rete. Al quinto gioco il kazako chiama in causa, per la prima volta nella partita, "il falco" che gli da ragione, ma non basta ad evitargli il primo break della partita. È un rovescio in rete a portare il numero 3 del mondo in vantaggio 3-2. Nel gioco immediatamente successivo, però, tre errori di diritto consecutivi di Federer, regalano al numero 61 del mondo due palle del contro-break, le prime della sua partita. Federer le annulla e suggella il 4-2 con un magnifico rovescio incrociato fintanto in lungolinea. Avversario da una parte, palla dall'altra. Nel settimo gioco per il 16 volte vincitore di Slam arrivano altre due palle break per il doppio vantaggio, in un game lungo 14 punti, ma le fallisce entrambe con un paio di errori gratuiti, 4-3. Da qui in poi non ci sono più sussulti, il quasi 30enne chiude 6-4 e si porta in vantaggio per due set a zero.

Il terzo set Roger lo gioca a braccio sciolto e ne escono alcune soluzioni di pregevole fattura. Subito avanti 4-1 con doppio break, lo svizzero sale sul 5-1 merito di un challenge - sintomatico del suo stato di grazia odierno- su una chiamata errata del giudice di linea, in seguito ad un suo smash di precisione che pizzica la riga. Dopo aver conservato il proprio turno di servizio, la partita si chiude con Kukushkin costretto a capitolare sul servizio dell'ex numero 1 del mondo che chiude 7-6, 6-4, 6-2 con tre diritti vincenti, e con Mirka a filmarlo nel rituale saluto post-match. Ottima prestazione quella di Federer, sulla falsariga di quanto fatto vedere al Roland Garros, al cospetto di un altrettanto ottimo Kukushkin. Solido ed incisivo al servizio - dove ha chiuso con un'ottima percentuale del 71% di prime messe in campo e con soli sei punti persi sulla prima e sulla seconda di servizio - centrato con i colpi da fondocampo (qualche stecca sull'erba è da mettere in preventivo), lo svizzero ha chiuso con 53 vincenti al cospetto di "soli" 23 errori gratuiti. Per lui ci sono ancora margini di miglioramento - soprattutto nel gioco di volo - in vista di avversari più impegnativi che possano testarne il livello di gioco, di per sé già molto elevato, ma il presentimento è che abbia concrete possibilità di portare a casa il suo settimo Wimbledon, divenendo così, al pari di Sampras, il miglior giocatore di sempre su erba.

Stefano Pentagallo